L'Editoriale
VIDEO DIRETTA NM - Napoli, Aurelio De Laurentiis in conferenza a Roma: "Insigne? Ci incontreremo dopo l'Europeo, vanno tagliate le spese eccessive, nessuno è incedibile con proposte appropriate, Napoli-Verona è stata una grande delusione per tutti, solo io posso scusarmi coi tifosi, il silenzio stampa la giusta panacea"
30.06.2021 17:54 di Napoli Magazine

ROMA - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato in conferenza stampa all'Hotel St. Regis a Roma. Ecco quanto raccolto da "Napoli Magazine": "Si parla di poter fare la finale a Roma. Quando è partito il primo lockdown, una settimana prima, ricordo che sembrava stesse scoppiando la terza guerra mondiale. Mi scandalizza pensare al ricordo del prendere l'aereo per giocare una partita di calcio in quei momenti cosi' difficile. La domanda che farei a Draghi, è che ci sono 30 milioni di persone che seguono il calcio, l'80% sono uomini che lavorano per il Paese, per cui, caro Draghi, perchè ti disinteressi completamente al mondo del calcio? Perchè non viene posticipate la partenza del campionato per fare in modo che sia tranquilla la situazione vaccinale? Sento tanta gente in giro che dice che non si vuole vaccinare. Draghi ha una credibilita' assoluta, ma perche' si disinteressa allo sport nazionale numero 1? In Italia il calcio ha una valenza economica molto importante, pero' per colpa del covid e' sotto di 1 miliardo e mezzo. Non mi sembra che il governo italiano si sia messo una mano sulla coscienza per togliere lacci e lacciuoli, il burocratese del calcio per innovare e sanare i bilanci tutti in rosso. C'è una legge sbagliata sul calcio da 40 anni, ma il governo non fa nulla. Napoli-Verona? E' stato un anno e mezzo improprio, con il covid e senza la presenza sugli spalti del 12° uomo in campo le partite sembrano giocate in un acquario. Le voci degli allenatori sembrano stordenti, diventano protagoniste. Quando ci sono le voci dello stadio non credo che la voce arrivi ai giocatori se non a gesti. E' stato un campionato falsato per tutti, non faccio dietrologie. Napoli-Verona e' stata una grande delusione, sono andato nell'intervallo per suonare la carica. Quel gol segnato mi ha quasi rilassato, non mi ha fatto piacere assistere a quel pareggio. Non ho nulla da recriminare perche' e' stato un campionato molto falsato. Abbiamo fatto un assist agli Europei. Stiamo per partire il 21-22 agosto senza sapere se avremo negli stadi la possibilita' di ospitare i tifosi. Vorrei che i miei colleghi mi dessero ragione, magari 8-9 squadre potrebbero iniziare di decidere di non partire, magari qualcuno ci ascolterà. La Superlega? Ho fatto delle colazioni con Florentino Perez anche quando c'era Maradona, a Madrid, ma non mi hanno mai contattato per la Superlega. La Superlega e' una sciocchezza. Pur facendo un super torneo a 12 squadre, dove inviti tu gli altri, hai risolto i problemi dell'economia del calcio. I problemi li risolvi se prendi coscienza. Da anni dico che andrebbe creato un campionato europeo piu' equilibrato. I 5 principali Paesi dovrebbero accedere ad un campionato importante. Se l'Udinese o la Fiorentina arrivano tra i primi 6 hanno il diritto di arrivare nel campionato europeo. La finalissima verrebbe vista da 2-3 miliardi di persone nel mondo. E' questo che la Uefa non ha saputo valutare. Facendo parte del marketing dell'Eca, tante volte ho detto che c'era qualcosa che non funzionava. Con Mazzarri sono passato da 32 milioni di stipendi in Champions League a 156 milioni di stipendi in Europa League, c'e' qualcosa che non quadra. Dovrebbe prevalere il buon senso. Se faccio giocare il Crotone contro la Juventus e' difficile che il Crotone batta la Juventus. C'e' una democraticita' che va rispettata, ma nel 1996 Veltroni disse che le squadre non sono club ma societa' con finalita' lucrative. Se si crea una disparita' non viene rispettato il concetto veltroniano e prodiano. Non ce l'ho con Uefa e calcio italiano, ho fatto una critica. Se dobbiamo fare i prenditori ci riempissero di denaro, ma se dobbiamo fare gli imprenditori