Mister Z
MISTER Z - Napoli, godiamo ancora!
10.04.2018 17:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Una vittoria che ha esaltato tutti. Ma anche tante ombre che si sono evidenziate durante e dopo la partita con il Chievo. Una cosa è certa: i gol di Milik e Diawara mantengono ancora aperto il campionato. Se serve lo ripeteremo fino alla noia, tutto si deciderà il 22 aprile in occasione della scontro diretto all'Allianz Stadium di Torino. Le due partite che rimangono ancora da giocare (Milan e Udinese per gli azzurri, Sampdoria e Crotone per i bianconeri) sono sostanzialmente interlocutorie, direi quasi ininfluenti. Il Napoli potrebbe perfino permettersi il lusso di non vincere domenica prossima a San Siro con il Milan. Basterebbe anche un pareggio per mantenere ancora in vita i sogni di scudetto. Una contemporanea vittoria della Juventus contro la Sampdoria, è vero, porterebbe il vantaggio di bianconeri a 6 lunghezze. A quel punto, ovviamente, sarebbe necessario andare a sbancare a Torino con una vittoria e con un punteggio possibilmente superiore all' 1-0 (andrebbe benissimo anche un 2-1). Riportato il distacco a tre lunghezze, a quel punto al Napoli non resterebbe che aspettare una sconfitta della Juventus a Milano con l'Inter o a Roma con la Roma, rispettivamente nella quart'ultima e nella penultima giornata del campionato. Come si vede, è ancora tutto da decidere, ancora tutto da dimostrare. Quel che non è andato bene, invece, domenica al San Paolo riguarda ben altri aspetti che non quelli tecnici. La squadra, questo è evidente, non è nelle migliori condizioni atletiche e quando capita un avversario, come appunto il Chievo, che si chiude a protezione della sua area di rigore anche con 10 uomini, tutto diventa più difficile. Ci sono giocatori nella squadra di Sarri atleticamente in grandi difficoltà. Un caso per tutti, Mertens. Il belga non ha avuto neppure la forza di calciare il rigore con determinazione, chiudendo gli occhi, come forse sarebbe stato opportuno. Ce ne sono altri, come Koulibaly, che negli ultimi tempi sta avendo qualche distrazione di troppo. Lo si era visto già a Reggio Emilia nella gara con il Sassuolo e la conferma si è avuta domenica nella partita con il Chievo. C'è solo da sperare che, come già avvenuto negli anni precedenti, la condizione atletica della squadra possa migliorare proprio nella fase finale, che peraltro sarà quella decisiva del campionato. Ciò che invece occorre risolvere immediatamente sono le possibili scorie dell'inspiegabile screzio che si è consumato domenica tra una parte della tifoseria e Insigne. Sicuramente, con il Chievo in vantaggio per 1-0, l'ultima cosa utile da fare sarebbe stato fischiare uno o più giocatori del Napoli. Il pubblico ha sostenuto la squadra sempre, anche in momenti più difficili e anche di fronte a circostanze più deludenti, come per esempio in occasione delle sconfitte con la Juventus in campionato, con l'Atalanta in Coppa Italia o con il Manchester City in Champions. Fischiare adesso Insigne o qualche altro dei giocatori azzurri onestamente non ha molto senso, sia pure dopo un un tiro in porta sconclusionato come quello realizzato dal 'genietto' di Frattamaggiore. Dall'altro lato, però, Insigne deve capire che attaccare briga con i tifosi non serve né a lui, né all' ambiente, né a chicchessia. Il calciatore avrebbe potuto è dovuto avere la lucidità di rivolgersi al pubblico non mandandolo a quel paese, ma facendo un semplice gesto di scuse per l'errore compiuto di fronte al quale, probabilmente, sarebbero arrivati soltanto applausi. Ora tutti devono rimanere concentrati per portare a termine la missione, che è quella - non lo dimentichiamo mai - di tentare fino in fondo di sfilare lo scudetto dalle maglie della Juventus. Il resto non conta. E' importante che i tifosi continuino a rimanere, come hanno sempre fatto, vicini alla squadra e al tempo stesso che i giocatori, a partire di Insigne, passando per Reina e arrivando a tutti gli altri, non diano segnali di crolli psicologici. Il rapporto con il pubblico va rinsaldato è solo procedendo assieme, uniti e compatti, si potrà arrivare al tanto agognato risultato finale.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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10/04/2024 - 17:15

