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FOCUS NM - Mondiali 2022, dalla crescita del calcio asiatico alla caduta inaspettata delle big: ecco i 5 spunti della fase a gironi
03.12.2022 13:48 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dalla crescita del calcio asiatico alla caduta delle big: ecco i 5 spunti della fase a gironi dei Mondiali in Qatar.

 

 
1) Da sempre ritenute squadre inferiori, almeno sulla carta, le nazionali asiatiche hanno dimostrato durante la fase a gironi di Qatar 2022 di aver fatto un netto salto di qualità negli ultimi anni. Ritmo, qualità, velocità e soprattutto idee. Facile pensare alle imprese compiute dal Giappone, dalla Corea del Sud dell'azzurro Kim e dall'Australia, tutte qualificate a sorpresa per gli ottavi di finale, ma anche Iran ed Arabia Saudita hanno ben figurato. L'unica nota dolente è rappresentata dal Qatar padrone di casa, apparso non ancora pronto per questi livelli. 
 
 
2) Gesti silenziosi, letteralmente, che sono destinati a rimanere nella storia a prescindere. Parliamo della mano sulla bocca dei giocatori della Germania e dell'inno nazionale non cantato dai calciatori dell'Iran. Ognuno può avere una sua opinione personale sui motivi più che noti per i quali tali gesti sono stati compiuti, ma una cosa è certa: ci vuole coraggio. Onore soprattutto ai persiani, uomini veri ancor primi che calciatori. Non verranno dimenticati.
 
 
3) È il Mondiale delle stelle affermate come Mbappè, Messi, CR7, Bruno Fernandes, Morata, Richarlison, Rashford e Modric, ma è anche il torneo delle piacevoli sorprese e delle belle storie come quelle di Aboubakar che regala un inutile ma storico successo al Camerun contro il Brasile, come quella di Al Dawsari che con un tiro a giro di rara bellezza abbatte l'Argentina all'esordio, oppure come quelle dell'intramontabile ecuadoriano Enner Valencia e del nuovo astro nascente del calcio olandese Cody Gakpo. Di nomi potremmo farne altri 20, ma ciò che conta è l'equilibrio che sta regnando sovrano all'interno della competizione. Non un caso, il Mondiale invernale ha cambiato tutto.
 
 
4) Iniziano oggi gli ottavi. Diverse le sfide sulla carta scontate, ma questo Mondiale ci ha insegnato che nulla è già scritto. Anzi. L'Olanda dovrà vedersela con gli spavaldi ragazzi degli Stati Uniti, l'Argentina contro un'Australia ben organizzata e galvanizzata, la Francia contro la Polonia di Lewandowski e dell'azzurro Zielinski, l'Inghilterra contro il Senegal già campione d'Africa dell'ex napoletano Koulibaly, la Croazia con il Giappone che ha già battuto Germania e Spagna ai gironi, il Brasile con la sorprendente (fino a un certo punto) Corea del Sud, la Spagna contro il Marocco (imbattuto e primo nel suo girone a discapito di Croazia e Belgio) e il Portogallo con la Svizzera che ha compromesso il percorso dell'Italia nelle qualificazioni ed ha superato una temibile Serbia nel proprio gruppo. Sfide tutt'altro che semplici, staremo a vedere.
 
 
5) Chiudiamo con la rovinosa ed inaspettata caduta di diverse big che non sono riuscite nemmeno a raggiungere gli ottavi di finale. Germania, Danimarca e Belgio le più grandi delusioni, Uruguay e Serbia le due mine vaganti che non hanno mantenuto le aspettative. Un chiaro segnale o semplicemente un inevitabile risultato del livellamento del calcio mondiale? Non esistono più squadre materasso e qualche big, anche nei prossimi tornei internazionali, potrebbe tornare a farne le spese. Ne beneficia lo spettacolo, le sorprese alimentano i sogni.
 
 
 
Simone Santacroce 
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com
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03/12/2024 - 13:48

NAPOLI - Dalla crescita del calcio asiatico alla caduta delle big: ecco i 5 spunti della fase a gironi dei Mondiali in Qatar.

 

 
1) Da sempre ritenute squadre inferiori, almeno sulla carta, le nazionali asiatiche hanno dimostrato durante la fase a gironi di Qatar 2022 di aver fatto un netto salto di qualità negli ultimi anni. Ritmo, qualità, velocità e soprattutto idee. Facile pensare alle imprese compiute dal Giappone, dalla Corea del Sud dell'azzurro Kim e dall'Australia, tutte qualificate a sorpresa per gli ottavi di finale, ma anche Iran ed Arabia Saudita hanno ben figurato. L'unica nota dolente è rappresentata dal Qatar padrone di casa, apparso non ancora pronto per questi livelli. 
 
 
2) Gesti silenziosi, letteralmente, che sono destinati a rimanere nella storia a prescindere. Parliamo della mano sulla bocca dei giocatori della Germania e dell'inno nazionale non cantato dai calciatori dell'Iran. Ognuno può avere una sua opinione personale sui motivi più che noti per i quali tali gesti sono stati compiuti, ma una cosa è certa: ci vuole coraggio. Onore soprattutto ai persiani, uomini veri ancor primi che calciatori. Non verranno dimenticati.
 
 
3) È il Mondiale delle stelle affermate come Mbappè, Messi, CR7, Bruno Fernandes, Morata, Richarlison, Rashford e Modric, ma è anche il torneo delle piacevoli sorprese e delle belle storie come quelle di Aboubakar che regala un inutile ma storico successo al Camerun contro il Brasile, come quella di Al Dawsari che con un tiro a giro di rara bellezza abbatte l'Argentina all'esordio, oppure come quelle dell'intramontabile ecuadoriano Enner Valencia e del nuovo astro nascente del calcio olandese Cody Gakpo. Di nomi potremmo farne altri 20, ma ciò che conta è l'equilibrio che sta regnando sovrano all'interno della competizione. Non un caso, il Mondiale invernale ha cambiato tutto.
 
 
4) Iniziano oggi gli ottavi. Diverse le sfide sulla carta scontate, ma questo Mondiale ci ha insegnato che nulla è già scritto. Anzi. L'Olanda dovrà vedersela con gli spavaldi ragazzi degli Stati Uniti, l'Argentina contro un'Australia ben organizzata e galvanizzata, la Francia contro la Polonia di Lewandowski e dell'azzurro Zielinski, l'Inghilterra contro il Senegal già campione d'Africa dell'ex napoletano Koulibaly, la Croazia con il Giappone che ha già battuto Germania e Spagna ai gironi, il Brasile con la sorprendente (fino a un certo punto) Corea del Sud, la Spagna contro il Marocco (imbattuto e primo nel suo girone a discapito di Croazia e Belgio) e il Portogallo con la Svizzera che ha compromesso il percorso dell'Italia nelle qualificazioni ed ha superato una temibile Serbia nel proprio gruppo. Sfide tutt'altro che semplici, staremo a vedere.
 
 
5) Chiudiamo con la rovinosa ed inaspettata caduta di diverse big che non sono riuscite nemmeno a raggiungere gli ottavi di finale. Germania, Danimarca e Belgio le più grandi delusioni, Uruguay e Serbia le due mine vaganti che non hanno mantenuto le aspettative. Un chiaro segnale o semplicemente un inevitabile risultato del livellamento del calcio mondiale? Non esistono più squadre materasso e qualche big, anche nei prossimi tornei internazionali, potrebbe tornare a farne le spese. Ne beneficia lo spettacolo, le sorprese alimentano i sogni.
 
 
 
Simone Santacroce 
 
 
Napoli Magazine
 
 
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