Sabato 2 luglio la parata coinvolgerà le strade cittadine per poi concludersi sul palco allestito sul Lungomare La polemica: «Alcuni “artisti” hanno chiesto cachet, l’evento nasce per stare accanto ad una comunità, nessuno percepisce compensi»
«La madrina del Napoli Pride quest’anno è Bianca Guaccero, artista che stimo tanto e che da sempre si batte a favore dell’inclusione e contro le discriminazioni di ogni genere». L’annuncio arriva dal direttore artistico Diego Di Flora, per la terza volta alla guida dell’evento cittadino. «La sua eleganza disarmante – ha poi proseguito - riesce a comunicare anche con chi è più ostile nel comprendere che nel 2022 i diritti devono essere uguali per tutti. E poi è anche una bravissima cantante e sabato sul palco ci farà un ulteriore regalo». Tanti gli ospiti che si alterneranno sul palco del Lungomare. «Come lo scorso anno vorrei poter coinvolgere tutti i napoletani. Quindi la scelta artistica spero accontenti un po' tutti. Partiamo dalla scelta dei presentatori che ho fortemente voluto perché so che saranno degli ottimi padroni di casa e parlo della showgirl Teresanna Pugliese e del ballerino Vito Coppola. Punto molto su di loro e so che non mi deluderanno. Tra gli ospiti la straordinaria Valeria Marini, Alexia, Maria Mazza, Marco Carta, Virginio, Priscilla, Vergo, Mavi, Rosario Miraggio, Emiliana Cantone, Mr.Hyde, Rico Femiano, Antonino e la drag queen Bellatrix. Le coreografie sono di Vincenzo Durevole e la regia è di Enzo Liguori e Francesco Mastandrea. La parata quest’anno torna per le strade di Napoli con la partenza alle ore 17 da Piazza Municipio e finirà sul lungomare dove ad attenderli un palco per lo show. «Mi aspetto una grande festa che possa essere condivisa da tutti. Lo scorso anno mi sono molto emozionato nel vedere in mezzo alla folla tantissimi bambini. È un segnale importante per il Pride». Di Flora si dice certo che Napoli risponderà come sempre «col calore, l’amore e l’affetto che contraddistingue questa meravigliosa città. Che ha tanti difetti ma ha sicuramente un cuore grande. Negli ultimi anni l’inclusione della mia città mi fa rendere orgoglioso di essere napoletano». All’evento hanno aderito le associazioni Antinoo Arcigay Napoli, Alfi le maree, Associazione Trans Napoli, le cui presidentesse sono, rispettivamente, Daniela Falanga, Antonella Capone e Ileana Capurro. Tra gli organizzatori figura Antonello Sannino. Infine, vuole togliersi un sassolino nella scarpa. «Alcuni “artisti”, tra questi anche qualche gay dichiarato, mi hanno chiesto il cachet per partecipare. Ovviamente hanno avuto un secco “no”. Al Pride tutti, compreso il sottoscritto, partecipiamo senza percepire cachet e se uno me lo chiede significa che non ha capito lo spirito dell’iniziativa. Non vuole con la sua arte essere accanto alla comunità ma vuole soltanto lucrare sulla manifestazione. La lista degli artisti su citati è lunga, non farò i nomi perché sono un professionista ma invito tutti i miei colleghi direttori artistici degli altri Pride in tutta Italia ad essere uniti in questo messaggio. Perché è facile per un’artista dimostrare la propria vicinanza alla comunità lgbtq + con un post sui social o con l’arcobaleno su una foto, più lodevole invece è muoversi da casa e venire al Pride e cantare gratis».
di Napoli Magazine
28/06/2022 - 20:19
Sabato 2 luglio la parata coinvolgerà le strade cittadine per poi concludersi sul palco allestito sul Lungomare La polemica: «Alcuni “artisti” hanno chiesto cachet, l’evento nasce per stare accanto ad una comunità, nessuno percepisce compensi»
«La madrina del Napoli Pride quest’anno è Bianca Guaccero, artista che stimo tanto e che da sempre si batte a favore dell’inclusione e contro le discriminazioni di ogni genere». L’annuncio arriva dal direttore artistico Diego Di Flora, per la terza volta alla guida dell’evento cittadino. «La sua eleganza disarmante – ha poi proseguito - riesce a comunicare anche con chi è più ostile nel comprendere che nel 2022 i diritti devono essere uguali per tutti. E poi è anche una bravissima cantante e sabato sul palco ci farà un ulteriore regalo». Tanti gli ospiti che si alterneranno sul palco del Lungomare. «Come lo scorso anno vorrei poter coinvolgere tutti i napoletani. Quindi la scelta artistica spero accontenti un po' tutti. Partiamo dalla scelta dei presentatori che ho fortemente voluto perché so che saranno degli ottimi padroni di casa e parlo della showgirl Teresanna Pugliese e del ballerino Vito Coppola. Punto molto su di loro e so che non mi deluderanno. Tra gli ospiti la straordinaria Valeria Marini, Alexia, Maria Mazza, Marco Carta, Virginio, Priscilla, Vergo, Mavi, Rosario Miraggio, Emiliana Cantone, Mr.Hyde, Rico Femiano, Antonino e la drag queen Bellatrix. Le coreografie sono di Vincenzo Durevole e la regia è di Enzo Liguori e Francesco Mastandrea. La parata quest’anno torna per le strade di Napoli con la partenza alle ore 17 da Piazza Municipio e finirà sul lungomare dove ad attenderli un palco per lo show. «Mi aspetto una grande festa che possa essere condivisa da tutti. Lo scorso anno mi sono molto emozionato nel vedere in mezzo alla folla tantissimi bambini. È un segnale importante per il Pride». Di Flora si dice certo che Napoli risponderà come sempre «col calore, l’amore e l’affetto che contraddistingue questa meravigliosa città. Che ha tanti difetti ma ha sicuramente un cuore grande. Negli ultimi anni l’inclusione della mia città mi fa rendere orgoglioso di essere napoletano». All’evento hanno aderito le associazioni Antinoo Arcigay Napoli, Alfi le maree, Associazione Trans Napoli, le cui presidentesse sono, rispettivamente, Daniela Falanga, Antonella Capone e Ileana Capurro. Tra gli organizzatori figura Antonello Sannino. Infine, vuole togliersi un sassolino nella scarpa. «Alcuni “artisti”, tra questi anche qualche gay dichiarato, mi hanno chiesto il cachet per partecipare. Ovviamente hanno avuto un secco “no”. Al Pride tutti, compreso il sottoscritto, partecipiamo senza percepire cachet e se uno me lo chiede significa che non ha capito lo spirito dell’iniziativa. Non vuole con la sua arte essere accanto alla comunità ma vuole soltanto lucrare sulla manifestazione. La lista degli artisti su citati è lunga, non farò i nomi perché sono un professionista ma invito tutti i miei colleghi direttori artistici degli altri Pride in tutta Italia ad essere uniti in questo messaggio. Perché è facile per un’artista dimostrare la propria vicinanza alla comunità lgbtq + con un post sui social o con l’arcobaleno su una foto, più lodevole invece è muoversi da casa e venire al Pride e cantare gratis».