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FOCUS NM - F1, Gp Canada: Verstappen è perfetto, ma la Ferrari può ancora sperare
20.06.2022 21:26 di Napoli Magazine

Contro la perfezione c’è poco da fare e Max Verstappen, pilota olandese della Red Bull, è stato, a dir poco, impeccabile in ogni dettaglio durante il weekend che ha decretato la sua vittoria in Canada. L’iridato in carica ha messo in mostra tutte le qualità che un Campione del Mondo deve avere, ovvero velocità, nervi d’acciaio, ottima capacità di gestione delle gomme, delle difficoltà e quella grinta che lo contraddistingue, ormai, da sempre. L’olandese è arrivato ad una maturità tale da rendere vita difficile ai suoi avversari, che per fronteggiarlo devono sfoggiare una prova davvero perfetta. Nonostante una gara finalmente convincente da tutti i punti di vista, Carlos Sainz ha condotto la sua Ferrari solo a pochi decimi dalla perfezione, ma una minima correzione dello sterzo, durante il penultimo giro, ha reso vano lo sforzo dello spagnolo, autore, comunque, della sua miglior prova stagionale. Una frazione di secondo, rivelatasi fatale, che ha decretato l’esito della lotta tra il pilota iridato e un altro che non ha mai vinto una gara in carriera. Avrebbe potuto Leclerc, al posto del compagno di squadra, fare meglio nel corpo a corpo con il rivale? Molto probabile. Nonostante il quinto posto ottenuto in rimonta, restano i rimpianti di una gara vanificata già dall’avvio, in cui il monegasco è stato costretto a partire dall’ultima fila a causa del cambio di componenti nella Power Unit. Eppure, proprio Leclerc crede ancora fermamente nel mondiale e vuole mettere la parola “fine” al turbinio di sfortune, problemi ed errori tecnici che hanno contribuito all’aumento del gap con le Red Bull. L’insegnamento, che arriva dal Gran Premio canadese, è che la Rossa di Maranello ha la forza per poter ancora ambire a qualcosa di grande ma, per farlo, deve prendere spunto dal suo maggior rivale, che ha già dimostrato di non sbagliare neppure una virgola in qualsiasi condizione di pista. Verstappen è stata l’unica certezza di un Gran Premio caotico e lo dimostra il fatto che, nonostante le qualifiche sul bagnato e la gara condotta in condizioni d’asciutto, la sua leadership non è mai stata messa in discussione. Sainz non ha nulla da rimproverarsi per il secondo posto conquistato, ma ha tanto da imparare per arrivare al livello dell’olandese; Leclerc, di certo, è più pronto e in Gran Bretagna annuncia di dare battaglia alle Red Bull. Una giusta menzione va anche a Lewis Hamilton che, con la sua Mercedes, ha tagliato il traguardo al terzo posto, nonostante una “Freccia d’argento” affidabile, ma non performante come in altri anni. Il vecchio leone, che ha vinto 7 titoli mondiali, ha ruggito ancora tenendosi dietro George Russell, il quale pur pagando un azzardo troppo grande in qualifica, conclude la sua gara al quarto posto. Chi perfetto non è stato, è Fernando Alonso (o meglio la scuderia Alpine) che, dopo un secondo posto straordinario in qualifica, è stato tradito da una sconsiderata tattica del muretto box. Proprio sulla strategia, invece, la Ferrari si è dimostrata intelligente e i problemi di affidabilità di Perez, secondo alfiere della Red Bull, dimostrano che entrambe le vetture difettano ancora su questo aspetto fondamentale. La vittoria di Verstappen in Canada sancisce la definitiva maturazione di “Mad Max”, come veniva chiamato qualche anno fa per il suo fare fin troppo aggressivo in pista, a “Super Max”, ma questa è soprattutto una vittoria del pilota e la Rossa non ha nulla da rimproverarsi. Da oggi in poi, però, servirà solo la perfezione per evitare, come nei Gran Premi precedenti, che l’ottima F1-75 non abbia i giusti riconoscimenti. Verstappen e Red Bull, ora, sono lontani, ma il campionato è tutto fuorché concluso.

