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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Al settimo giorno Dio si riposò, il Napoli no"
04.10.2021 19:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - Al settimo giorno Dio si riposò: il Napoli no. Alla settima di campionato il Napoli, infatti, non si riposa affatto dalla sua voglia di vincere e di correre verso un traguardo che dalla punta di una classifica fa avere tutto un’altra visuale alla solinga capolista, unica ancora a punteggio strapieno, incassando un gol ma rifilandone due ai viola dell’ex Callejon. Finisce, se non si fosse capito, 1-2 al Franchi di Firenze espugnato da un Napoli che ha la capacità di ricompattarsi anche dopo aver subìto il gol del vantaggio avversario. Ora c’è la pausa, che prolunga di fatto senza nessun rischio, il posto da capolista del Napoli. Insomma, tutta un’altra faccia rispetto alla gara di Europa League e soprattutto tutta un’altra partita e un altro risultato, che proietta il Napoli ad un obiettivo sempre più alla portata. La calma è d’obbligo, le parole se le porta via il vento è chiaro. Ma se chi ben comincia è a metà dell’opera, allora il Napoli ha più che mai ben iniziato. Nel giorno del cambio volto a Napoli, quel volto appunto lo cambia anche il Napoli rispetto all’altra competizione. E tanto è. Una gara alla fine ben giocata, grazie ai gol di Lozano e Rrahmani che chiudono la gara sul campo di Firenze. Ma il Napoli è costretto, a fine gara, ad andare ben oltre il campo: è alla fine dei 90 minuti regolamentari più i 4 di recupero, che gli azzurri devono loro malgrado fare i conti con tutto ciò che NON è tifo, con tutto ciò che è becero insulto del più infimo tipo: il razzismo. A subirlo, non senza reagire Koulibaly, Osimhen e Anguissa, cui la tifoseria viola rivolge il solito epiteto da foresta e a cui appunto è Kalidou a rispondere, chiedendo ai vigliacchi offensori di avere almeno il coraggio di palesarsi, anche se a cercarli sarà la giustizia, quella della procura federale che quelle curve dovrebbe sbarrarle altro che chiuderle. Una serata di gioia per gli azzurri, paga il pegno di un campo sporcato amaramente dagli insulti appunto. Che nessuno purtroppo può sperare di non dover più rivedere o riascoltare. Anche se così non dovrebbe mail essere…

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Al settimo giorno Dio si riposò, il Napoli no"

di Napoli Magazine

04/10/2024 - 19:30

NAPOLI - Al settimo giorno Dio si riposò: il Napoli no. Alla settima di campionato il Napoli, infatti, non si riposa affatto dalla sua voglia di vincere e di correre verso un traguardo che dalla punta di una classifica fa avere tutto un’altra visuale alla solinga capolista, unica ancora a punteggio strapieno, incassando un gol ma rifilandone due ai viola dell’ex Callejon. Finisce, se non si fosse capito, 1-2 al Franchi di Firenze espugnato da un Napoli che ha la capacità di ricompattarsi anche dopo aver subìto il gol del vantaggio avversario. Ora c’è la pausa, che prolunga di fatto senza nessun rischio, il posto da capolista del Napoli. Insomma, tutta un’altra faccia rispetto alla gara di Europa League e soprattutto tutta un’altra partita e un altro risultato, che proietta il Napoli ad un obiettivo sempre più alla portata. La calma è d’obbligo, le parole se le porta via il vento è chiaro. Ma se chi ben comincia è a metà dell’opera, allora il Napoli ha più che mai ben iniziato. Nel giorno del cambio volto a Napoli, quel volto appunto lo cambia anche il Napoli rispetto all’altra competizione. E tanto è. Una gara alla fine ben giocata, grazie ai gol di Lozano e Rrahmani che chiudono la gara sul campo di Firenze. Ma il Napoli è costretto, a fine gara, ad andare ben oltre il campo: è alla fine dei 90 minuti regolamentari più i 4 di recupero, che gli azzurri devono loro malgrado fare i conti con tutto ciò che NON è tifo, con tutto ciò che è becero insulto del più infimo tipo: il razzismo. A subirlo, non senza reagire Koulibaly, Osimhen e Anguissa, cui la tifoseria viola rivolge il solito epiteto da foresta e a cui appunto è Kalidou a rispondere, chiedendo ai vigliacchi offensori di avere almeno il coraggio di palesarsi, anche se a cercarli sarà la giustizia, quella della procura federale che quelle curve dovrebbe sbarrarle altro che chiuderle. Una serata di gioia per gli azzurri, paga il pegno di un campo sporcato amaramente dagli insulti appunto. Che nessuno purtroppo può sperare di non dover più rivedere o riascoltare. Anche se così non dovrebbe mail essere…

 

 

Nunzia Marciano
 
 
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