il discorso e' diverso. Il Mondiale in Qatar? E' un'altra super cazzata del secolo. Infantino e' una bravissima persona, molto intelligente e preparato. Li' ci sono interessi nati illo tempore ad opera dei qatarini. Cio' che era valido pre covid, non e' piu' valido post covid. Ho sempre chiesto come mai dovessimo dare i nostri calciatori. Poi si dice che De Laurentiis ha negato a Fabian Ruiz di andare a Tokyo. Se si riducono le partite, con un campionato a 16 squadre, il discorso cambia. Hanno fatto gli stadi con l'aria condizionata. Ho visto un posto meraviglioso dove con 50 gradi all'ombra c'era un ottimo campo. Prima della squadra russa, Luciano Spalletti mi venne a trovare e virammo su Benitez o Sarri. Lo trovo giusto per il Napoli, sa allenare le squadre molto bene. Quando lo abbiamo affrontato non e' mai stato semplice o facile. A Roma se l'e' cavata bene, forse la proprieta' non aveva messo bene le cose in chiaro. Insigne? Non ci siamo proprio incontrati, finito il campionato ci si incontra, parleremo e sara' quel che sarà. Il problema non e' la mancata Champions, ma essere passati da un monte ingaggi di 60-70 milioni a 156 milioni. Il Napoli spende cifre che non fattura. In un mercato, dove sono tutti afflitti, non è facile. Mi sono sempre potuto permettere di pagare sempre un giorno prima piuttosto che un giorno dopo. Non c'e' un ridimensionamento, ma una presa di coscienza. Il budget va rivisto, altrimenti fai fallire il Napoli. Vanno tagliate le spese eccessive. Non c'e' altro da fare. E' come se facessi in Italia un film con il budget di un film americano. Pochi club sono in regola. Alcuni acquisti non avrei dovuto farli col covid. Il campionato non significa nulla. Avrei dovuto congelare tutto per sopravvivere. Invece da ultra ottimista ho investito troppi soldi, e mi dicevano dall'altra parte che c'era un contratto di altri 5 anni che non era possibile rispettare. In quei momenti ho fatto grandi respiri, soffrendo ed andando avanti. L'errore che faccio e' che penso che gli altri la pensino sempre come me. A Napoli-Verona sono rimasto bloccato nel traffico perche' non sapevo che c'erano i tifosi. Dopo Spezia-Napoli, con il mister che non si sentiva in una forma perfetta, ho evitato che si potesse speculare per questo ho deciso il silenzio stampa. Convocai una riunione al Britannique con Nicola Lombardo, il dott. Raffaele Canonico, l'a.d. Chiavelli e tutta la squadra. Non ho mai voluto esonerare Gattuso. L'ho visto spesso dolente, con gli occhiali e non presente in panchina per problemi personali. Tant'e' che ho pensato pure di chiedergli di fermarsi per poi farlo tornare non appena disponibile. Al Britannique dissi alla squadra che l'allenatore sarebbe rimasto, non volevo sentire storie e che Gattuso andava rispettato. Con Benitez mi sento ogni 4-5 mesi, e' rimasta una specie di sintonia, lui e' molto inglese sul piano dell'organizzazione. La prima volta che parlammo di giocatori mi fece una lista da 100 milioni. In 5 minuti mi presento' una seconda lista, anche quella troppo cara. Poi si presento' con la terza lista che divenne effettiva. Io con Rafa avevo un contratto di 1 anno con opzione. Ha sempre avuto un problema con la moglie e le due bambine. Da uomo del Sud e' legato alle sue cose. Quando gli esercitai l'opzione, mi disse che doveva tornare in Inghilterra dalle figlie. Il secondo anno arrivammo quinti e non terzi per un rigore sbagliato da Higuain. E' rimasto un suo chiodo fisso quello di non saper calciare i rigori. L'idea di confermare Gattuso? Lo puo' testimoniare Nicola Lombardo. Davamo per scontata la qualificazione in Champions. Avevo preparato un saluto per Gattuso, due giorni dopo mi chiamo' Joe Barone. Cosi' fu snellito il comunicato di separazione. Molti giornalisti hanno avuto da ridire sul tweet di saluto, dicendo che non si faceva così. Sarei potuto essere quieto ed arrabbiato. L'idea di salutare Gattuso risaliva all'estate precedente. Lo presi per tamponare l'uscita di scena di Ancelotti. Mendes e' un amico, cena con me a Roma, e io vado a cenare in