L'Editoriale
LECCE - L'ex Pasculli: "Antonio Conte aveva carattere e personalità anche da calciatore, in lui vedo una grande influenza di Carlo Mazzone"
09.06.2024 09:38 di Napoli Magazine

NAPOLI - Pedro Pasculli, ex calciatore del Lecce, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino in cui ha parlato di Antonio Conte, allenatore del Napoli ed ex suo compagno in giallorosso:

 

Che Conte era?

 

"Un ragazzo umile che seppe entrare in punta di piedi nello spogliatoio dei grandi fino a diventare un punto fermo della squadra".

 

Un calciatore già pronto?

 

"Veniva da ottime stagioni con il settore giovanile dove era un grande giocatore. Il salto in prima squadra era quasi naturale per uno con quelle qualità. Si vedeva subito che avrebbe fatto strada".

 

Le sue caratteristiche principali?

 

"Aveva carattere e personalità".

 

Praticamente quello che vediamo anche ora che è diventato allenatore?

 

"Allenare è un’altra cosa rispetto a giocare. E infatti nel tempo si vede che ha acquisito un carattere e una grinta ancora più marcati. La personalità l’aveva già da calciatore, ma ora è proprio il suo tratto distintivo. Certo, quando è approdato nel calcio dei grandi era meno esuberante. Diciamo che non poteva fare in campo quello che fa adesso in panchina. Doveva mantenere innanzitutto il rispetto verso gli anziani del gruppo. Ma lo ha sempre fatto con grande professionalità".

 

Ora cosa rivede del Conte giocatore nel Conte allenatore?

 

"È incredibile quanto io riesca a rivedere in lui l’influenza di Mazzone. È stato il suo grande maestro. Lo ha aiutato moltissimo sia in campo che fuori. Negli atteggiamenti in panchina me lo ricorda tantissimo. Sono sicuro che questa esuberanza l’ha presa da lui. Anche se va detto che Antonio ha un carattere forte di suo".

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LECCE - L'ex Pasculli: "Antonio Conte aveva carattere e personalità anche da calciatore, in lui vedo una grande influenza di Carlo Mazzone"

di Napoli Magazine

09/06/2024 - 09:38

NAPOLI - Pedro Pasculli, ex calciatore del Lecce, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino in cui ha parlato di Antonio Conte, allenatore del Napoli ed ex suo compagno in giallorosso:

 

Che Conte era?

 

"Un ragazzo umile che seppe entrare in punta di piedi nello spogliatoio dei grandi fino a diventare un punto fermo della squadra".

 

Un calciatore già pronto?

 

"Veniva da ottime stagioni con il settore giovanile dove era un grande giocatore. Il salto in prima squadra era quasi naturale per uno con quelle qualità. Si vedeva subito che avrebbe fatto strada".

 

Le sue caratteristiche principali?

 

"Aveva carattere e personalità".

 

Praticamente quello che vediamo anche ora che è diventato allenatore?

 

"Allenare è un’altra cosa rispetto a giocare. E infatti nel tempo si vede che ha acquisito un carattere e una grinta ancora più marcati. La personalità l’aveva già da calciatore, ma ora è proprio il suo tratto distintivo. Certo, quando è approdato nel calcio dei grandi era meno esuberante. Diciamo che non poteva fare in campo quello che fa adesso in panchina. Doveva mantenere innanzitutto il rispetto verso gli anziani del gruppo. Ma lo ha sempre fatto con grande professionalità".

 

Ora cosa rivede del Conte giocatore nel Conte allenatore?

 

"È incredibile quanto io riesca a rivedere in lui l’influenza di Mazzone. È stato il suo grande maestro. Lo ha aiutato moltissimo sia in campo che fuori. Negli atteggiamenti in panchina me lo ricorda tantissimo. Sono sicuro che questa esuberanza l’ha presa da lui. Anche se va detto che Antonio ha un carattere forte di suo".