NAPOLI - Non facciamoci illusioni. Le carenze strutturali del Napoli condizioneranno inevitabilmente il cammino in Europa League. E' lecito porsi la domanda: conviene svenarsi, conviene perdere ancor più energie per tentare di andare avanti in una manifestazione che con la rosa super ristretta che ci si ritrova, potrebbe creare problemi notevolissimi in primavera quando si decidono i giochi per lo scudetto o conviene abbandonare la competizione lasciandola andare in balìa delle correnti? Il mercato cervellotico di gennaio, caratterizzato da zero acquisti e da due cessioni (Maksimovic e Giaccherini) è destinato a lasciare il segno sulla stagione dei partenopei. In questo momento è indispensabile raccomandarsi l'anima a Dio perché in difesa gli uomini sono più che contati e soprattutto a livello di centrali (con Chiriches ed Albiol alle prese con problemi muscolari) rimangono disponibili solo Koulibaly e Tonelli. Quest'ultimo, non lo dimentichiamo, viene da quasi un anno di stop, dovuto a continui malanni e la sua resistenza alla fatica è tutta da dimostrare. Con bende e cerotti, con i quali si tenta di rendere meno dolorose le ferite il Napoli si presenta dopodomani all'appuntamento con la gara di andata dei sedicesimi di finale di Europa League con il Lipsia. Sarri è costretto (per fortuna?) a dover rinunciare a Mertens, che è squalificato. Le riserve che può mandare in campo sono solo quattro: Maggio, Diawara, Rog e Ounas. Ironia della sorte, è squalificato anche Machach, anche se difficilmente Sarri lo avrebbe mandato in campo. Probabilmente l'allenatore farà tutte le turnazioni possibili, anche perché non ha molta scelta. Il rientro di Milik è ancora lontano, è dunque inevitabile adattarsi con Callejon punta centrale e Ounas (o Rog) spostato a destra. Maggio farà respirare uno tra Hysaj e Mario Rui, Diawara prenderà il posto di Jorginho. Fine della trasmissione. Ma come è stato possibile arrivare così malridotti al momento cruciale della stagione? Di chi è la colpa? Sinceramente per giovedì sera non so se augurarmi una vittoria con i tedeschi o una sconfitta che riduca i margini di rischio di rottura prolungata sul rettilineo finale del campionato.