Portogallo. Sul rinnovo del contratto non ci siamo trovati in linea. Dopo le due righe firmate sono diventate 27 di troppe nelle mani dei legali. Poi non si e' sentito bene. Molti hanno detto che ho sbagliato a sentire Spalletti. E' diventato capace di allenare. Abbiamo perso partite che non andavano perse. Ecco perche', anche con la Champions, avevo deciso di interrompere la collaborazione con Gattuso. Se tifero' per Insigne o Mertens? Da italiano per Insigne. In Francia c'e' il Psg, che ha una forza maggiore rispetto alle squadre. Poi c'e' il Lille, Galtier ha fatto bene. Napoli-Verona? In una cena gaudente a Dimaro e a Castel di Sangro provero' ad avere delle risposte guardandoli negli occhi, forse non arriveranno mai le risposte. Bisogna stabilire cosa sostituire con l'allenatore e cosa no. Venerdi' vedro' Spalletti alle 12:30 a Castel Volturno, ha un contratto con noi dal 1° luglio. Il mercato effettivo comincia da luglio. Proposte indecenti per i nostri calciatori? Magari ci fossero. Nessuno e' incedibile con proposte appropriate. "Calcio e mafia" e' un libro bellissimo di Declan, ho pensato di prenderne i diritti per fare una serie tv. Cantone ha fatto un'altra pubblicazione. Calciopoli fa ridere rispetto ai testi di Cantone o Declan. Si parla di un calcio corrotto. Si parla di un nomignolo, Dan, operativo da Singapore, con i laureati della terza generazione della 'ndrangheta che gestiscono il calcioscommesse mondiale dove girerebbero 500 miliardi neri all'anno. Con questi soldi si possono far eleggere anche presidenti di Stato importanti, e' scritto lì. Declan cita tutti, arbitri, partite incluse. Facciamo finta che con un calcio al pallone si cancella tutto. Finalmente otteniamo 5 cambi a gara, e li sfruttiamo gli ultimi 10 minuti? Ma stiamo scherzando? Solo perche' non li sai gestire? Allora non e' cambiato nulla? Perche' non abbiamo continuato le interruzioni attorno all'allenatore? Il calcio e' governato da persone anziane che hanno paura del rischio di perdere la loro posizione dominante. E' grave, significa che non c'e' speranza. I giovani preferiscono stare sulle piattaforme di sparatutto o di Fifa, piuttosto che vedere una partita di calcio. In Inghilterra il gioco e' velocissimo, noi dobbiamo farci due palle cosi' con la tattica. Io mi devo divertire, non mi devo annoiare. L'obiettivo per la prossima stagione? Far quadrare i conti e tornare in Champions. Con i tifosi posso scusarmi solo io. La scusa fatta dal capitano o dai giocatori potrebbe sembrare voluta. Ci sono tifosi che mi amano e tifosi che mi odiano. Il tifoso in quanto tale ha sempre ragione. Il tifoso non ha interesse alla salvaguardia dei conti economici. Poi non tutti sono uguali e c'e' chi a freddo ragiona. Il silenzio stampa e' stata una panacea, perche' i signori dei media, lasciamo perdere la carta stampata, si ritrovano a fare un ping pong con ex calciatori. Gli allenatori possono cadere in qualche trappolone involontariamente. L'ex calciatore prende il gettone di presenza e prova a fare lo "scoopettaro". Per evitare di rovinare il rapporto tra società. Il silenzio stampa l'ho messo dopo aver sentito cose inappropriate. Togliere il tappo all'ultima partita non serve. In quel momento ho difeso l'allenatore, altrimenti sarebbe stato massacrato. Sarebbe stato piu' bello vincere, andare davanti ai microfoni e ringraziare Gattuso, avrei letto il messaggio di saluto. Non ha giocato Gattuso, ma i suoi giocatori. Gattuso entrava la mattina al centro e usciva la sera, non ho nulla da rimproverargli. Caso Salernitana? E' difficile dare un giudizio schierandosi da una parte o dall'altra. Ci sono interpretazioni sul piano sportivo e giuridico che non sono tutte da una parte o dall'altra. Se so che in A non posso avere una seconda squadra devo avere gia' le carte in ordine per un'eventuale cessione. E' la stessa cosa che capitera' al Bari di mio figlio. In serie C mi sono dovuto tirare fuori, perche' il Bari e' entrato nel professionismo. Una quota di minoranza da tenere in societa' e' tutta da vedere come possibilita'. Per