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IL GRAFFIO - Corbo: "Per la ripresa il Napoli è pronto, ADL si sente 5 volte impegnato, il calcio sceglie il Sud, ma che dice De Luca?"
20.04.2020 13:10 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

Con le sue urgenze confuse anche stavolta il calcio riflette il paese. Vogliono tutti ripartire, ma nessuno sa bene dove andare. In questa immensa stazione di Babele, De Laurentiis tra i più impazienti. Con l’alleato Lotito freme: che scatti subito il verde, questione di giorni, domani l’incontro con il ministro Spadafora e mercoledì il vertice a Palazzo Chigi. Il presidente del Napoli si sente 5 volte impegnato: chiudere bene campionato e coppe, regolare i conti su stipendi e multe, spingere il Bari in B, smuovere il mercato, migliorare i proventi della Lega diretta da Paolo Dal Pino.


1) Per la ripresa il Napoli è pronto. Non teme il protocollo sanitario. A Castel Volturno sono differenziati gli ingressi di squadra e dipendenti sia nel centro sportivo che in albergo, la clinica Pineta Grande è proprio accanto per tamponi e analisi sierologiche, spogliatoi sanificati.


2) Incerte le sedi delle partite a porte chiuse. Sono al Nord 14 club su 20, tra Lombardia, Piemonte, Emilia, Liguria, Veneto, Friuli. Il presidente Gravina indica il centro-sud per la fase finale. La Campania per basso rischio di contagio sembra ideale con viaggi senza aerei ma in bus, con gli stadi di Napoli, Benevento, Salerno, Avellino e della vicina Frosinone, con alberghi di lusso da Napoli a Telese. Grazie anche a De Luca il contagio è basso. La Campania è però penalizzata dalla Regione. De Luca ha già massacrato pizzerie, ristoranti, hamburgerie, pasticcerie vietando la consegna a domicilio di una pastasciutta, un risotto, un panino giusto, cornetti o pastiere. Frutta, pane e pesce sì, una zeppola no. Ha confuso la epidemia con il Ramadan. Ora minaccia restrizioni, vuol chiudere i confini regionali per distinguersi da chi li riapre. Il più tenace rivale di Salvini è il suo migliore imitatore. Prende quota la Puglia.


3) Il mercato sembra florido. Il Napoli ha crediti (Diawara, Verdi, Rog) e cessioni importanti da fare (Koulibaly, Allan, Milik). Per Fabiàn Ruiz, il più richiesto, Gattuso chiede la conferma, lo stesso per Zielinski.


4) Diventa un caso Mertens. Domenica 1 marzo fu annunciato il rinnovo dopo il pranzo con le famiglie al Vesuvio. È calato poi il silenzio: tace la società, tace il giocatore lasciando che siano pubblicate notizie di contatti con altri club, Chelsea compreso. Chi ha cambiato idea, De Laurentiis o lui? Quattro milioni annui sono tanti per il calcio che verrà. Il campionato si dividerà: Juve e Inter in lotta serrata con motori sovralimentati, in seconda fascia società che non sprecano, solo risparmio e scouting. È il segreto di Lazio, Atalanta e Verona. Vuol essere il piano industriale del Napoli che però a gennaio ha corretto gli errori estivi pagando non poco gli acquisti. Nessun club cercherà gli svincolati di pregio, come vorrebbero Mendes e Raiola. Incidono sui bilanci. Gli scambi consentono invece plusvalenze.


5) De Laurentiis segue anche le fibrillazioni della Lega Pro. Il Bari è secondo. Quattro le promosse in B, si pensa alla prime dei tre gironi e al sorteggio per la quarta. Al Bari non conviene. C’è un’altra idea: promuovere anche le seconde, quindi una B allargata a 22 squadre. Le 4 campane (Avellino, Cavese, Paganese, Casertana) restano fuori, in C. Si parla solo di serie A, della sfida tra le 12 in ansia per ricominciare e le otto contrarie, ma c’è tutto un mondo che rischia di non riprendere neanche in autunno. Dalla serie D in giù mancano soldi e garanzie sanitarie. In Campania 700 società e 1500 squadre. È la battaglia disperata del presidente Cosimo Sibilia che gestisce il 98% del movimento calcio, un milione di tesserati. Per il ministro campano Spadafora in agenda domani non c’è solo la serie A. Non può sparire il calcio di periferie, borghi e campanili.

