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MR Z - Napoli, ecco le tre novità fondamentali dimostrate a Torino
25.09.2018 18:45 di Napoli Magazine

NAPOLI - E adesso sentiamo parlare di ancelottismo. L'avevamo detto in tempi non sospetti: ci vuole pazienza. Gli innamorati cotti di Sarri (tutti lo siamo stati, sia pure in alcuni casi con qualche distinguo) avevano immaginato che dopo di lui ci sarebbe stato il diluvio. Per carità Sarri è un ottimo allenatore e ha dato tanto al Napoli. Ci ha fatto sognare soprattutto lo scorso anno e davvero per poco non è riuscito a regalarci il grande sogno. Ma da qui a criticare De Laurentiis e a mettere addirittura in discussione la scelta Ancelotti, ce ne corre. Il Napoli ha dimostrato a Torino tre cose fondamentali: 1) i giocatori cominciano a 'dimenticare' i meccanismi obbligati che aveva imposto Sarri e al contempo a realizzare quelli suggeriti dal nuovo allenatore; 2) il turnover è possibile e anzi è una risorsa; 3) la capacità di saper cambiare modulo in corso d'opera è per un allenatore un valore aggiunto che si riverbera positivamente sul rendimento della squadra. L'avete visto Verdi? Avete notato quel che è capace di fare Insigne in una posizione più centrale e più avanzata? E vogliamo parlare di Maksimovic? E di Rog che ne pensate? I primi 20 minuti messi in mostra dal Napoli nella gara di Torino dimostrano che cosa significa essere uno degli allenatori più importanti al mondo quale è, appunto, Ancelotti. E' vero, il Napoli ha brutalmente perso a Genova con la Sampdoria. Si tratta di un peccato grave, ma le giustificazioni ci sono e non sono poche. Dopo quella partita gli azzurri hanno saputo reagire con ardore e con convinzione. Ancelotti non ha lesinato i cambi. Tutti hanno la possibilità di rendersi utili, nessuno si sente tagliato fuori. La difesa, che era stata tanto criticata all'inizio di stagione, ha chiuso a doppia mandata la porta. Il gol su rigore di Belotti nasce da un fatto occasionale, da un'entrata avventata di Luperto, un ragazzo che si sta adattando in ruolo non suo (è notoriamente un difensore centrale e non un esterno sinistro) e che sicuramente non si deve colpevolizzare per questo. La manovra ora scorre più fluida, anche Hamsik sta cominciando a 'digerire' il nuovo ruolo di regista che Ancelotti gli ha tagliato su misura. Insomma i conti cominciano a tornare. Questa è una squadra - sono pronto a metterci la firma - che fino alla fine della stagione ci darà grandi soddisfazioni. Ci potrà essere - questo è più che probabile - ancora qualche colpo a vuoto, qualche battuta d'arresto, ma complessivamente il Napoli sta confermando di essere quanto meno la seconda forza del campionato. E anche su questo è necessario fare una valutazione più approfondita. La Juventus, è vero, viaggia in classifica a punteggio pieno e ha tre lunghezze di vantaggio sugli azzurri. Ma se andate a valutare gli avversari dei bianconeri in questa prima fase del torneo, vi renderete conto che fino ad ora la strada, per la squadra di Allegri è stata soltanto in discesa. Il Napoli ha invece già affrontato Lazio, Milan, Sampdoria, Fiorentina e Torino. E scusate se è poco. 

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

25/09/2024 - 18:45

NAPOLI - E adesso sentiamo parlare di ancelottismo. L'avevamo detto in tempi non sospetti: ci vuole pazienza. Gli innamorati cotti di Sarri (tutti lo siamo stati, sia pure in alcuni casi con qualche distinguo) avevano immaginato che dopo di lui ci sarebbe stato il diluvio. Per carità Sarri è un ottimo allenatore e ha dato tanto al Napoli. Ci ha fatto sognare soprattutto lo scorso anno e davvero per poco non è riuscito a regalarci il grande sogno. Ma da qui a criticare De Laurentiis e a mettere addirittura in discussione la scelta Ancelotti, ce ne corre. Il Napoli ha dimostrato a Torino tre cose fondamentali: 1) i giocatori cominciano a 'dimenticare' i meccanismi obbligati che aveva imposto Sarri e al contempo a realizzare quelli suggeriti dal nuovo allenatore; 2) il turnover è possibile e anzi è una risorsa; 3) la capacità di saper cambiare modulo in corso d'opera è per un allenatore un valore aggiunto che si riverbera positivamente sul rendimento della squadra. L'avete visto Verdi? Avete notato quel che è capace di fare Insigne in una posizione più centrale e più avanzata? E vogliamo parlare di Maksimovic? E di Rog che ne pensate? I primi 20 minuti messi in mostra dal Napoli nella gara di Torino dimostrano che cosa significa essere uno degli allenatori più importanti al mondo quale è, appunto, Ancelotti. E' vero, il Napoli ha brutalmente perso a Genova con la Sampdoria. Si tratta di un peccato grave, ma le giustificazioni ci sono e non sono poche. Dopo quella partita gli azzurri hanno saputo reagire con ardore e con convinzione. Ancelotti non ha lesinato i cambi. Tutti hanno la possibilità di rendersi utili, nessuno si sente tagliato fuori. La difesa, che era stata tanto criticata all'inizio di stagione, ha chiuso a doppia mandata la porta. Il gol su rigore di Belotti nasce da un fatto occasionale, da un'entrata avventata di Luperto, un ragazzo che si sta adattando in ruolo non suo (è notoriamente un difensore centrale e non un esterno sinistro) e che sicuramente non si deve colpevolizzare per questo. La manovra ora scorre più fluida, anche Hamsik sta cominciando a 'digerire' il nuovo ruolo di regista che Ancelotti gli ha tagliato su misura. Insomma i conti cominciano a tornare. Questa è una squadra - sono pronto a metterci la firma - che fino alla fine della stagione ci darà grandi soddisfazioni. Ci potrà essere - questo è più che probabile - ancora qualche colpo a vuoto, qualche battuta d'arresto, ma complessivamente il Napoli sta confermando di essere quanto meno la seconda forza del campionato. E anche su questo è necessario fare una valutazione più approfondita. La Juventus, è vero, viaggia in classifica a punteggio pieno e ha tre lunghezze di vantaggio sugli azzurri. Ma se andate a valutare gli avversari dei bianconeri in questa prima fase del torneo, vi renderete conto che fino ad ora la strada, per la squadra di Allegri è stata soltanto in discesa. Il Napoli ha invece già affrontato Lazio, Milan, Sampdoria, Fiorentina e Torino. E scusate se è poco. 

 

 

Mario Zaccaria

 

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