il quieto vivere del calcio, anziche' accendere gli animi, bisognava sedersi a un tavolo e trovare una soluzione non all'ultimo momento. Se avessero giocato piu' di 5 minuti alcuni calciatori avrebbero potuto avere un'altra valutazione. In primis vanno fatti ragionamenti con l'allenatore. Poi bisogna tenere il piede in due scarpe, prima vendere per poi comprare. Una sorta di giocoliere economico finanziario. Questa pandemia ci ha fatto capire che siamo nell'età della maturità. Bisogna essere cauti e prevenire. Mi reputo un atleta dell'imprenditoria. A un certo punto mi sono buttato nei gelati, perche' durante un film mi bocciavano di continuo e mi sono comprato la "Steccolecco". Poche maglie vendute negli Stati Uniti? Abbiamo 15 milioni di followers, sai che c'e' di nuovo? Facciamo noi da sponsor tecnico. Molti mi hanno dato del pazzo. Adidas, Puma, Nike ci mettono 18 mesi per la produzione, ed io ho detto "vaffa" mi ci metto a lavorare. Sono stato tutto il giorno a lavorare in fabbrica al nord, sono stato a telefono con la Cina, ho iniziato una nuova realta' che si distacca dal costante passato che diventa stantio. Tra 5 anni potrei vedere il mondo del calcio altrove, se questo potesse accadere vedrei anche il Calcio Napoli altrove. Una svolta il settore giovanile con il centro sportivo che cambia nome in Konami? si, ma nella vita post covid le priorita' sono altre. Le infiltrazioni sul territorio campano non lasciano grande serenita' ai genitori. L'Empoli di Corsi ha un vivaio niente male. Non è un problema di strutture, avevamo un vivaio a Castel Volturno, poi capimmo che ai giovani non era bello far vedere i calciatori con le Ferrari. Poi ci spostammo al Kennedy, ho provato a comprarmelo, capii che non tutto era a posto. Quando nel 2004 sono andato a prendere un foglio di carta per 37 milioni di euro, non c'era nulla, nè calciatori, ne' uffici. Vidi Pierpaolo Marino che andava da un tabaccaio a comprare le maglie. Li' dove si fanno le mozzarelle, a Paestum organizzammo un ritiro. Tutti facevano domande e non sapevo che rispondere. Siamo partiti da zero. Dal primo anno di serie A abbiamo giocato l'Intertoto ad Atene. Ricordo quando Grava mi chiamo' che c'erano giovani che andavano via. I genitori pensano a creare un futuro di liceita' per i figli. Figuriamoci spostandoli a Bergamo, Verona, Torino. Essere all'11° posto in classifica con un super vivaio non serve. Una partnership con il Basket Napoli? Se fossimo una Lega seria, non dovremmo partire col 25% di spettatori. Mi sono rivolto a Draghi perche' non credo che sia cosi' irresponsabile. Bisognerebbe dire "entra allo stadio chi ha le due dosi di vaccino". Cosi' la maggior parte degli italiani si andrebbero a vaccinare. Il 25% di che? Costa dovrà darci i soldi suoi, ognuno puo' dire quello che vuole ma non si puo' incidere sulle tasche altrui. Il campionato dovrebbe partire a dicembre. L'abbonamento? Senza stadio aperto non e' semplice. Il VAR? La chiamata dell'allenatore la richiedo da due anni. Anche la classe arbitrale e' un centro di potere. In Europa stanno molto piu' attenti al VAR. Ormai e' diventata quasi una norma. Certe volte non le vedono le cose. Il sistema federativo dovrebbe fare in modo che i conti sono in ordine. Se Florentino Perez ha combinato la frittata che ha combinato e' perche' non si riescono a far quadrare i conti. Il Barcellona stava per portare i libri in tribunale. Il Chelsea, prima di vincere, ha speso milioni e milioni. Nel Psg ci sono i qatarini. Nel Lione pure si investe tanto. Tutto passa tra l'essere imprenditori o prenditori. Faremo una conferenza stampa con EA7, Emporio Armani, nel momento in cui ho degli esempi dei materiali. Sono in grande ritardo, per cui nella settimana che precede l'inizio del campionato, a Castel di Sangro, potrei presentare le maglie. Il tutto tra il 7 e il 15 agosto. Insigne un problema? Non e' relazionabile con Mertens. Mertens l'ho rinnovato due anni fa e ha un altro anno di contratto. Insigne fu utilizzato da Sarri quando dovetti cedere Higuain con la clausola rescissionia".

