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SHOW TIME di GINO RIVIECCIO: "Napoli, Rafa e i suoi a lezioni di cazzimma"
05.11.2014 20:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - Come ho già avuto modo di scrivere sul mio profilo Fb, se fosse finita 6 a 0 li avremmo “trattati”, come usiamo dire dalle nostre parti. Evidentemente il trucco adottato negli spogliatoi di spaventarli indossando sulla maglietta azzurra quella del Bayern Monaco, ha funzionato. E anche la trovata di mettere sia pure per pochi minuti sul viso di Insigne e Callejon le maschere di Robben e Muller per la festa di Halloween, deve aver messo una tale paura ai giallorossi che per i primi quindici minuti nella metà campo romanista si avvertiva uno strano puzzo. Le cicatrici tedesche erano visibili sia sui primi piani di Gervinho che su quelli di Totti, mentre i cerotti messi in campo da Garcia al secondo tempo hanno peggiorato la situazione impedendo la respirazione a centrocampo. Ma questo Napoli è fatto così: si preoccupa di far male alle “piccole“ e si esalta e s’incattivisce con le grandi. La Fiorentina è avvisata. C’era preoccupazione per questa sfida sia da un punto di vista dell’ordine pubblico (ma il suggerimento della prefettura di non far schierare Ocan e Michu si è rivelato vincente) sia perchè la Roma resta una grande squadra. Era importante incontrarla nel loro momento di appannamento, dove la perdita di autostima in campo si è palesata subito dopo la batosta germanica. Si veniva da un indisponente pareggio in terra bergamasca per cui vedendo in tribuna alcuni spettatori col turbante, molti li avevano scambiati per gli sceicchi della famiglia Altani venuti già con la caparra a trattare con De Laurentiis. Si trattava invece di tifosi napoletani con le cosiddette “scolle” in fronte dopo gli errori di Higuain e Callejon contro l’Atalanta. Alla fine dopo aver visto la partita e letto le attuali quotazioni di Insigne e Koulibaly, gli emiri opteranno per il Pizzighettone o per il Poggibonsi. Restano tra le tante note positive la migliore prestazione di Britos che grazie a Benitez ha trovato in panchina la collocazione giusta, mentre arrivano notizie confortanti anche su Zuniga che pare possa recuperare in tempo per il prossimo campionato del mondo. Resta invece un mistero il prosieguo del silenzio stampa, ingiustificato, insignificante che adesso conoscendo la nota scaramanzia in società proseguirà chissà per quanto. Non ho mai capito i silenzi stampa, così come non ho mai giustificato i lunghi ritiri, altrimenti la squadra dei detenuti ora avrebbe già vinto 30 scudetti. Insomma il Napoli di sabato ci è piaciuto, e anche molto, mostrando quella “cattiveria” tattica e agonistica pretesa da tutti. Ma pochi sanno che è merito di Benitez che ha iscritto Albiol, Rafael, Inler e Jorginho ad un master in cazzimma internazionale alla Facoltà dei Quartieri spagnoli.





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



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NAPOLI - Come ho già avuto modo di scrivere sul mio profilo Fb, se fosse finita 6 a 0 li avremmo “trattati”, come usiamo dire dalle nostre parti. Evidentemente il trucco adottato negli spogliatoi di spaventarli indossando sulla maglietta azzurra quella del Bayern Monaco, ha funzionato. E anche la trovata di mettere sia pure per pochi minuti sul viso di Insigne e Callejon le maschere di Robben e Muller per la festa di Halloween, deve aver messo una tale paura ai giallorossi che per i primi quindici minuti nella metà campo romanista si avvertiva uno strano puzzo. Le cicatrici tedesche erano visibili sia sui primi piani di Gervinho che su quelli di Totti, mentre i cerotti messi in campo da Garcia al secondo tempo hanno peggiorato la situazione impedendo la respirazione a centrocampo. Ma questo Napoli è fatto così: si preoccupa di far male alle “piccole“ e si esalta e s’incattivisce con le grandi. La Fiorentina è avvisata. C’era preoccupazione per questa sfida sia da un punto di vista dell’ordine pubblico (ma il suggerimento della prefettura di non far schierare Ocan e Michu si è rivelato vincente) sia perchè la Roma resta una grande squadra. Era importante incontrarla nel loro momento di appannamento, dove la perdita di autostima in campo si è palesata subito dopo la batosta germanica. Si veniva da un indisponente pareggio in terra bergamasca per cui vedendo in tribuna alcuni spettatori col turbante, molti li avevano scambiati per gli sceicchi della famiglia Altani venuti già con la caparra a trattare con De Laurentiis. Si trattava invece di tifosi napoletani con le cosiddette “scolle” in fronte dopo gli errori di Higuain e Callejon contro l’Atalanta. Alla fine dopo aver visto la partita e letto le attuali quotazioni di Insigne e Koulibaly, gli emiri opteranno per il Pizzighettone o per il Poggibonsi. Restano tra le tante note positive la migliore prestazione di Britos che grazie a Benitez ha trovato in panchina la collocazione giusta, mentre arrivano notizie confortanti anche su Zuniga che pare possa recuperare in tempo per il prossimo campionato del mondo. Resta invece un mistero il prosieguo del silenzio stampa, ingiustificato, insignificante che adesso conoscendo la nota scaramanzia in società proseguirà chissà per quanto. Non ho mai capito i silenzi stampa, così come non ho mai giustificato i lunghi ritiri, altrimenti la squadra dei detenuti ora avrebbe già vinto 30 scudetti. Insomma il Napoli di sabato ci è piaciuto, e anche molto, mostrando quella “cattiveria” tattica e agonistica pretesa da tutti. Ma pochi sanno che è merito di Benitez che ha iscritto Albiol, Rafael, Inler e Jorginho ad un master in cazzimma internazionale alla Facoltà dei Quartieri spagnoli.





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