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SHOW TIME di RIVIECCIO: "Ecco De Laurentiis a chi venderà  il Napoli!"
11.09.2014 01:22 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si rifanno insistenti le indiscrezioni secondo le quali De Laurentiis avrebbe intenzione di cedere il Napoli a degli investitori stranieri. Appena circolata la notizia secondo i dati di Confprosecco, solo tra Napoli e provincia sarebbero state stappate 12.500 bottiglie di spumante. Ma vediamo con la dovuta cautela e l‘attendibilità delle fonti quali potrebbero essere i gruppi interessati ad acquisire il Napoli.



Gli amici di Topolino. Sono circa 236.000. Molti iscritti nel lontano 1928 non ricordano chi fosse Topolino e perché si iscrissero. Qualcuno addirittura conserva la foto di De Laurentiis ragazzo che aveva appena aderito al club. Le trattative sarebbero state avviate in casa di Gambadilegno alla presenza di Gastone, Pippo e Nonna Papera e avrebbero avuto come intermediario l’ex ministro Tremonti. L’unico ostacolo la cifra: Paperon de’ Paperoni avrebbe avuto un’accesa discussione con l’altro Paperon de’ Paperoni, quello di Castel Volturno.



Alitalia. Ci sarebbe anche la compagnia aerea italiana interessata ad acquistare il Napoli. Forte dell’appoggio del nuovo socio arabo Etihad, Alitalia avrebbe offerto 32 milioni liquidi, 12 hostess in mobilità da riposizionare nella Filmauro e voli gratis a vita per tutta la famiglia su tutte le tratte nazionali e internazionali escluse quelle per Bali. L’unico ostacolo i 2171 dipendenti che De Laurentiis dovrebbe poi impiegare nel cinema. Interessante la posizione di cinque piloti di Fiumicino che avrebbero già realizzato due film: “Mamma ho perso l’aereo” e il remake di “Airport ’77”. Il segretario della Uil Angeletti ha dichirato: “Se De Laurentiis pensa di fare il furbo si sbaglia!“.



Gennaro Manetta & figli. Si tratta di una potentissima famiglia di Brooklyn leader nel settore della biancheria intima. Si stima che il capitale della famiglia Manetta (Gennaro sbarcò da bambino coi nonni a New York nel lontano 1924), si aggiri intorno ai 600 milioni di dollari. Specializzati nella realizzazione delle mutande a tema (cioè di particolari tipi di slip con annesso carillon in zona pubica che emette dolci suoni alla minima erezione), i Manetta conterebbero anche sull’appoggio dei Gambino, famiglia siciliana con varie lavanderie a Boston. Tuttavia sembra che la prima reazione di Aurelio De Laurentiis sia stata: “Il Napoli non finirà mai su una mutanda, al massimo su un reggiseno perchè può dare ancora parecchio latte!”.



Luca Cordero di Montezemolo. In procinto di lasciare la Ferrari, si sarebbe già incontrato con Aurelio e il figlio a Stoccarda al Museo della Mercedes. Montezemolo avrebbe pronti alcuni amici fidati interessatissimi a investire sul Napoli. I tifosi avrebbero già dato parere positivo. L’unico difetto: garantisce che per sei anni non si vincerà nulla e che per l’anno  prossimo al massimo si potrà partire dal 7° posto.



Il Chelsea. E’ la vera “bomba” delle trattative. Abramovic interessato alla costruzione del nuovo stadio San Paolo, avrebbe chiesto come garanzie nuove elezioni al comune di Napoli, la cancellazione del posto accanto al sindaco e un miniaeroporto su Castel dell’Ovo per l’atterraggio del suo jet. Inoltre al patron azzurro avrebbe offerto 100 milioni lordi, cioè al netto di Britos, Maggio, Vargas, Gargano e Albiol, i cui ingaggi continuerebbero ad essere pagati da Bigon. Zuniga, offeso per l’esclusione dalla lista, ha giurato che non giocherà neanche le prossime partite.



Il “Club Napoli Montefusco” di Palazzolo d’Adda. Conta 6 milioni di iscritti, quanti i sostenitori del Napoli nel mondo e un presidente tifoso che conserva tutte le collezioni di figurine Panini dal 1966 ad oggi. In bacheca la foto di Cuman in vacanza a Ischia e l’autografo di Enzo Mocellin nella stagione 1977-78. Il suo presidente, Salvatore Acquaviva, avrebbe offerto tutto il suo patrimonio immobiliare, quello dei soci e le garanzie fideiussorie di tre milioni di tifosi azzurri. Ma soprattutto avrebbe già dato come caparra il suo cuore.