 

Andrea Chiavelli, a.d. del Napoli: "Il futuro del calcio italiano e' legato alle persone che lo governano dall'interno. Il calcio italiano puo' avere una visione solo se ci sara' una visione collettiva su come si gestisce il mondo del pallone. Diversamente continueremo a fare molta fatica".

 

Edoardo De Laurentiis, vice presidente del Napoli: "I presidenti investono e dovrebbero decidere loro. Il Fair Play finanziario non esiste. Vorrei capire se questo calcio verrà mai modernizzato".

 

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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di Napoli Magazine

30/06/2024 - 17:54

ROMA - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato in conferenza stampa all'Hotel St. Regis a Roma. Ecco quanto raccolto da "Napoli Magazine": "Si parla di poter fare la finale a Roma. Quando è partito il primo lockdown, una settimana prima, ricordo che sembrava stesse scoppiando la terza guerra mondiale. Mi scandalizza pensare al ricordo del prendere l'aereo per giocare una partita di calcio in quei momenti cosi' difficile. La domanda che farei a Draghi, è che ci sono 30 milioni di persone che seguono il calcio, l'80% sono uomini che lavorano per il Paese, per cui, caro Draghi, perchè ti disinteressi completamente al mondo del calcio? Perchè non viene posticipate la partenza del campionato per fare in modo che sia tranquilla la situazione vaccinale? Sento tanta gente in giro che dice che non si vuole vaccinare. Draghi ha una credibilita' assoluta, ma perche' si disinteressa allo sport nazionale numero 1? In Italia il calcio ha una valenza economica molto importante, pero' per colpa del covid e' sotto di 1 miliardo e mezzo. Non mi sembra che il governo italiano si sia messo una mano sulla coscienza per togliere lacci e lacciuoli, il burocratese del calcio per innovare e sanare i bilanci tutti in rosso. C'è una legge sbagliata sul calcio da 40 anni, ma il governo non fa nulla. Napoli-Verona? E' stato un anno e mezzo improprio, con il covid e senza la presenza sugli spalti del 12° uomo in campo le partite sembrano giocate in un acquario. Le voci degli allenatori sembrano stordenti, diventano protagoniste. Quando ci sono le voci dello stadio non credo che la voce arrivi ai giocatori se non a gesti. E' stato un campionato falsato per tutti, non faccio dietrologie. Napoli-Verona e' stata una grande delusione, sono andato nell'intervallo per suonare la carica. Quel gol segnato mi ha quasi rilassato, non mi ha fatto piacere assistere a quel pareggio. Non ho nulla da recriminare perche' e' stato un campionato molto falsato. Abbiamo fatto un assist agli Europei. Stiamo per partire il 21-22 agosto senza sapere se avremo negli stadi la possibilita' di ospitare i tifosi. Vorrei che i miei colleghi mi dessero ragione, magari 8-9 squadre potrebbero iniziare di decidere di non partire, magari qualcuno ci ascolterà. La Superlega? Ho fatto delle colazioni con Florentino Perez anche quando c'era Maradona, a Madrid, ma non mi hanno mai contattato per la Superlega. La Superlega e' una sciocchezza. Pur facendo un super torneo a 12 squadre, dove inviti tu gli altri, hai risolto i problemi dell'economia del calcio. I problemi li risolvi se prendi coscienza. Da anni dico che andrebbe creato un campionato europeo piu' equilibrato. I 5 principali Paesi dovrebbero accedere ad un campionato importante. Se l'Udinese o la Fiorentina arrivano tra i primi 6 hanno il diritto di arrivare nel campionato europeo. La finalissima verrebbe vista da 2-3 miliardi di persone nel mondo. E' questo che la Uefa non ha saputo valutare. Facendo parte del marketing dell'Eca, tante volte ho detto che c'era qualcosa che non funzionava. Con Mazzarri sono passato da 32 milioni di stipendi in Champions League a 156 milioni di stipendi in Europa League, c'e' qualcosa che non quadra. Dovrebbe prevalere il buon senso. Se faccio giocare il Crotone contro la Juventus e' difficile che il Crotone batta la Juventus. C'e' una democraticita' che va rispettata, ma nel 1996 Veltroni disse che le squadre non sono club ma societa' con finalita' lucrative. Se si crea una disparita' non viene rispettato il concetto veltroniano e prodiano. Non ce l'ho con Uefa e calcio italiano, ho fatto una critica. Se dobbiamo fare i prenditori ci