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IL GRAFFIO - Corbo: "Per la ripresa il Napoli è pronto, ADL si sente 5 volte impegnato, il calcio sceglie il Sud, ma che dice De Luca?"

di Napoli Magazine

20/04/2024 - 13:10

Con le sue urgenze confuse anche stavolta il calcio riflette il paese. Vogliono tutti ripartire, ma nessuno sa bene dove andare. In questa immensa stazione di Babele, De Laurentiis tra i più impazienti. Con l’alleato Lotito freme: che scatti subito il verde, questione di giorni, domani l’incontro con il ministro Spadafora e mercoledì il vertice a Palazzo Chigi. Il presidente del Napoli si sente 5 volte impegnato: chiudere bene campionato e coppe, regolare i conti su stipendi e multe, spingere il Bari in B, smuovere il mercato, migliorare i proventi della Lega diretta da Paolo Dal Pino.


1) Per la ripresa il Napoli è pronto. Non teme il protocollo sanitario. A Castel Volturno sono differenziati gli ingressi di squadra e dipendenti sia nel centro sportivo che in albergo, la clinica Pineta Grande è proprio accanto per tamponi e analisi sierologiche, spogliatoi sanificati.


2) Incerte le sedi delle partite a porte chiuse. Sono al Nord 14 club su 20, tra Lombardia, Piemonte, Emilia, Liguria, Veneto, Friuli. Il presidente Gravina indica il centro-sud per la fase finale. La Campania per basso rischio di contagio sembra ideale con viaggi senza aerei ma in bus, con gli stadi di Napoli, Benevento, Salerno, Avellino e della vicina Frosinone, con alberghi di lusso da Napoli a Telese. Grazie anche a De Luca il contagio è basso. La Campania è però penalizzata dalla Regione. De Luca ha già massacrato pizzerie, ristoranti, hamburgerie, pasticcerie vietando la consegna a domicilio di una pastasciutta, un risotto, un panino giusto, cornetti o pastiere. Frutta, pane e pesce sì, una zeppola no. Ha confuso la epidemia con il Ramadan. Ora minaccia restrizioni, vuol chiudere i confini regionali per distinguersi da chi li riapre. Il più tenace rivale di Salvini è il suo migliore imitatore. Prende quota la Puglia.


3) Il mercato sembra florido. Il Napoli ha crediti (Diawara, Verdi, Rog) e cessioni importanti da fare (Koulibaly, Allan, Milik). Per Fabiàn Ruiz, il più richiesto, Gattuso chiede la conferma, lo stesso per Zielinski.


4) Diventa un caso Mertens. Domenica 1 marzo fu annunciato il rinnovo dopo il pranzo con le famiglie al Vesuvio. È calato poi il silenzio: tace la società, tace il giocatore lasciando che siano pubblicate notizie di contatti con altri club, Chelsea compreso. Chi ha cambiato idea, De Laurentiis o lui? Quattro milioni annui sono tanti per il calcio che verrà. Il campionato si dividerà: Juve e Inter in lotta serrata con motori sovralimentati, in seconda fascia società che non sprecano, solo risparmio e scouting. È il segreto di Lazio, Atalanta e Verona. Vuol essere il piano industriale del Napoli che però a gennaio ha corretto gli errori estivi pagando non poco gli acquisti. Nessun club cercherà gli svincolati di pregio, come vorrebbero Mendes e Raiola. Incidono sui bilanci. Gli scambi consentono invece plusvalenze.


5) De Laurentiis segue anche le fibrillazioni della Lega Pro. Il Bari è secondo. Quattro le promosse in B, si pensa alla prime dei tre gironi e al sorteggio per la quarta. Al Bari non conviene. C’è un’altra idea: promuovere anche le seconde, quindi una B allargata a 22 squadre. Le 4 campane (Avellino, Cavese, Paganese, Casertana) restano fuori, in C. Si parla solo di serie A, della sfida tra le 12 in ansia per ricominciare e le otto contrarie, ma c’è tutto un mondo che rischia di non riprendere neanche in autunno. Dalla serie D in giù mancano soldi e garanzie sanitarie. In Campania 700 società e 1500 squadre. È la battaglia disperata del presidente Cosimo Sibilia che gestisce il 98% del movimento calcio, un milione di tesserati. Per il ministro campano Spadafora in agenda domani non c’è solo la serie A. Non può sparire il calcio di periferie, borghi e campanili.

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica