NAPOLI - Ci ha provato il Napoli, ci ha provato in tutti i modi. Eppure nel primo tempo la porta del Verona sembrava davvero stregata. Quella palla, di entrare in rete, davvero non voleva saperne nulla. Poi tutto cambia. Minuto 21' della ripresa. Mario Rui batte (insolitamente visto che in genere tocca a Callejon) un calcio d'angolo potente e tagliato sul primo palo. Ed ecco che ha quel punto "svetta" lui, Koulibaly, che anticipa Rafael e sblocca il match. Il tutto tra le infondate polemiche del Verone per un fallo del numero 26 azzurro sul portiere. In realtà non è che Kalidou abbia fatto chissà quale grande balzo. Si stacca leggermente dal terreno, ma il suo metro e novantacinque lo portano a essere un vero gigante in area avversaria. Praticamente un Pivot Nba. Certo, nel campionato di basket più famoso al mondo il francosenegalese sarebbe solo "nella media". Probabilmente il suo ruolo sarebbe o quello di playmaker o quello di una point guard. Per intenderci Stephen Curry, uno dei giocatori più importanti e famosi del momento, è alto 1.91, ed è un play. E Michael Jordan, che tecnicamente era solo una guarda, è 1.98. Che Koulibaly fosse un gigante della difesa, probabilmente il migliore centrale d'Europa, lo avevamo già scoperto da tempo. Ora però si rivela essere anche un goleador. Già 4 i gol siglati da lui in questa stagione. Ma il reparto difensivo ha davvero imparato a fare il suo lavoro in questo campionato: appena 13 i gol subiti (miglior difesa della Serie A), 10 gare chiuse con il clean sheet (porta imbattuta) su 20 di campionato (13 su 30 complessive), ovvero il 50%. Nella passate stagioni Allegri ha più volte fanno notare che in A per vincere servono le difese forti, che non subiscono gol. E se allora il punto forte del Napoli non fosse i tre d'attacco o il gioco spettacolare? Se il vero punto punto di forza di quest'anno fosse proprio la difesa? Una cosa è certa, il Napoli anche dopo il girone di ritorno è ancora li, in vetta alla serie A.

Toni Iavarone

Napoli Magazine

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