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L'APPUNTO - N. Marciano su "NM": "Napoli-Lecce, tra errori ed orrori"
10.02.2020 09:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si chiamano errori, perché in altro modo non li si può definire. Si chiamano orrori, perché è così che vanno definite certe partite. E Napoli-Lecce, 2-3 è una di quelle. Una fiera di errori ed orrori che mescolati, anzi intimamente amalgamati produce un intossico da domenica alle 3. In campo fino al gol, e poi solo alla fine, il Napoli padrone di casa al San Paolo, insegue gli ospiti sono alla fine lasciando loro la possibilità di guidare in match in cui i gol degli azzurri sono tutti in rimonta, in una corsa fino all’ultimo minuto, dei 90 regolamentari e dei 5 di recupero. Certo, che se di corsa si parla è chiaro che non si tratti di una maratona, piuttosto di una di quelle ad ostacoli, tra un difesa manchevole e soprattutto un arbitraggio quantomeno contestabile, tra ammonizioni mancate e rigori non dati, per chissà quali misteriosi, ma nemmeno troppo, motivi: si capisce fon troppo bene chi decide e quel che è certo è che le decisioni prese sono di fatto sbagliate. Senza se e senza ma. Il Napoli iniziava a rivedere la luce nel turno della sconfitta per mano veronese della Juventus ma ci ha messo davvero troppo poco per ripiombare nel buio delle critiche e delle giuste polemiche del post gara. Lo si è detto tante volte: un episodio cambia una partita. E ci sta. Ma poi bisogna guardare anche alla partita di per sé, ad di là di quel singolo o meno che sia, episodio e Napoli-Lecce racconta di una formazione quantomeno insolita, di una cattiveria che di nuovo latita e di una squadra che solo quando è praticamente troppo tardi co prova a rimediare almeno un punto, un solo punto che non sia l’amarezza miscelata alla rabbia di una sconfitta, cocente, perché in casa, perché dopo la scia positiva, perché col Lecce, perché in una partita dove oggettivamente non si è fatto abbastanza, anzi. Perciò, sì, c’è tanta rabbia e ancora di più indignazione per l’incomprensione rispetto a chi decida cosa e perché, c’è la frustrazione dell’impotenza davanti a tutto questo ma bisogna anche fare il realistico mea culpa. E di colpe, in Napoli-Lecce ce ne sono eccome.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'APPUNTO - N. Marciano su "NM": "Napoli-Lecce, tra errori ed orrori"

di Napoli Magazine

10/02/2024 - 09:00

NAPOLI - Si chiamano errori, perché in altro modo non li si può definire. Si chiamano orrori, perché è così che vanno definite certe partite. E Napoli-Lecce, 2-3 è una di quelle. Una fiera di errori ed orrori che mescolati, anzi intimamente amalgamati produce un intossico da domenica alle 3. In campo fino al gol, e poi solo alla fine, il Napoli padrone di casa al San Paolo, insegue gli ospiti sono alla fine lasciando loro la possibilità di guidare in match in cui i gol degli azzurri sono tutti in rimonta, in una corsa fino all’ultimo minuto, dei 90 regolamentari e dei 5 di recupero. Certo, che se di corsa si parla è chiaro che non si tratti di una maratona, piuttosto di una di quelle ad ostacoli, tra un difesa manchevole e soprattutto un arbitraggio quantomeno contestabile, tra ammonizioni mancate e rigori non dati, per chissà quali misteriosi, ma nemmeno troppo, motivi: si capisce fon troppo bene chi decide e quel che è certo è che le decisioni prese sono di fatto sbagliate. Senza se e senza ma. Il Napoli iniziava a rivedere la luce nel turno della sconfitta per mano veronese della Juventus ma ci ha messo davvero troppo poco per ripiombare nel buio delle critiche e delle giuste polemiche del post gara. Lo si è detto tante volte: un episodio cambia una partita. E ci sta. Ma poi bisogna guardare anche alla partita di per sé, ad di là di quel singolo o meno che sia, episodio e Napoli-Lecce racconta di una formazione quantomeno insolita, di una cattiveria che di nuovo latita e di una squadra che solo quando è praticamente troppo tardi co prova a rimediare almeno un punto, un solo punto che non sia l’amarezza miscelata alla rabbia di una sconfitta, cocente, perché in casa, perché dopo la scia positiva, perché col Lecce, perché in una partita dove oggettivamente non si è fatto abbastanza, anzi. Perciò, sì, c’è tanta rabbia e ancora di più indignazione per l’incomprensione rispetto a chi decida cosa e perché, c’è la frustrazione dell’impotenza davanti a tutto questo ma bisogna anche fare il realistico mea culpa. E di colpe, in Napoli-Lecce ce ne sono eccome.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
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