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



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11/09/2024 - 01:22

NAPOLI - Si rifanno insistenti le indiscrezioni secondo le quali De Laurentiis avrebbe intenzione di cedere il Napoli a degli investitori stranieri. Appena circolata la notizia secondo i dati di Confprosecco, solo tra Napoli e provincia sarebbero state stappate 12.500 bottiglie di spumante. Ma vediamo con la dovuta cautela e l‘attendibilità delle fonti quali potrebbero essere i gruppi interessati ad acquisire il Napoli.



Gli amici di Topolino. Sono circa 236.000. Molti iscritti nel lontano 1928 non ricordano chi fosse Topolino e perché si iscrissero. Qualcuno addirittura conserva la foto di De Laurentiis ragazzo che aveva appena aderito al club. Le trattative sarebbero state avviate in casa di Gambadilegno alla presenza di Gastone, Pippo e Nonna Papera e avrebbero avuto come intermediario l’ex ministro Tremonti. L’unico ostacolo la cifra: Paperon de’ Paperoni avrebbe avuto un’accesa discussione con l’altro Paperon de’ Paperoni, quello di Castel Volturno.



Alitalia. Ci sarebbe anche la compagnia aerea italiana interessata ad acquistare il Napoli. Forte dell’appoggio del nuovo socio arabo Etihad, Alitalia avrebbe offerto 32 milioni liquidi, 12 hostess in mobilità da riposizionare nella Filmauro e voli gratis a vita per tutta la famiglia su tutte le tratte nazionali e internazionali escluse quelle per Bali. L’unico ostacolo i 2171 dipendenti che De Laurentiis dovrebbe poi impiegare nel cinema. Interessante la posizione di cinque piloti di Fiumicino che avrebbero già realizzato due film: “Mamma ho perso l’aereo” e il remake di “Airport ’77”. Il segretario della Uil Angeletti ha dichirato: “Se De Laurentiis pensa di fare il furbo si sbaglia!“.



Gennaro Manetta & figli. Si tratta di una potentissima famiglia di Brooklyn leader nel settore della biancheria intima. Si stima che il capitale della famiglia Manetta (Gennaro sbarcò da bambino coi nonni a New York nel lontano 1924), si aggiri intorno ai 600 milioni di dollari. Specializzati nella realizzazione delle mutande a tema (cioè di particolari tipi di slip con annesso carillon in zona pubica che emette dolci suoni alla minima erezione), i Manetta conterebbero anche sull’appoggio dei Gambino, famiglia siciliana con varie lavanderie a Boston. Tuttavia sembra che la prima reazione di Aurelio De Laurentiis sia stata: “Il Napoli non finirà mai su una mutanda, al massimo su un reggiseno perchè può dare ancora parecchio latte!”.



Luca Cordero di Montezemolo. In procinto di lasciare la Ferrari, si sarebbe già incontrato con Aurelio e il figlio a Stoccarda al Museo della Mercedes. Montezemolo avrebbe pronti alcuni amici fidati interessatissimi a investire sul Napoli. I tifosi avrebbero già dato parere positivo. L’unico difetto: garantisce che per sei anni non si vincerà nulla e che per l’anno  prossimo al massimo si potrà partire dal 7° posto.



Il Chelsea. E’ la vera “bomba” delle trattative. Abramovic interessato alla costruzione del nuovo stadio San Paolo, avrebbe chiesto come garanzie nuove elezioni al comune di Napoli, la cancellazione del posto accanto al sindaco e un miniaeroporto su Castel dell’Ovo per l’atterraggio del suo jet. Inoltre al patron azzurro avrebbe offerto 100 milioni lordi, cioè al netto di Britos, Maggio, Vargas, Gargano e Albiol, i cui ingaggi continuerebbero ad essere pagati da Bigon. Zuniga, offeso per l’esclusione dalla lista, ha giurato che non giocherà neanche le prossime partite.



Il “Club Napoli Montefusco” di Palazzolo d’Adda. Conta 6 milioni di iscritti, quanti i sostenitori del Napoli nel mondo e un presidente tifoso che conserva tutte le collezioni di figurine Panini dal 1966 ad oggi. In bacheca la foto di Cuman in vacanza a Ischia e l’autografo di Enzo Mocellin nella stagione 1977-78. Il suo presidente, Salvatore Acquaviva, avrebbe offerto tutto il suo patrimonio immobiliare, quello dei soci e le garanzie fideiussorie di tre milioni di tifosi azzurri. Ma soprattutto avrebbe già dato come caparra il suo cuore.





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



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