TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Napoli, i 3 intoppi del meccanismo"
11.12.2017 10:56 di Napoli Magazine

NAPOLI - Bisognerebbe raccogliere subito le tessere cadute dal mosaico geniale, opera di Sarri e della buona volontà della squadra. Già, ma come si fa? Da dove si comincia? Chê i pezzi pregiati del disegno “sarianno” stanno ormai saltando uno a uno. Date un’occhiata alla celebrata “catena di sinistra”, quel susseguirsi di triangoli di gioco sull’asse Goulham-Hamsik con Insigne vertice alto. È rimasto in piedi barcollando solo il capitano di quella trovata tattica che ha sparigliato difese grandi e piccole. Tanto potente da affermare la potenza di fuoco della micidiale triplice alleanza del gol: Insigne, Mertens e Hamsik. Ora il primo è nel pieno di un attacco di pubalgia (la più infida delle infiammazioni), gli altri due sembrano piegati sulle loro incertezze e su un malessere tecnico che pare non passare mai. “Certo - sostiene Sarri - non possiamo privarci di loro”. Chissà, forse perché pure un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. Tuttavia il Napoli oggi meriterebbe di più; meriterebbe alternative vere proprio ora, proprio quando il meccanismo non riesce a girare per il verso giusto, spesso rischiando di procedere all’incontrario. Qui nasce il dibattito sulle scelte dell’allenatore: davvero non ha come avvicendare quei tre lì davanti, oppure la sua è testardaggine nuda e cruda? Beh, a guardarla con praticità la questione darebbe ragione a Sarri. Facile dedurre che Zielinski non sia Insigne. Pur se il “tuttofare” polacco contro la Fiorentina ha raccolto consensi. E poi chi potrebbe essere l’alias di Mertens e/o di Callejon? Dibattito aperto. Per cui c’è chi la pensa diversamente e batte su due tasti: il Napoli involuto é sì condizionato da una rosa ristretta, tuttavia pure dai pochi minuti che Sarri ha concesso ad alcuni giocatori. C’è dell’altro: e se l’impasse napoletana fosse dovuta a un calo di autostima come conseguenza del crollo con Juve e Feyenoord? Insomma tra questi e altri dubbi, resta solo una certezza: il Napoli dal Chievo in poi non segna più. La questione potrebbe concludersi  qui, sperando che la collezione di giornate storte sia comunque destinata a finire.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Napoli, i 3 intoppi del meccanismo"

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11/12/2024 - 10:56

NAPOLI - Bisognerebbe raccogliere subito le tessere cadute dal mosaico geniale, opera di Sarri e della buona volontà della squadra. Già, ma come si fa? Da dove si comincia? Chê i pezzi pregiati del disegno “sarianno” stanno ormai saltando uno a uno. Date un’occhiata alla celebrata “catena di sinistra”, quel susseguirsi di triangoli di gioco sull’asse Goulham-Hamsik con Insigne vertice alto. È rimasto in piedi barcollando solo il capitano di quella trovata tattica che ha sparigliato difese grandi e piccole. Tanto potente da affermare la potenza di fuoco della micidiale triplice alleanza del gol: Insigne, Mertens e Hamsik. Ora il primo è nel pieno di un attacco di pubalgia (la più infida delle infiammazioni), gli altri due sembrano piegati sulle loro incertezze e su un malessere tecnico che pare non passare mai. “Certo - sostiene Sarri - non possiamo privarci di loro”. Chissà, forse perché pure un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. Tuttavia il Napoli oggi meriterebbe di più; meriterebbe alternative vere proprio ora, proprio quando il meccanismo non riesce a girare per il verso giusto, spesso rischiando di procedere all’incontrario. Qui nasce il dibattito sulle scelte dell’allenatore: davvero non ha come avvicendare quei tre lì davanti, oppure la sua è testardaggine nuda e cruda? Beh, a guardarla con praticità la questione darebbe ragione a Sarri. Facile dedurre che Zielinski non sia Insigne. Pur se il “tuttofare” polacco contro la Fiorentina ha raccolto consensi. E poi chi potrebbe essere l’alias di Mertens e/o di Callejon? Dibattito aperto. Per cui c’è chi la pensa diversamente e batte su due tasti: il Napoli involuto é sì condizionato da una rosa ristretta, tuttavia pure dai pochi minuti che Sarri ha concesso ad alcuni giocatori. C’è dell’altro: e se l’impasse napoletana fosse dovuta a un calo di autostima come conseguenza del crollo con Juve e Feyenoord? Insomma tra questi e altri dubbi, resta solo una certezza: il Napoli dal Chievo in poi non segna più. La questione potrebbe concludersi  qui, sperando che la collezione di giornate storte sia comunque destinata a finire.

 

 

Toni Iavarone

 

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