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FOCUS NM – F1, Gp d'Ungheria: capolavoro di Verstappen e Red Bull, disastro totale in Ferrari
01.08.2022 14:05 di Napoli Magazine

Le risate incredule di Max Verstappen, Lewis Hamilton e George Russell nel retro podio del Gran Premio di Ungheria sono l’emblema del disastro Ferrari. In quei sorrisi c’è un misto di sorpresa e scherno nei confronti di una Scuderia che ha messo in mostra un saggio di manifesta inferiorità rispetto alle rivali. Mentre Red Bull e Mercedes confezionavano il proprio capolavoro strategico, portando sui primi due gradini del podio Verstappen, partito decimo, e Hamilton, che scattava dalla settima posizione, la Ferrari ha totalmente stravolto il piano tattico della gara, finendo in una spirale di errori tecnici e strategici senza spiegazione. E’ capitato, nel corso della stagione, che la Ferrari mostrasse evidenti limiti tecnici e strategici, ma la sensazione è che la debacle del weekend ungherese sia ancor più grave rispetto alle precedenti sconfitte. La delusione dei tifosi della Rossa è direttamente proporzionale all’illusione di una vittoria, praticamente annunciata, in una pista congeniale alle caratteristiche della vettura italiana, trasformatasi in una sagra degli errori che non estromette nessuno, dagli addetti ai lavori della Ferrari agli inevitabili giudizi negativi. Verstappen e la Red Bull non ridono solo per la strategia dei rivali, ma anche per una gara totalmente perfetta, vinta grazie a una strategia curata nei minimi dettagli e che ha permesso a Max di poter rimontare e vincere in una pista dove è notoriamente difficile sorpassare. Una vittoria di squadra, quella della Scuderia di Milton Keynes, che consolida, anche grazie al quinto posto di Perez, il proprio primato nelle classifiche piloti e costruttori. Di squadra è stata anche la prestazione della Mercedes, sempre più in fase di ripresa, con un Lewis Hamilton determinato e veloce che ha sfruttato l’ultimo stint di gomme “soft” per sbaragliare la concorrenza e conquistare il secondo posto, davanti a George Russell, autore di una grande gara terminata sul podio. Max e Lewis hanno smentito l’antica diceria, secondo la quale è impossibile sorpassare o rimontare nella pista ungherese di Budapest. Il tutto invece si è materializzato grazie a una guida eccelsa, una strategia da applausi, soste ai box veloci e grande fiducia nel proprio mezzo. Tutte cose che sono clamorosamente mancate in casa Ferrari in cui, diversamente dalle rivali, proprio la squadra, in toto, ha vanificato la buona riuscita della gara. Gli uomini della Rossa sono rimasti intrappolati in una strategia volta a sfruttare una pioggia mai arrivata e hanno completato l’opera con la sbagliatissima scelta di fermare Leclerc per montare le gomme “hard”. Il monegasco, che aveva riparato al suo errore in qualifica con un gran sorpasso su Russell, è sfortunato protagonista di una strategia senza capo ne coda, rimanendo intrappolato in una vettura che non riusciva in alcun modo a mettere in temperature delle gomme risultate semplicemente sbagliate ai fini di questa gara. L’oggetto delle risate dei tre piloti a podio sono proprio le gomme “hard” e la spiegazione è più semplice del previsto: le due Alpine avevano già montato quel tipo di gomme ed erano il riferimento cronometrico per capire l’esatto funzionamento delle “hard” che, sulle vetture del marchio francese, avevano già dimostrato di non essere adatte a questa pista. Tutti hanno colto le indicazioni date dalla sfortunata Alpine… tranne la Ferrari che ha, di fatto, distrutto la gara di Leclerc classificatosi sesto. Sainz, invece, ha avuto una strategia diversa, ma le sue speranze di podio sono state stroncate da due errori in due pit stop fatti dai meccanici della Rossa. A chiudere il tutto, c’è stata anche una vettura difficile da guidare a causa della temperatura dell’asfalto, più bassa rispetto alle congeniali condizioni di pista in cui la Ferrari si dimostra veloce. Il Gran Premio di Ungheria ha spiegato alla perfezione che il consistente gap creatosi, nelle due classifiche, tra Red Bull e Ferrari è più che meritato con la Rossa che spegne tristemente, tra rimpianti ed errori, quella flebile speranza di rimonta e dovrà, dalle prossime gare, guardarsi le spalle da una Mercedes che pian piano sta tornando ai propri abituali livelli. Di certo, finché non c’è la matematica certezza della dipartita della Rossa, la Ferrari lotterà per il Mondiale, ma, attualmente, mancano fin troppi elementi alla scuderia di Maranello per potersi dire effettivamente meritevole dell’ambito iride.

