NAPOLI - Il pareggio - e bisogna dirlo subito - beffardo di Parigi somiglia tanto a una proiezione elettorale, di quelle che si fanno a urne chiuse. Ci sono tutti i numeri per dire che se il Napoli non dovesse o potesse governare - a questo punto per malasorte - potrebbe senz’altro essere la seconda forza di questo girone di Champions. Dentro l’amaro 2-2, con i supereroi francesi ridotti a flebili comparse, c’è tanta bellezza sportiva. Ed è tutta ad appannaggio del Napoli. Ci sono organizzazione, ferocia sportiva, tenacia, autostima e, dunque, coraggio. Già, perché se il Psg ha risalito la corrente di una sconfitta grazie a un’autorete e a un gol da venticinque metri, significa che i grandi di Francia (Cavani, Di Maria, Neymar, Mbappe) sono stati fortemente ridimensionati dai ragazzi di Ancelotti. Insomma, nel Napoli ha funzionato quasi ogni ingranaggio (sul quasi ci torneremo dopo), é andato a buon fine quel reticolo creato a centrocampo, dove Allan-Alieno piombava rapido e invisibile su ogni pallone. E Hamsik vigilava con sapienza. E poi il ritmo col quale avanzava e arretrava il Napoli, con i reparti talmente vicini, da rendere impossibile il gioco tra le linee del Psg. Lì dove i parigini sono più che pericolosi: diventano micidiali. Cosa é venuto a mancare? Una manciata di concretezza in fase offensiva e, forse, il ritardo col quale Ospina ha lasciato passare il tiro a giro di Di Maria. Tuttavia, pareggio a parte, il vero ideale vincitore é il Napoli, questo caro sognatore che non molla mai.
di Napoli Magazine
25/10/2024 - 23:56
NAPOLI - Il pareggio - e bisogna dirlo subito - beffardo di Parigi somiglia tanto a una proiezione elettorale, di quelle che si fanno a urne chiuse. Ci sono tutti i numeri per dire che se il Napoli non dovesse o potesse governare - a questo punto per malasorte - potrebbe senz’altro essere la seconda forza di questo girone di Champions. Dentro l’amaro 2-2, con i supereroi francesi ridotti a flebili comparse, c’è tanta bellezza sportiva. Ed è tutta ad appannaggio del Napoli. Ci sono organizzazione, ferocia sportiva, tenacia, autostima e, dunque, coraggio. Già, perché se il Psg ha risalito la corrente di una sconfitta grazie a un’autorete e a un gol da venticinque metri, significa che i grandi di Francia (Cavani, Di Maria, Neymar, Mbappe) sono stati fortemente ridimensionati dai ragazzi di Ancelotti. Insomma, nel Napoli ha funzionato quasi ogni ingranaggio (sul quasi ci torneremo dopo), é andato a buon fine quel reticolo creato a centrocampo, dove Allan-Alieno piombava rapido e invisibile su ogni pallone. E Hamsik vigilava con sapienza. E poi il ritmo col quale avanzava e arretrava il Napoli, con i reparti talmente vicini, da rendere impossibile il gioco tra le linee del Psg. Lì dove i parigini sono più che pericolosi: diventano micidiali. Cosa é venuto a mancare? Una manciata di concretezza in fase offensiva e, forse, il ritardo col quale Ospina ha lasciato passare il tiro a giro di Di Maria. Tuttavia, pareggio a parte, il vero ideale vincitore é il Napoli, questo caro sognatore che non molla mai.