TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Check-up scudetto: vince il Napoli!"
29.01.2018 19:23 di Napoli Magazine

NAPOLI - Nella folle corsa tra Napoli e Juve, la domanda é la solita: chi é più in forma tra le due? Il campo risponde senza timori: “ma è chiaro, é la Sarri band!”. E, in fondo, il verdetto non è difficile. I test di Bologna e Chievo parlano da soli: il Napoli, pur avendo cambiato passo, non si perde più nelle proprie ansie da risultato, sopratutto nelle partite complicate, come contro la squadra di Donadoni, mai con tanta determinazione. La Juve, a Verona, ha dovuto aspettare che i padroni di casa fossero in nove uomini per vincere una partita che, per loro , s’era subito messa senza né capo e né coda. Sarri non ha straordinari successi in bacheca, le sue vittorie sono le emozioni e lo spettacolo che ogni volta regala. Il suo calcio è un contenitore che gratifica chi lo pratica e chi lo vede, dandogli sicurezze che la propria ridotta esperienza non potrebbero concedere. La prova? Le prove? Lo straordinario secondo gol di Mertens e, due anni fa, i vari Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Allan, Hamsik e Insigne ridotti a poltiglia e, ora, da Sarri rigenerati e esaltati. La folle corsa di Napoli e Juve, pone le basi per un duello irripetibile nei tempi, nei modi e nelle condizioni. Il calcio sarriano non è solo la somma dei valori individuali. La Juve, invece, possiede top player e specialisti in ogni ambito. Il Napoli ha costruito una meccanica quasi perfetta con ingranaggi composti da buoni e ottimi calciatori, non fenomeni. In più la Sarri band si colora della propria freschezza, e col coraggio e l’idea di un gioco illuminante che emoziona. Finalino sui rigori e sulle regole. Allusione evidente al rigore non dato al Chievo contro la Juve e a quello concesso al Napoli nel match con il Bologna. L’interpretazione troppo estensiva o restrittiva delle leggi é da sempre il male assoluto del diritto. Ciò che conta è il buonsenso. E in entrambi i casi il buonsenso spingeva a interpretare la norma, ovvero c’era la volontà di arrecare danno all’avversario. Purtroppo nella giustizia domestica (arbitri, giudice sportivo etc.) Il buon senso c'era, ma - come scriveva Manzoni - se ne stava nascosto, per paura del senso comune.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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29/01/2024 - 19:23

NAPOLI - Nella folle corsa tra Napoli e Juve, la domanda é la solita: chi é più in forma tra le due? Il campo risponde senza timori: “ma è chiaro, é la Sarri band!”. E, in fondo, il verdetto non è difficile. I test di Bologna e Chievo parlano da soli: il Napoli, pur avendo cambiato passo, non si perde più nelle proprie ansie da risultato, sopratutto nelle partite complicate, come contro la squadra di Donadoni, mai con tanta determinazione. La Juve, a Verona, ha dovuto aspettare che i padroni di casa fossero in nove uomini per vincere una partita che, per loro , s’era subito messa senza né capo e né coda. Sarri non ha straordinari successi in bacheca, le sue vittorie sono le emozioni e lo spettacolo che ogni volta regala. Il suo calcio è un contenitore che gratifica chi lo pratica e chi lo vede, dandogli sicurezze che la propria ridotta esperienza non potrebbero concedere. La prova? Le prove? Lo straordinario secondo gol di Mertens e, due anni fa, i vari Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Allan, Hamsik e Insigne ridotti a poltiglia e, ora, da Sarri rigenerati e esaltati. La folle corsa di Napoli e Juve, pone le basi per un duello irripetibile nei tempi, nei modi e nelle condizioni. Il calcio sarriano non è solo la somma dei valori individuali. La Juve, invece, possiede top player e specialisti in ogni ambito. Il Napoli ha costruito una meccanica quasi perfetta con ingranaggi composti da buoni e ottimi calciatori, non fenomeni. In più la Sarri band si colora della propria freschezza, e col coraggio e l’idea di un gioco illuminante che emoziona. Finalino sui rigori e sulle regole. Allusione evidente al rigore non dato al Chievo contro la Juve e a quello concesso al Napoli nel match con il Bologna. L’interpretazione troppo estensiva o restrittiva delle leggi é da sempre il male assoluto del diritto. Ciò che conta è il buonsenso. E in entrambi i casi il buonsenso spingeva a interpretare la norma, ovvero c’era la volontà di arrecare danno all’avversario. Purtroppo nella giustizia domestica (arbitri, giudice sportivo etc.) Il buon senso c'era, ma - come scriveva Manzoni - se ne stava nascosto, per paura del senso comune.

 

 

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