 


Emanuele Petrarca

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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FOCUS NM – F1, Gp d'Ungheria: capolavoro di Verstappen e Red Bull, disastro totale in Ferrari

di Napoli Magazine

01/08/2024 - 14:05

Le risate incredule di Max Verstappen, Lewis Hamilton e George Russell nel retro podio del Gran Premio di Ungheria sono l’emblema del disastro Ferrari. In quei sorrisi c’è un misto di sorpresa e scherno nei confronti di una Scuderia che ha messo in mostra un saggio di manifesta inferiorità rispetto alle rivali. Mentre Red Bull e Mercedes confezionavano il proprio capolavoro strategico, portando sui primi due gradini del podio Verstappen, partito decimo, e Hamilton, che scattava dalla settima posizione, la Ferrari ha totalmente stravolto il piano tattico della gara, finendo in una spirale di errori tecnici e strategici senza spiegazione. E’ capitato, nel corso della stagione, che la Ferrari mostrasse evidenti limiti tecnici e strategici, ma la sensazione è che la debacle del weekend ungherese sia ancor più grave rispetto alle precedenti sconfitte. La delusione dei tifosi della Rossa è direttamente proporzionale all’illusione di una vittoria, praticamente annunciata, in una pista congeniale alle caratteristiche della vettura italiana, trasformatasi in una sagra degli errori che non estromette nessuno, dagli addetti ai lavori della Ferrari agli inevitabili giudizi negativi. Verstappen e la Red Bull non ridono solo per la strategia dei rivali, ma anche per una gara totalmente perfetta, vinta grazie a una strategia curata nei minimi dettagli e che ha permesso a Max di poter rimontare e vincere in una pista dove è notoriamente difficile sorpassare. Una vittoria di squadra, quella della Scuderia di Milton Keynes, che consolida, anche grazie al quinto posto di Perez, il proprio primato nelle classifiche piloti e costruttori. Di squadra è stata anche la prestazione della Mercedes, sempre più in fase di ripresa, con un Lewis Hamilton determinato e veloce che ha sfruttato l’ultimo stint di gomme “soft” per sbaragliare la concorrenza e conquistare il secondo posto, davanti a George Russell, autore di una grande gara terminata sul podio. Max e Lewis hanno smentito l’antica diceria, secondo la quale è impossibile sorpassare o rimontare nella pista ungherese di Budapest. Il tutto invece si è materializzato grazie a una guida eccelsa, una strategia da applausi, soste ai box veloci e grande fiducia nel proprio mezzo. Tutte cose che sono clamorosamente mancate in casa Ferrari in cui, diversamente dalle rivali, proprio la squadra, in toto, ha vanificato la buona riuscita della gara. Gli uomini della Rossa sono rimasti intrappolati in una strategia volta a sfruttare una pioggia mai arrivata e hanno completato l’opera con la sbagliatissima scelta di fermare Leclerc per montare le gomme “hard”. Il monegasco, che aveva riparato al suo errore in qualifica con un gran sorpasso su Russell, è sfortunato protagonista di una strategia senza capo ne coda, rimanendo intrappolato in una vettura che non riusciva in alcun modo a mettere in temperature delle gomme risultate semplicemente sbagliate ai fini di questa gara. L’oggetto delle risate dei tre piloti a podio sono proprio le gomme “hard” e la spiegazione è più semplice del previsto: le due Alpine avevano già montato quel tipo di gomme ed erano il riferimento cronometrico per capire l’esatto funzionamento delle “hard” che, sulle vetture del marchio francese, avevano già dimostrato di non essere adatte a questa pista. Tutti hanno colto le indicazioni date dalla sfortunata Alpine… tranne la Ferrari che ha, di fatto, distrutto la gara di Leclerc classificatosi sesto. Sainz, invece, ha avuto una strategia diversa, ma le sue speranze di podio sono state stroncate da due errori in due pit stop fatti dai meccanici della Rossa. A chiudere il tutto, c’è stata anche una vettura difficile da guidare a causa della temperatura dell’asfalto, più bassa rispetto alle congeniali condizioni di pista in cui la Ferrari si dimostra veloce. Il Gran Premio di Ungheria ha spiegato alla perfezione che il consistente gap creatosi, nelle due classifiche, tra Red Bull e Ferrari è più che meritato con la Rossa che spegne tristemente, tra rimpianti ed errori, quella flebile speranza di rimonta e dovrà, dalle prossime gare, guardarsi le spalle da una Mercedes che pian piano sta tornando ai propri abituali livelli. Di certo, finché non c’è la matematica certezza della dipartita della Rossa, la Ferrari lotterà per il Mondiale, ma, attualmente, mancano fin troppi elementi alla scuderia di Maranello per potersi dire effettivamente meritevole dell’ambito iride.

 


Emanuele Petrarca

 

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