L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Siamo tutti Josè Maria Callejon, nel giorno di Amin e "Diego" Mertens"
29.04.2019 21:48 di Napoli Magazine

NAPOLI - "Meritiamo di più". Il concetto espresso, con cori reiterati, nonostante la vittoria per 2-0 sul Frosinone e l'aritmetica qualificazione alla prossima Champions per il 4° anno di fila, fa riflettere. A tanti non basta il secondo posto del Napoli e l'invito, verbale e civile, giunto qualche ora dopo il lungo striscione polemico apparso in città, è un messaggio per la società, a sua volta repentina nella risposta, attraverso le parole di Carlo Ancelotti, il quale ha chiarito che più di quanto si sta facendo è impossibile fare. L'interrogativo, pertanto, sorge spontaneo. Si può vincere anche con calciatori che non guadagnano 10 milioni di euro all'anno? Sì, l'intenzione è questa. Lo pensa l'allenatore, che ha sposato in pieno l'idea di gestione virtuosa dell'azienda Napoli, e lo pensa anche la proprietà. Al centro la passione dei tifosi. Quelli che ci mettono la costanza, la speranza, i sacrifici e i soldi per assistere alle partite, in casa e in trasferta, rinunciando alla comodità di vedere i propri beniamini attraverso lo schermo delle tv, comodamente adagiati sui divani. Dissentire ci sta. Esprimere il proprio giudizio negativo pure. Non va giù, però, il gesto di restituire la maglia. Da sempre il bene prezioso assoluto per ogni tifoso. Da quando ero bambino si è sempre detto che, al di là di chi la indossasse, rappresentava il fulcro della propria fede. Una sorta di Sacro Graal. Ecco perchè vedere quella camiseta sballottata avanti e indietro è stato un colpo al cuore. Se questo poi accade a Callejon, nel giorno in cui ha raggiunto il traguardo delle 300 presenze in A col Napoli, dispiace ancora di più. Un professionista serio, esemplare, per impegno e dedizione, merita ben altro trattamento. In tantissimi non hanno digerito quella immagine, proprio per la serietà dimostrata nel corso degli anni dal numero 7 partenopeo. Dopo i tanti inchini, un boccone amaro ed onestamente difficile da interpretare. Magari non era un atto diretto al solo Callejon, ma più in generale alla squadra, dopo i traguardi sognati e sfumati, ragionamento che comunque non ne attenua la forza visiva del gesto. Intanto ripenso ai gol, di Mertens su punizione alla Maradona, nel giorno in cui ha raggiunto proprio ad 81 reti il "Pibe de Oro" nella classifica dei marcatori di tutti i tempi del Napoli, e di Younes, che ci mette sempre tanto entusiasmo e voglia di affermazione. Due tasselli positivi da cui ripartire. A patto però che  l'ambiente sia unito, altrimenti non si va da nessuna parte.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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29/04/2024 - 21:48

NAPOLI - "Meritiamo di più". Il concetto espresso, con cori reiterati, nonostante la vittoria per 2-0 sul Frosinone e l'aritmetica qualificazione alla prossima Champions per il 4° anno di fila, fa riflettere. A tanti non basta il secondo posto del Napoli e l'invito, verbale e civile, giunto qualche ora dopo il lungo striscione polemico apparso in città, è un messaggio per la società, a sua volta repentina nella risposta, attraverso le parole di Carlo Ancelotti, il quale ha chiarito che più di quanto si sta facendo è impossibile fare. L'interrogativo, pertanto, sorge spontaneo. Si può vincere anche con calciatori che non guadagnano 10 milioni di euro all'anno? Sì, l'intenzione è questa. Lo pensa l'allenatore, che ha sposato in pieno l'idea di gestione virtuosa dell'azienda Napoli, e lo pensa anche la proprietà. Al centro la passione dei tifosi. Quelli che ci mettono la costanza, la speranza, i sacrifici e i soldi per assistere alle partite, in casa e in trasferta, rinunciando alla comodità di vedere i propri beniamini attraverso lo schermo delle tv, comodamente adagiati sui divani. Dissentire ci sta. Esprimere il proprio giudizio negativo pure. Non va giù, però, il gesto di restituire la maglia. Da sempre il bene prezioso assoluto per ogni tifoso. Da quando ero bambino si è sempre detto che, al di là di chi la indossasse, rappresentava il fulcro della propria fede. Una sorta di Sacro Graal. Ecco perchè vedere quella camiseta sballottata avanti e indietro è stato un colpo al cuore. Se questo poi accade a Callejon, nel giorno in cui ha raggiunto il traguardo delle 300 presenze in A col Napoli, dispiace ancora di più. Un professionista serio, esemplare, per impegno e dedizione, merita ben altro trattamento. In tantissimi non hanno digerito quella immagine, proprio per la serietà dimostrata nel corso degli anni dal numero 7 partenopeo. Dopo i tanti inchini, un boccone amaro ed onestamente difficile da interpretare. Magari non era un atto diretto al solo Callejon, ma più in generale alla squadra, dopo i traguardi sognati e sfumati, ragionamento che comunque non ne attenua la forza visiva del gesto. Intanto ripenso ai gol, di Mertens su punizione alla Maradona, nel giorno in cui ha raggiunto proprio ad 81 reti il "Pibe de Oro" nella classifica dei marcatori di tutti i tempi del Napoli, e di Younes, che ci mette sempre tanto entusiasmo e voglia di affermazione. Due tasselli positivi da cui ripartire. A patto però che  l'ambiente sia unito, altrimenti non si va da nessuna parte.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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