riempissero di denaro, ma se dobbiamo fare gli imprenditori il discorso e' diverso. Il Mondiale in Qatar? E' un'altra super cazzata del secolo. Infantino e' una bravissima persona, molto intelligente e preparato. Li' ci sono interessi nati illo tempore ad opera dei qatarini. Cio' che era valido pre covid, non e' piu' valido post covid. Ho sempre chiesto come mai dovessimo dare i nostri calciatori. Poi si dice che De Laurentiis ha negato a Fabian Ruiz di andare a Tokyo. Se si riducono le partite, con un campionato a 16 squadre, il discorso cambia. Hanno fatto gli stadi con l'aria condizionata. Ho visto un posto meraviglioso dove con 50 gradi all'ombra c'era un ottimo campo. Prima della squadra russa, Luciano Spalletti mi venne a trovare e virammo su Benitez o Sarri. Lo trovo giusto per il Napoli, sa allenare le squadre molto bene. Quando lo abbiamo affrontato non e' mai stato semplice o facile. A Roma se l'e' cavata bene, forse la proprieta' non aveva messo bene le cose in chiaro. Insigne? Non ci siamo proprio incontrati, finito il campionato ci si incontra, parleremo e sara' quel che sarà. Il problema non e' la mancata Champions, ma essere passati da un monte ingaggi di 60-70 milioni a 156 milioni. Il Napoli spende cifre che non fattura. In un mercato, dove sono tutti afflitti, non è facile. Mi sono sempre potuto permettere di pagare sempre un giorno prima piuttosto che un giorno dopo. Non c'e' un ridimensionamento, ma una presa di coscienza. Il budget va rivisto, altrimenti fai fallire il Napoli. Vanno tagliate le spese eccessive. Non c'e' altro da fare. E' come se facessi in Italia un film con il budget di un film americano. Pochi club sono in regola. Alcuni acquisti non avrei dovuto farli col covid. Il campionato non significa nulla. Avrei dovuto congelare tutto per sopravvivere. Invece da ultra ottimista ho investito troppi soldi, e mi dicevano dall'altra parte che c'era un contratto di altri 5 anni che non era possibile rispettare. In quei momenti ho fatto grandi respiri, soffrendo ed andando avanti. L'errore che faccio e' che penso che gli altri la pensino sempre come me. A Napoli-Verona sono rimasto bloccato nel traffico perche' non sapevo che c'erano i tifosi. Dopo Spezia-Napoli, con il mister che non si sentiva in una forma perfetta, ho evitato che si potesse speculare per questo ho deciso il silenzio stampa. Convocai una riunione al Britannique con Nicola Lombardo, il dott. Raffaele Canonico, l'a.d. Chiavelli e tutta la squadra. Non ho mai voluto esonerare Gattuso. L'ho visto spesso dolente, con gli occhiali e non presente in panchina per problemi personali. Tant'e' che ho pensato pure di chiedergli di fermarsi per poi farlo tornare non appena disponibile. Al Britannique dissi alla squadra che l'allenatore sarebbe rimasto, non volevo sentire storie e che Gattuso andava rispettato. Con Benitez mi sento ogni 4-5 mesi, e' rimasta una specie di sintonia, lui e' molto inglese sul piano dell'organizzazione. La prima volta che parlammo di giocatori mi fece una lista da 100 milioni. In 5 minuti mi presento' una seconda lista, anche quella troppo cara. Poi si presento' con la terza lista che divenne effettiva. Io con Rafa avevo un contratto di 1 anno con opzione. Ha sempre avuto un problema con la moglie e le due bambine. Da uomo del Sud e' legato alle sue cose. Quando gli esercitai l'opzione, mi disse che doveva tornare in Inghilterra dalle figlie. Il secondo anno arrivammo quinti e non terzi per un rigore sbagliato da Higuain. E' rimasto un suo chiodo fisso quello di non saper calciare i rigori. L'idea di confermare Gattuso? Lo puo' testimoniare Nicola Lombardo. Davamo per scontata la qualificazione in Champions. Avevo preparato un saluto per Gattuso, due giorni dopo mi chiamo' Joe Barone. Cosi' fu snellito il comunicato di separazione. Molti giornalisti hanno avuto da ridire sul tweet di saluto, dicendo che non si faceva così. Sarei potuto essere quieto ed arrabbiato. L'idea di salutare Gattuso risaliva all'estate precedente. Lo presi per tamponare l'uscita di scena di Ancelotti. Mendes e' un amico, cena con me a Roma, e io vado a cenare in Portogallo. Sul rinnovo del contratto non ci siamo trovati in linea. Dopo le due righe firmate sono diventate 27 di troppe nelle mani dei legali. Poi non si e' sentito