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IL FLASH - Rosa Petrazzuolo su "NM": "Napoli, la sfida dell'identità"
18.09.2023 23:55 di Napoli Magazine

NAPOLI – Il pareggio del Napoli in rimonta contro il Genoa a Marassi, riacciuffato dopo due gol subìti, grosse difficoltà nel tessere le trame di gioco e diffuso senso di confusione in campo per circa 70 minuti, se da un lato rincuora per la reazione dei Campioni d’Italia che come risvegliati da un brutto sogno si sono dati una smossa provando a raddrizzare una prestazione storta e trovando la luce nelle individualità, con Raspadori e Politano che entrati nella ripresa hanno segnato due reti pesantissime, d’altro canto è un chiaro segnale di quanto lavoro ci sia ancora da fare per trovare un equilibrio che sembra smarrito. Il Napoli è forte ma si avviluppa su sè stesso, si complica la vita da solo e non trova in campo il ritmo giusto, sciorinando azioni macchinose e lente che non si sa dove vogliano andare a parare visto che spesso la porta avversaria diventa un miraggio e difficilmente viene raggiunta con tiri che inquadrino lo specchio della porta e siano conditi da una fame di vittoria e da un piglio arrembante che nella sfida contro il Genoa si è visto solo a sprazzi e solo nei minuti finali. Sicuramente mister Garcia ha la sua idea di gioco e trasferirla istantaneamente alla squadra è una impresa che raramente avviene in modo repentino, ma poichè il gruppo Campione d’Italia aveva già meccanismi collaudati e ben funzionanti, non si coglie appieno il senso di questo grosso rimaneggiare che inevitabilmente richiede tempo laddove tempo per inciampare non ce n’è. Nei prossimi 20 giorni ci sono ben 6 partite da affrontare tra campionato e Champions e una quadra va trovata rapidamente, altrimenti si rischia una cronica involuzione e l’addio a nuovi sogni di gloria. Andrebbero ponderate meglio anche alcune decisioni relative ai cambi durante la partita perché se è giusto premiare il lavoro di tutti e dare minutaggio a chi lo merita, la tempistica non andrebbe mai tralasciata: sostituire Kvaratskhelia nei minuti finali per dare spazio a Zerbin, quando il Napoli stava tentando con più incisività di chiudere al meglio la partita, con maggiore pressing in attacco, ha lasciato alquanto spiazzati a partire dallo stesso attaccante georgiano che è uscito dal campo manifestando a gesti la sua perplessità. La via maestra è sicuramente il dialogo, basilare la condivisione con la squadra delle proprie scelte, per cementare unità di intenti e perseguimento degli obiettivi in una visione corale e compatta. Il Napoli è forte ed ha nella rosa le adeguate soluzioni per tornare a vincere con continuità, ma deve fare leva sulla sua identità ed evitare di snaturarsi, deve evolversi senza stravolgersi, potenziarsi nella “nuova era” senza per questo cancellare quanto di bello e brillante costruito in precedenza. E’ questa la vera sfida.

 

 

 

Rosa Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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IL FLASH - Rosa Petrazzuolo su "NM": "Napoli, la sfida dell'identità"

di Napoli Magazine

18/09/2023 - 23:55

NAPOLI – Il pareggio del Napoli in rimonta contro il Genoa a Marassi, riacciuffato dopo due gol subìti, grosse difficoltà nel tessere le trame di gioco e diffuso senso di confusione in campo per circa 70 minuti, se da un lato rincuora per la reazione dei Campioni d’Italia che come risvegliati da un brutto sogno si sono dati una smossa provando a raddrizzare una prestazione storta e trovando la luce nelle individualità, con Raspadori e Politano che entrati nella ripresa hanno segnato due reti pesantissime, d’altro canto è un chiaro segnale di quanto lavoro ci sia ancora da fare per trovare un equilibrio che sembra smarrito. Il Napoli è forte ma si avviluppa su sè stesso, si complica la vita da solo e non trova in campo il ritmo giusto, sciorinando azioni macchinose e lente che non si sa dove vogliano andare a parare visto che spesso la porta avversaria diventa un miraggio e difficilmente viene raggiunta con tiri che inquadrino lo specchio della porta e siano conditi da una fame di vittoria e da un piglio arrembante che nella sfida contro il Genoa si è visto solo a sprazzi e solo nei minuti finali. Sicuramente mister Garcia ha la sua idea di gioco e trasferirla istantaneamente alla squadra è una impresa che raramente avviene in modo repentino, ma poichè il gruppo Campione d’Italia aveva già meccanismi collaudati e ben funzionanti, non si coglie appieno il senso di questo grosso rimaneggiare che inevitabilmente richiede tempo laddove tempo per inciampare non ce n’è. Nei prossimi 20 giorni ci sono ben 6 partite da affrontare tra campionato e Champions e una quadra va trovata rapidamente, altrimenti si rischia una cronica involuzione e l’addio a nuovi sogni di gloria. Andrebbero ponderate meglio anche alcune decisioni relative ai cambi durante la partita perché se è giusto premiare il lavoro di tutti e dare minutaggio a chi lo merita, la tempistica non andrebbe mai tralasciata: sostituire Kvaratskhelia nei minuti finali per dare spazio a Zerbin, quando il Napoli stava tentando con più incisività di chiudere al meglio la partita, con maggiore pressing in attacco, ha lasciato alquanto spiazzati a partire dallo stesso attaccante georgiano che è uscito dal campo manifestando a gesti la sua perplessità. La via maestra è sicuramente il dialogo, basilare la condivisione con la squadra delle proprie scelte, per cementare unità di intenti e perseguimento degli obiettivi in una visione corale e compatta. Il Napoli è forte ed ha nella rosa le adeguate soluzioni per tornare a vincere con continuità, ma deve fare leva sulla sua identità ed evitare di snaturarsi, deve evolversi senza stravolgersi, potenziarsi nella “nuova era” senza per questo cancellare quanto di bello e brillante costruito in precedenza. E’ questa la vera sfida.

 

 

 

Rosa Petrazzuolo

 

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