 

Emanuele Petrarca

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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FOCUS NM - F1, Gp Canada: Verstappen è perfetto, ma la Ferrari può ancora sperare

di Napoli Magazine

20/06/2024 - 21:26

Contro la perfezione c’è poco da fare e Max Verstappen, pilota olandese della Red Bull, è stato, a dir poco, impeccabile in ogni dettaglio durante il weekend che ha decretato la sua vittoria in Canada. L’iridato in carica ha messo in mostra tutte le qualità che un Campione del Mondo deve avere, ovvero velocità, nervi d’acciaio, ottima capacità di gestione delle gomme, delle difficoltà e quella grinta che lo contraddistingue, ormai, da sempre. L’olandese è arrivato ad una maturità tale da rendere vita difficile ai suoi avversari, che per fronteggiarlo devono sfoggiare una prova davvero perfetta. Nonostante una gara finalmente convincente da tutti i punti di vista, Carlos Sainz ha condotto la sua Ferrari solo a pochi decimi dalla perfezione, ma una minima correzione dello sterzo, durante il penultimo giro, ha reso vano lo sforzo dello spagnolo, autore, comunque, della sua miglior prova stagionale. Una frazione di secondo, rivelatasi fatale, che ha decretato l’esito della lotta tra il pilota iridato e un altro che non ha mai vinto una gara in carriera. Avrebbe potuto Leclerc, al posto del compagno di squadra, fare meglio nel corpo a corpo con il rivale? Molto probabile. Nonostante il quinto posto ottenuto in rimonta, restano i rimpianti di una gara vanificata già dall’avvio, in cui il monegasco è stato costretto a partire dall’ultima fila a causa del cambio di componenti nella Power Unit. Eppure, proprio Leclerc crede ancora fermamente nel mondiale e vuole mettere la parola “fine” al turbinio di sfortune, problemi ed errori tecnici che hanno contribuito all’aumento del gap con le Red Bull. L’insegnamento, che arriva dal Gran Premio canadese, è che la Rossa di Maranello ha la forza per poter ancora ambire a qualcosa di grande ma, per farlo, deve prendere spunto dal suo maggior rivale, che ha già dimostrato di non sbagliare neppure una virgola in qualsiasi condizione di pista. Verstappen è stata l’unica certezza di un Gran Premio caotico e lo dimostra il fatto che, nonostante le qualifiche sul bagnato e la gara condotta in condizioni d’asciutto, la sua leadership non è mai stata messa in discussione. Sainz non ha nulla da rimproverarsi per il secondo posto conquistato, ma ha tanto da imparare per arrivare al livello dell’olandese; Leclerc, di certo, è più pronto e in Gran Bretagna annuncia di dare battaglia alle Red Bull. Una giusta menzione va anche a Lewis Hamilton che, con la sua Mercedes, ha tagliato il traguardo al terzo posto, nonostante una “Freccia d’argento” affidabile, ma non performante come in altri anni. Il vecchio leone, che ha vinto 7 titoli mondiali, ha ruggito ancora tenendosi dietro George Russell, il quale pur pagando un azzardo troppo grande in qualifica, conclude la sua gara al quarto posto. Chi perfetto non è stato, è Fernando Alonso (o meglio la scuderia Alpine) che, dopo un secondo posto straordinario in qualifica, è stato tradito da una sconsiderata tattica del muretto box. Proprio sulla strategia, invece, la Ferrari si è dimostrata intelligente e i problemi di affidabilità di Perez, secondo alfiere della Red Bull, dimostrano che entrambe le vetture difettano ancora su questo aspetto fondamentale. La vittoria di Verstappen in Canada sancisce la definitiva maturazione di “Mad Max”, come veniva chiamato qualche anno fa per il suo fare fin troppo aggressivo in pista, a “Super Max”, ma questa è soprattutto una vittoria del pilota e la Rossa non ha nulla da rimproverarsi. Da oggi in poi, però, servirà solo la perfezione per evitare, come nei Gran Premi precedenti, che l’ottima F1-75 non abbia i giusti riconoscimenti. Verstappen e Red Bull, ora, sono lontani, ma il campionato è tutto fuorché concluso.

 

Emanuele Petrarca

 

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