bene. Molti hanno detto che ho sbagliato a sentire Spalletti. E' diventato capace di allenare. Abbiamo perso partite che non andavano perse. Ecco perche', anche con la Champions, avevo deciso di interrompere la collaborazione con Gattuso. Se tifero' per Insigne o Mertens? Da italiano per Insigne. In Francia c'e' il Psg, che ha una forza maggiore rispetto alle squadre. Poi c'e' il Lille, Galtier ha fatto bene. Napoli-Verona? In una cena gaudente a Dimaro e a Castel di Sangro provero' ad avere delle risposte guardandoli negli occhi, forse non arriveranno mai le risposte. Bisogna stabilire cosa sostituire con l'allenatore e cosa no. Venerdi' vedro' Spalletti alle 12:30 a Castel Volturno, ha un contratto con noi dal 1° luglio. Il mercato effettivo comincia da luglio. Proposte indecenti per i nostri calciatori? Magari ci fossero. Nessuno e' incedibile con proposte appropriate. "Calcio e mafia" e' un libro bellissimo di Declan, ho pensato di prenderne i diritti per fare una serie tv. Cantone ha fatto un'altra pubblicazione. Calciopoli fa ridere rispetto ai testi di Cantone o Declan. Si parla di un calcio corrotto. Si parla di un nomignolo, Dan, operativo da Singapore, con i laureati della terza generazione della 'ndrangheta che gestiscono il calcioscommesse mondiale dove girerebbero 500 miliardi neri all'anno. Con questi soldi si possono far eleggere anche presidenti di Stato importanti, e' scritto lì. Declan cita tutti, arbitri, partite incluse. Facciamo finta che con un calcio al pallone si cancella tutto. Finalmente otteniamo 5 cambi a gara, e li sfruttiamo gli ultimi 10 minuti? Ma stiamo scherzando? Solo perche' non li sai gestire? Allora non e' cambiato nulla? Perche' non abbiamo continuato le interruzioni attorno all'allenatore? Il calcio e' governato da persone anziane che hanno paura del rischio di perdere la loro posizione dominante. E' grave, significa che non c'e' speranza. I giovani preferiscono stare sulle piattaforme di sparatutto o di Fifa, piuttosto che vedere una partita di calcio. In Inghilterra il gioco e' velocissimo, noi dobbiamo farci due palle cosi' con la tattica. Io mi devo divertire, non mi devo annoiare. L'obiettivo per la prossima stagione? Far quadrare i conti e tornare in Champions. Con i tifosi posso scusarmi solo io. La scusa fatta dal capitano o dai giocatori potrebbe sembrare voluta. Ci sono tifosi che mi amano e tifosi che mi odiano. Il tifoso in quanto tale ha sempre ragione. Il tifoso non ha interesse alla salvaguardia dei conti economici. Poi non tutti sono uguali e c'e' chi a freddo ragiona. Il silenzio stampa e' stata una panacea, perche' i signori dei media, lasciamo perdere la carta stampata, si ritrovano a fare un ping pong con ex calciatori. Gli allenatori possono cadere in qualche trappolone involontariamente. L'ex calciatore prende il gettone di presenza e prova a fare lo "scoopettaro". Per evitare di rovinare il rapporto tra società. Il silenzio stampa l'ho messo dopo aver sentito cose inappropriate. Togliere il tappo all'ultima partita non serve. In quel momento ho difeso l'allenatore, altrimenti sarebbe stato massacrato. Sarebbe stato piu' bello vincere, andare davanti ai microfoni e ringraziare Gattuso, avrei letto il messaggio di saluto. Non ha giocato Gattuso, ma i suoi giocatori. Gattuso entrava la mattina al centro e usciva la sera, non ho nulla da rimproverargli. Caso Salernitana? E' difficile dare un giudizio schierandosi da una parte o dall'altra. Ci sono interpretazioni sul piano sportivo e giuridico che non sono tutte da una parte o dall'altra. Se so che in A non posso avere una seconda squadra devo avere gia' le carte in ordine per un'eventuale cessione. E' la stessa cosa che capitera' al Bari di mio figlio. In serie C mi sono dovuto tirare fuori, perche' il Bari e' entrato nel professionismo. Una quota di minoranza da tenere in societa' e' tutta da vedere come possibilita'. Per il quieto vivere del calcio, anziche' accendere gli animi, bisognava sedersi a un tavolo e trovare una soluzione non all'ultimo momento. Se avessero giocato piu' di 5 minuti alcuni calciatori avrebbero potuto avere un'altra valutazione. In primis vanno fatti ragionamenti con l'allenatore. Poi bisogna tenere il piede in due scarpe, prima vendere per poi comprare. Una sorta di giocoliere