NAPOLI - Una vittoria che ha esaltato tutti. Ma anche tante ombre che si sono evidenziate durante e dopo la partita con il Chievo. Una cosa è certa: i gol di Milik e Diawara mantengono ancora aperto il campionato. Se serve lo ripeteremo fino alla noia, tutto si deciderà il 22 aprile in occasione della scontro diretto all'Allianz Stadium di Torino. Le due partite che rimangono ancora da giocare (Milan e Udinese per gli azzurri, Sampdoria e Crotone per i bianconeri) sono sostanzialmente interlocutorie, direi quasi ininfluenti. Il Napoli potrebbe perfino permettersi il lusso di non vincere domenica prossima a San Siro con il Milan. Basterebbe anche un pareggio per mantenere ancora in vita i sogni di scudetto. Una contemporanea vittoria della Juventus contro la Sampdoria, è vero, porterebbe il vantaggio di bianconeri a 6 lunghezze. A quel punto, ovviamente, sarebbe necessario andare a sbancare a Torino con una vittoria e con un punteggio possibilmente superiore all' 1-0 (andrebbe benissimo anche un 2-1). Riportato il distacco a tre lunghezze, a quel punto al Napoli non resterebbe che aspettare una sconfitta della Juventus a Milano con l'Inter o a Roma con la Roma, rispettivamente nella quart'ultima e nella penultima giornata del campionato. Come si vede, è ancora tutto da decidere, ancora tutto da dimostrare. Quel che non è andato bene, invece, domenica al San Paolo riguarda ben altri aspetti che non quelli tecnici. La squadra, questo è evidente, non è nelle migliori condizioni atletiche e quando capita un avversario, come appunto il Chievo, che si chiude a protezione della sua area di rigore anche con 10 uomini, tutto diventa più difficile. Ci sono giocatori nella squadra di Sarri atleticamente in grandi difficoltà. Un caso per tutti, Mertens. Il belga non ha avuto neppure la forza di calciare il rigore con determinazione, chiudendo gli occhi, come forse sarebbe stato opportuno. Ce ne sono altri, come Koulibaly, che negli ultimi tempi sta avendo qualche distrazione di troppo. Lo si era visto già a Reggio Emilia nella gara con il Sassuolo e la conferma si è avuta domenica nella partita con il Chievo. C'è solo da sperare che, come già avvenuto negli anni precedenti, la condizione atletica della squadra possa migliorare proprio nella fase finale, che peraltro sarà quella decisiva del campionato. Ciò che invece occorre risolvere immediatamente sono le possibili scorie dell'inspiegabile screzio che si è consumato domenica tra una parte della tifoseria e Insigne. Sicuramente, con il Chievo in vantaggio per 1-0, l'ultima cosa utile da fare sarebbe stato fischiare uno o più giocatori del Napoli. Il pubblico ha sostenuto la squadra sempre, anche in momenti più difficili e anche di fronte a circostanze più deludenti, come per esempio in occasione delle sconfitte con la Juventus in campionato, con l'Atalanta in Coppa Italia o con il Manchester City in Champions. Fischiare adesso Insigne o qualche altro dei giocatori azzurri onestamente non ha molto senso, sia pure dopo un un tiro in porta sconclusionato come quello realizzato dal 'genietto' di Frattamaggiore. Dall'altro lato, però, Insigne deve capire che attaccare briga con i tifosi non serve né a lui, né all' ambiente, né a chicchessia. Il calciatore avrebbe potuto è dovuto avere la lucidità di rivolgersi al pubblico non mandandolo a quel paese, ma facendo un semplice gesto di scuse per l'errore compiuto di fronte al quale, probabilmente, sarebbero arrivati soltanto applausi. Ora tutti devono rimanere concentrati per portare a termine la missione, che è quella - non lo dimentichiamo mai - di tentare fino in fondo di sfilare lo scudetto dalle maglie della Juventus. Il resto non conta. E' importante che i tifosi continuino a rimanere, come hanno sempre fatto, vicini alla squadra e al tempo stesso che i giocatori, a partire di Insigne, passando per Reina e arrivando a tutti gli altri, non diano segnali di crolli psicologici. Il rapporto con il pubblico va rinsaldato è solo procedendo assieme, uniti e compatti, si potrà arrivare al tanto agognato risultato finale.

 

 

Mario Zaccaria

 

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