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MR Z - Napoli, c'è fame di conquista!
09.04.2019 20:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - La sue ultime partite del Napoli hanno rappresentato una delusione non indifferente. La vittoria roboante sulla Roma all’Olimpico ci aveva illuso che la squadra avesse superato tutti i problemi che pure si erano manifestati in precedenza e che fosse avviata a trovare la miglior forma possibile in vista dei due impegni con l’Arsenal. Lo scempio di Empoli e la balbettante prestazione di domenica sera al San Paolo contro il Genoa ci hanno riportato con i piedi per terra. C’è poco da farsi illusioni: il Napoli è in difficoltà, non riesce a costruirsi una identità precisa, tutto sembra tranne che la macchina da guerra che servirebbe per affrontare con serenità il doppio impegno internazionale. Dopo quello che si è visto a Empoli e l’altra sera contro il Genoa viene da riflettere ancora una volta sull’organico. A quanto pare le assenze di Albiol (dovuta a cause di forza maggiore) e di Hamsik (dovuta alla superficialità con la quale si è consentito allo slovacco di trasferitisi in Cina) hanno indebolito la squadra non solo e non tanto per le indiscutibili qualità tecniche dei due, quanto per essere stato costretto Ancelotti inevitabilmente a modificare il modo di giocare della squadra, adattando difesa e centrocampo alle caratteristiche di chi è chiamato a sostituirli. Inoltre le assenze definitive e combinate di Hamsik e Rog (ceduto per assecondare la sua esigenza di un maggiore minutaggio al Siviglia dove, in realtà, continua a essere utilizzato con il contagocce), unite alla prolungata indisponibilità di Diawara hanno poi contribuito a ridurre considerevolmente le possibilità di manovra per l’allenatore, che è costretto a confrontarsi con un numero di centrocampisti veramente ridotto all’osso. Tutte queste considerazioni, però, lasciano oggi il tempo che trovano. Ora non è più tempo di rinvangare il passato, di pensare alle leggerezze nel comportamento, ai crediti con la fortuna. Ora conta solo l’Arsenal. L’auspicio - purtroppo abbiamo solo quello, in assenza di certezze - è che nelle due sfide con gli inglesi la voglia di dare un senso compiuto a questa stagione prevalga nella mente e nell’animo degli azzurri su tutto il resto. I calciatori (Insigne primo fra tutti) hanno fatto spesso riferimento alla loro delusione per non essere ancora riusciti a portare a casa un trofeo importante. Questa è l’ora in cui la volontà di vittoria, la fame di conquista, facciano sentire i loro benefici effetti, compensando le criticità che pure oggettivamente esistono. Insomma a Londra e poi nel ritorno del San Paolo ci vorrà un po’ di tutto: cuore, cervello e muscoli, senza paura e senza tremare davanti a nessuno.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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09/04/2024 - 20:30

NAPOLI - La sue ultime partite del Napoli hanno rappresentato una delusione non indifferente. La vittoria roboante sulla Roma all’Olimpico ci aveva illuso che la squadra avesse superato tutti i problemi che pure si erano manifestati in precedenza e che fosse avviata a trovare la miglior forma possibile in vista dei due impegni con l’Arsenal. Lo scempio di Empoli e la balbettante prestazione di domenica sera al San Paolo contro il Genoa ci hanno riportato con i piedi per terra. C’è poco da farsi illusioni: il Napoli è in difficoltà, non riesce a costruirsi una identità precisa, tutto sembra tranne che la macchina da guerra che servirebbe per affrontare con serenità il doppio impegno internazionale. Dopo quello che si è visto a Empoli e l’altra sera contro il Genoa viene da riflettere ancora una volta sull’organico. A quanto pare le assenze di Albiol (dovuta a cause di forza maggiore) e di Hamsik (dovuta alla superficialità con la quale si è consentito allo slovacco di trasferitisi in Cina) hanno indebolito la squadra non solo e non tanto per le indiscutibili qualità tecniche dei due, quanto per essere stato costretto Ancelotti inevitabilmente a modificare il modo di giocare della squadra, adattando difesa e centrocampo alle caratteristiche di chi è chiamato a sostituirli. Inoltre le assenze definitive e combinate di Hamsik e Rog (ceduto per assecondare la sua esigenza di un maggiore minutaggio al Siviglia dove, in realtà, continua a essere utilizzato con il contagocce), unite alla prolungata indisponibilità di Diawara hanno poi contribuito a ridurre considerevolmente le possibilità di manovra per l’allenatore, che è costretto a confrontarsi con un numero di centrocampisti veramente ridotto all’osso. Tutte queste considerazioni, però, lasciano oggi il tempo che trovano. Ora non è più tempo di rinvangare il passato, di pensare alle leggerezze nel comportamento, ai crediti con la fortuna. Ora conta solo l’Arsenal. L’auspicio - purtroppo abbiamo solo quello, in assenza di certezze - è che nelle due sfide con gli inglesi la voglia di dare un senso compiuto a questa stagione prevalga nella mente e nell’animo degli azzurri su tutto il resto. I calciatori (Insigne primo fra tutti) hanno fatto spesso riferimento alla loro delusione per non essere ancora riusciti a portare a casa un trofeo importante. Questa è l’ora in cui la volontà di vittoria, la fame di conquista, facciano sentire i loro benefici effetti, compensando le criticità che pure oggettivamente esistono. Insomma a Londra e poi nel ritorno del San Paolo ci vorrà un po’ di tutto: cuore, cervello e muscoli, senza paura e senza tremare davanti a nessuno.

 

 

Mario Zaccaria

 

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