economico finanziario. Questa pandemia ci ha fatto capire che siamo nell'età della maturità. Bisogna essere cauti e prevenire. Mi reputo un atleta dell'imprenditoria. A un certo punto mi sono buttato nei gelati, perche' durante un film mi bocciavano di continuo e mi sono comprato la "Steccolecco". Poche maglie vendute negli Stati Uniti? Abbiamo 15 milioni di followers, sai che c'e' di nuovo? Facciamo noi da sponsor tecnico. Molti mi hanno dato del pazzo. Adidas, Puma, Nike ci mettono 18 mesi per la produzione, ed io ho detto "vaffa" mi ci metto a lavorare. Sono stato tutto il giorno a lavorare in fabbrica al nord, sono stato a telefono con la Cina, ho iniziato una nuova realta' che si distacca dal costante passato che diventa stantio. Tra 5 anni potrei vedere il mondo del calcio altrove, se questo potesse accadere vedrei anche il Calcio Napoli altrove. Una svolta il settore giovanile con il centro sportivo che cambia nome in Konami? si, ma nella vita post covid le priorita' sono altre. Le infiltrazioni sul territorio campano non lasciano grande serenita' ai genitori. L'Empoli di Corsi ha un vivaio niente male. Non è un problema di strutture, avevamo un vivaio a Castel Volturno, poi capimmo che ai giovani non era bello far vedere i calciatori con le Ferrari. Poi ci spostammo al Kennedy, ho provato a comprarmelo, capii che non tutto era a posto. Quando nel 2004 sono andato a prendere un foglio di carta per 37 milioni di euro, non c'era nulla, nè calciatori, ne' uffici. Vidi Pierpaolo Marino che andava da un tabaccaio a comprare le maglie. Li' dove si fanno le mozzarelle, a Paestum organizzammo un ritiro. Tutti facevano domande e non sapevo che rispondere. Siamo partiti da zero. Dal primo anno di serie A abbiamo giocato l'Intertoto ad Atene. Ricordo quando Grava mi chiamo' che c'erano giovani che andavano via. I genitori pensano a creare un futuro di liceita' per i figli. Figuriamoci spostandoli a Bergamo, Verona, Torino. Essere all'11° posto in classifica con un super vivaio non serve. Una partnership con il Basket Napoli? Se fossimo una Lega seria, non dovremmo partire col 25% di spettatori. Mi sono rivolto a Draghi perche' non credo che sia cosi' irresponsabile. Bisognerebbe dire "entra allo stadio chi ha le due dosi di vaccino". Cosi' la maggior parte degli italiani si andrebbero a vaccinare. Il 25% di che? Costa dovrà darci i soldi suoi, ognuno puo' dire quello che vuole ma non si puo' incidere sulle tasche altrui. Il campionato dovrebbe partire a dicembre. L'abbonamento? Senza stadio aperto non e' semplice. Il VAR? La chiamata dell'allenatore la richiedo da due anni. Anche la classe arbitrale e' un centro di potere. In Europa stanno molto piu' attenti al VAR. Ormai e' diventata quasi una norma. Certe volte non le vedono le cose. Il sistema federativo dovrebbe fare in modo che i conti sono in ordine. Se Florentino Perez ha combinato la frittata che ha combinato e' perche' non si riescono a far quadrare i conti. Il Barcellona stava per portare i libri in tribunale. Il Chelsea, prima di vincere, ha speso milioni e milioni. Nel Psg ci sono i qatarini. Nel Lione pure si investe tanto. Tutto passa tra l'essere imprenditori o prenditori. Faremo una conferenza stampa con EA7, Emporio Armani, nel momento in cui ho degli esempi dei materiali. Sono in grande ritardo, per cui nella settimana che precede l'inizio del campionato, a Castel di Sangro, potrei presentare le maglie. Il tutto tra il 7 e il 15 agosto. Insigne un problema? Non e' relazionabile con Mertens. Mertens l'ho rinnovato due anni fa e ha un altro anno di contratto. Insigne fu utilizzato da Sarri quando dovetti cedere Higuain con la clausola rescissionia".

 

Andrea Chiavelli, a.d. del Napoli: "Il futuro del calcio italiano e' legato alle persone che lo governano dall'interno. Il calcio italiano puo' avere una visione solo se ci sara' una visione collettiva su come si gestisce il mondo del pallone. Diversamente continueremo a fare molta fatica".

 

Edoardo De Laurentiis, vice presidente del Napoli: "I presidenti investono e dovrebbero decidere loro. Il Fair Play finanziario non esiste. Vorrei capire se questo calcio verrà mai modernizzato".

 

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

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