L'Editoriale
MEDIASET - Petrazzuolo: "Napoli, l'arma vincente del leader calmo"
27.09.2019 20:24 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Petrazzuolo per Sport Mediaset

NAPOLI - Succede così. Senza fare troppi proclami. Carlo Ancelotti, dopo la prima stagione in cui ha capito le caratteristiche degli uomini a disposizione, è riuscito a forgiare la sua squadra avvicinandola il più possibile alla sua idea di calcio. Il Napoli che ha iniziato questa stagione è una formazione pragmatica, per certi versi camaleontica, che sa pertanto mutare al momento opportuno. Probabilmente anche l’anno scorso il trainer di Reggiolo avrebbe voluto fare qualcosa di simile, ma le alternative non gli permettevano di attuare il turnover chirurgico che aveva in mente. La musica è cambiata con lo start di questa nuova stagione. In molti avevano bollato per finito un attaccante come Llorente, che invece tra gol e assist è risultato già decisivo nelle gare in cui è stato impiegato contro avversari di tutto rispetto. Lo stesso Elmas, tutto classe, ritmo e qualità, sta avendo inoltre il merito di concedere preziosi minuti di riposo ad Allan, la cui esplosività va tutelata se lo si vuole far arrivare al top della condizione fino al termine del campionato. Lo stesso Di Lorenzo si è calato con personalità nella mentalità della nuova squadra, senza dimenticare Manolas che sta affinando sempre più l’intesa con Koulibaly, rimasto orfano della certezza Albiol. In questo quadro generale non va dimenticato Hirving Lozano, le cui doti tecniche non possono essere messe in discussione. I più attenti avranno notato che in questo rapido elenco di titolari mancano elementi che per anni hanno tirato avanti la carretta. Tre nomi su tutti: Mertens, Callejon e Insigne. Tre titolarissimi che tutt’oggi sono fondamentali e risolutivi, e che ricevono stima ed attenzione dal loro allenatore. Forte di queste opportunità, il leader calmo ha sfoderato la sua arma vincente. In silenzio, senza urlare. Avere una rosa ampia, con elementi di qualità, che non fanno calare il rendimento della squadra rappresenta il frutto di un attento studio, focalizzatosi proprio sulle caratteristiche dei giocatori. Nulla è lasciato al caso. Ecco perché il plauso va fatto ora, senza se e senza ma, all’indomani di una sconfitta amara e immeritata come quella interna contro il Cagliari. Al di là del mercoledì beffardo, che non può assolutamente fare testo per la mole di gioco prodotta e le occasioni da rete costruite, la mia opinione resta immutata. 

 

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27/09/2024 - 20:24

NAPOLI - Succede così. Senza fare troppi proclami. Carlo Ancelotti, dopo la prima stagione in cui ha capito le caratteristiche degli uomini a disposizione, è riuscito a forgiare la sua squadra avvicinandola il più possibile alla sua idea di calcio. Il Napoli che ha iniziato questa stagione è una formazione pragmatica, per certi versi camaleontica, che sa pertanto mutare al momento opportuno. Probabilmente anche l’anno scorso il trainer di Reggiolo avrebbe voluto fare qualcosa di simile, ma le alternative non gli permettevano di attuare il turnover chirurgico che aveva in mente. La musica è cambiata con lo start di questa nuova stagione. In molti avevano bollato per finito un attaccante come Llorente, che invece tra gol e assist è risultato già decisivo nelle gare in cui è stato impiegato contro avversari di tutto rispetto. Lo stesso Elmas, tutto classe, ritmo e qualità, sta avendo inoltre il merito di concedere preziosi minuti di riposo ad Allan, la cui esplosività va tutelata se lo si vuole far arrivare al top della condizione fino al termine del campionato. Lo stesso Di Lorenzo si è calato con personalità nella mentalità della nuova squadra, senza dimenticare Manolas che sta affinando sempre più l’intesa con Koulibaly, rimasto orfano della certezza Albiol. In questo quadro generale non va dimenticato Hirving Lozano, le cui doti tecniche non possono essere messe in discussione. I più attenti avranno notato che in questo rapido elenco di titolari mancano elementi che per anni hanno tirato avanti la carretta. Tre nomi su tutti: Mertens, Callejon e Insigne. Tre titolarissimi che tutt’oggi sono fondamentali e risolutivi, e che ricevono stima ed attenzione dal loro allenatore. Forte di queste opportunità, il leader calmo ha sfoderato la sua arma vincente. In silenzio, senza urlare. Avere una rosa ampia, con elementi di qualità, che non fanno calare il rendimento della squadra rappresenta il frutto di un attento studio, focalizzatosi proprio sulle caratteristiche dei giocatori. Nulla è lasciato al caso. Ecco perché il plauso va fatto ora, senza se e senza ma, all’indomani di una sconfitta amara e immeritata come quella interna contro il Cagliari. Al di là del mercoledì beffardo, che non può assolutamente fare testo per la mole di gioco prodotta e le occasioni da rete costruite, la mia opinione resta immutata. 

 

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Fonte: Antonio Petrazzuolo per Sport Mediaset