TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Goldrake e Nereo Spalletti"
22.10.2017 23:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Beh, ora si può dire: il Napoli diluito in sette giorni tra Roma e Inter le ha provate tutte. Gran vittoria all’Olimpico, sconfitta immeritata a Manchester e pareggio demodée con l’Inter. La sintesi, stavolta, spiega l’analisi sia della settimana più lunga che del risultato di ieri: Il Napoli è vivo e lotta assieme a noi. Ma… qualche sofferenza s’avverte. Dal canto suo l’Inter ha mostrato la sua veste migliore per continuare a inseguire la capolista: difesa e contropiede contro il gioco più gioco che ci sia, ovvero il Napoli. Magari qualcuno già definisce l’idea nerazzurra come catenaccio e basta: non si è lontani da vero. Qualcun altro sorride e ammicca alle parole di “Oronzo-Nereo” Spalletti: "A un certo punto sembrava di giocare contro i figli di Goldrake". Ancora una volta si è dalla parte della ragione. Ma tant’è, le virtù non sono di questo mondo e di questo calcio. Per quasi novanta minuti Spalletti non è stato costretto a mettere un pullman davanti all’area, ma l’intera Anm, dissesto finanziario compreso. La sua Inter per larghi tratti s’è rivelata una specie di assente, e anche non giustificata. Poche giocate, pure se in due occasioni gli azzurri hanno rischiato di subire da Borca Valero e compagni. Tuttavia il bus di Spalletti ha funzionato anche perché il predomino del Napoli non è riuscito a trovare la giocata giusta. Finendo in una gabbia proprio nel settore di sinistra nel quale di solito si decidono le vittorie della Sarri band. E alla lunga si è notata pure un po’ di stanchezza. Questo a dispetto delle quattro palle gol create in piena area avversaria, tutte potenzialmente decisive, ognuna di queste disinnescata da Handanovic. Che senza di lui, non si sa chi potrebbe mai guidare il pullman “spallettiano” Insomma, due punti smarriti, targati sia Champions che assenze di alternative in attacco. Nel Napoli solito gioco, ma con un paio di interpreti in calo di forma. Gi azzurri hanno controllato manovra e pallone, l’Inter spazio e giocatori avversari, fermati grazie al muro di cemento alzato dinanzi all’Handanovic para tutto. Scenari futuri: l’Inter - che gioca solo una volta a settimana - potrà essere una scheggia impazzita sino alla fine. Scenari immediati: il pareggio tra le contendenti alla leadership regala ampi sorrisi a chi insegue. Juve in primis.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Goldrake e Nereo Spalletti"

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22/10/2024 - 23:00

NAPOLI - Beh, ora si può dire: il Napoli diluito in sette giorni tra Roma e Inter le ha provate tutte. Gran vittoria all’Olimpico, sconfitta immeritata a Manchester e pareggio demodée con l’Inter. La sintesi, stavolta, spiega l’analisi sia della settimana più lunga che del risultato di ieri: Il Napoli è vivo e lotta assieme a noi. Ma… qualche sofferenza s’avverte. Dal canto suo l’Inter ha mostrato la sua veste migliore per continuare a inseguire la capolista: difesa e contropiede contro il gioco più gioco che ci sia, ovvero il Napoli. Magari qualcuno già definisce l’idea nerazzurra come catenaccio e basta: non si è lontani da vero. Qualcun altro sorride e ammicca alle parole di “Oronzo-Nereo” Spalletti: "A un certo punto sembrava di giocare contro i figli di Goldrake". Ancora una volta si è dalla parte della ragione. Ma tant’è, le virtù non sono di questo mondo e di questo calcio. Per quasi novanta minuti Spalletti non è stato costretto a mettere un pullman davanti all’area, ma l’intera Anm, dissesto finanziario compreso. La sua Inter per larghi tratti s’è rivelata una specie di assente, e anche non giustificata. Poche giocate, pure se in due occasioni gli azzurri hanno rischiato di subire da Borca Valero e compagni. Tuttavia il bus di Spalletti ha funzionato anche perché il predomino del Napoli non è riuscito a trovare la giocata giusta. Finendo in una gabbia proprio nel settore di sinistra nel quale di solito si decidono le vittorie della Sarri band. E alla lunga si è notata pure un po’ di stanchezza. Questo a dispetto delle quattro palle gol create in piena area avversaria, tutte potenzialmente decisive, ognuna di queste disinnescata da Handanovic. Che senza di lui, non si sa chi potrebbe mai guidare il pullman “spallettiano” Insomma, due punti smarriti, targati sia Champions che assenze di alternative in attacco. Nel Napoli solito gioco, ma con un paio di interpreti in calo di forma. Gi azzurri hanno controllato manovra e pallone, l’Inter spazio e giocatori avversari, fermati grazie al muro di cemento alzato dinanzi all’Handanovic para tutto. Scenari futuri: l’Inter - che gioca solo una volta a settimana - potrà essere una scheggia impazzita sino alla fine. Scenari immediati: il pareggio tra le contendenti alla leadership regala ampi sorrisi a chi insegue. Juve in primis.

 

 

Toni Iavarone

 

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