M' 'o vveco io
SHOW TIME di GINO RIVIECCIO: "La Grande Bellezza e il Grande Crollo"
06.03.2014 00:57 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sono due le notizie da prima pagina di queste ore che seppur con connotati opposti coinvolgono la nostra terra: l’exploit del nostro Paolo Sorrentino agli Oscar di Los Angeles con 'La Grande Bellezza' e l’ennesimo crollo di un grande  muro degli scavi di Pompei che di fronte all’incuria del governo si può intitolare 'La grande Tristezza'. Due facce opposte di come vanno le cose da queste parti, due aspetti paragonabili solo al Napoli di domenica che a Livorno ha persino superato Sorrentino in diretta televisiva ottenendo undici oscar: infatti in campo si sono viste undici statuette! Come si può altrimenti spiegare la stagione di una squadra che passa dalla Grande Bellezza della vittoria contro la Roma in Coppa Italia, al grande crollo che sta sgretolando le convinzioni di Benitez e impoverendo le aspettative dei tifosi? Un muro di fiducia che ha cominciato a cedere nella partita col Genoa per poi proseguire contro lo Swansea superato solo per una bella dose di fortuna e si è ripetuto tre giorni dopo a Livorno! Qualè il vero volto del Napoli? Quello di Sorrentino o di Pompei? Diciamo subito che il Napoli è qualcosa di indefinibile. Allontanato dagli scommettitori di tutta Italia perché fa saltare ogni pronostico, recentemente è stato oggetto di uno studio da parte di scienziati americani. In particolare dopo quello di Wilkes Land in Antartide, scienziati della Nasa hanno stabilito che il più grande cratere del mondo sta in via Marina. Ma in seguito a un accertamento più approfondito lo hanno individuato nella difesa del Napoli! Ma sarebbe riduttivo dare le colpe solo a Britos e Fernandez, ad Albiol (in discesa come il rendimento dei Btp) o a Henrique (ma sbaglio o quest’ultimo  fisicamente somiglia a Donadel?).  La verità è che i primi problemi nascono in un centrocampo che difficilmente si ritrova quando a giocare insieme sono Behrami e Inler senza Jorginho e quando in attacco Higuain è assente e si è costretti a schierare Pandev o Zapata. Certo il terzo crollo in pochi giorni così vistoso non ce lo saremmo aspettati, ma è sotto gli occhi di tutti che, come il muro di Pompei, la manutenzione della squadra lamenta responsabilità che vanno cercate altrove, nelle piogge di complimenti alla prima vittoria, nella scarsa maturità tattica, nel dissesto idrogeologico di alcuni repartiLa grande bellezza invece è rivedere il film della vittoria di Verona, riavvolgere la pellicola della partita col Borussia Dortmund, riassaporare il trailer della mortificazione al Milan di Seedorf. “Dottò però dummeneca pure si amme jucato na chiaveca amme  guadagnato nu punto ‘ncopp’a Fiorentina che sta chiù ‘nguaiate e’ nuje!“, gongolava ieri mattina il parcheggiatore.  E’ vero,  ma soltanto perché la Fiorentina sembra peggio degli scavi di Pompei. Per fortuna domenica prossima arriva la Roma. Oramai con questo cast tutto è possibile, anche che  il Napoli ritrovi la Grande Bellezza. Io non smetto di sognare.





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



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NAPOLI - Sono due le notizie da prima pagina di queste ore che seppur con connotati opposti coinvolgono la nostra terra: l’exploit del nostro Paolo Sorrentino agli Oscar di Los Angeles con 'La Grande Bellezza' e l’ennesimo crollo di un grande  muro degli scavi di Pompei che di fronte all’incuria del governo si può intitolare 'La grande Tristezza'. Due facce opposte di come vanno le cose da queste parti, due aspetti paragonabili solo al Napoli di domenica che a Livorno ha persino superato Sorrentino in diretta televisiva ottenendo undici oscar: infatti in campo si sono viste undici statuette! Come si può altrimenti spiegare la stagione di una squadra che passa dalla Grande Bellezza della vittoria contro la Roma in Coppa Italia, al grande crollo che sta sgretolando le convinzioni di Benitez e impoverendo le aspettative dei tifosi? Un muro di fiducia che ha cominciato a cedere nella partita col Genoa per poi proseguire contro lo Swansea superato solo per una bella dose di fortuna e si è ripetuto tre giorni dopo a Livorno! Qualè il vero volto del Napoli? Quello di Sorrentino o di Pompei? Diciamo subito che il Napoli è qualcosa di indefinibile. Allontanato dagli scommettitori di tutta Italia perché fa saltare ogni pronostico, recentemente è stato oggetto di uno studio da parte di scienziati americani. In particolare dopo quello di Wilkes Land in Antartide, scienziati della Nasa hanno stabilito che il più grande cratere del mondo sta in via Marina. Ma in seguito a un accertamento più approfondito lo hanno individuato nella difesa del Napoli! Ma sarebbe riduttivo dare le colpe solo a Britos e Fernandez, ad Albiol (in discesa come il rendimento dei Btp) o a Henrique (ma sbaglio o quest’ultimo  fisicamente somiglia a Donadel?).  La verità è che i primi problemi nascono in un centrocampo che difficilmente si ritrova quando a giocare insieme sono Behrami e Inler senza Jorginho e quando in attacco Higuain è assente e si è costretti a schierare Pandev o Zapata. Certo il terzo crollo in pochi giorni così vistoso non ce lo saremmo aspettati, ma è sotto gli occhi di tutti che, come il muro di Pompei, la manutenzione della squadra lamenta responsabilità che vanno cercate altrove, nelle piogge di complimenti alla prima vittoria, nella scarsa maturità tattica, nel dissesto idrogeologico di alcuni repartiLa grande bellezza invece è rivedere il film della vittoria di Verona, riavvolgere la pellicola della partita col Borussia Dortmund, riassaporare il trailer della mortificazione al Milan di Seedorf. “Dottò però dummeneca pure si amme jucato na chiaveca amme  guadagnato nu punto ‘ncopp’a Fiorentina che sta chiù ‘nguaiate e’ nuje!“, gongolava ieri mattina il parcheggiatore.  E’ vero,  ma soltanto perché la Fiorentina sembra peggio degli scavi di Pompei. Per fortuna domenica prossima arriva la Roma. Oramai con questo cast tutto è possibile, anche che  il Napoli ritrovi la Grande Bellezza. Io non smetto di sognare.





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