NAPOLI - Tu chiamalo se vuoi, calcio. Ma Napoli lo chiamerà sempre meraviglia. Aveva ragione Klopp a dire che lo scopo di questo sport è “far divertire i tifosi”: ha avuto ancora più ragione Ancelotti a mescolare le carte in formazione e ad essere ripagato con una vittoria. Chiariamo: che il mister azzurro fosse di una competenza ragguardevole, era cosa scontata. Ma che Ounas riuscisse in una spettacolare prodezza bissata solo da Lorenzo, era cosa molto meno scontata. Napoli-Sassuolo 2-0 conferma ancora che i giocatori del Napoli possono davvero combinarsi in 100 e uno modi e ottenere risultati strabilianti, sorprendendo il pubblico partenopeo che alle 18.00 era puntuale al San Paolo. Merito di Carlo, non c’è che dire, merito di chi ha saputo combinare gli elementi di una tavola già gustosa riscoprendo il gusto di piatti azzardati ed inediti, di fantasie di sapori eccelse e mai banali che lasciano un retrogusto sempre delizioso, persino quando il risultato non è stato quello sperato, come in terra bianconera. Il Napoli segna e non incassa, merito di un bravo Ospina che per adesso, non fa rimpiangere l’infortunato Meret. Ora sarà tempo di pausa prima di un altro tour de force, complice la trasferta parigina al cospetto di quel paio di ex. Il Napoli giocherà da campione quale già è, nella terra dell’Amore per antonomasia, nella terra dove d’Amor si vive e si scrive, che non è poi così diversa dalla terra napoletana. La sosta, parafrasando il mister, porterà via giocatori che si spera di cuore tornino in forma: questo è l’augurio che si è fatto Ancelotti, questo l’augurio che gli fa la città. Una città col cuore già in terra straniera e con la straordinaria voglia di continuare a vincere per vincere, senza per forza dover far conti e guardare troppo in là: partita per partita, formazione per formazione, vittoria per vittoria. È questo il modo giusto per vincere davvero.