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IL PENSIERO - Vieri: "L'impronta di Spalletti sul gioco del Napoli è riconoscibilissima, giocai insieme a Giuntoli, Kim ha personalità, Osimhen è tra i migliori al mondo, Kvaratskhelia mi ricorda Best, mentre Lobotka è come Xavi"
29.03.2023 08:52 di Napoli Magazine

NAPOLI - Christian 'Bobo' Vieri, ex attaccante, tra le altre, di Lazio, Inter e Atletico Madrid, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato anche del Napoli: "Il Napoli è una macchina perfetta. Mai visto un club presentarsi così forte dopo una vera e propria rivoluzione tecnica. Giuntoli è un direttore sportivo vecchia maniera, va a pescare i giocatori in prima persona. Sono felice per lui, abbiamo giocato insieme negli Allievi del Prato: era un vecchio libero, tutto botte e cazzotti. Spalletti? Mio padre Bob lo stima moltissimo, e mio fratello mi parlava molto bene di Luciano già ai tempi dell’Ancona. Le squadre di Spalletti giocano bene a calcio, è sempre stato così. La sua impronta è riconoscibilissima. Ha maturato un’esperienza totale, e sa leggere perfettamente ogni dettaglio nei vari momenti della gara e della stagione in generale. Nomino quattro calciatori del Napoli, che poi a mio avviso sono anche i primi quattro personaggi di questa serie A. Al primo posto c’è Kim. Non sapevo nemmeno chi fosse, e qui ripenso a Giuntoli. Mi ha colpito molto la personalità del coreano. È sempre ordinato, disciplinato. Ti viene addosso e ti legna, tanta roba. Poi, naturalmente, c’è Kvaratskhelia: sembra George Best. Dico, poi, Osimhen, devastante. L’Italia lo ha completato sotto tutti i punti di vista, e oggi è fra i tre attaccanti più forti del mondo. Infine, non bisogna trascurare Lobotka, che mi ricorda Xavi, uno che sbagliava un passaggio ogni 10-12 mesi. Champions? Per me non sarebbe una sorpresa, anche se dovrà stare molto attento al Milan. Prevedo un doppio confronto complicatissimo per gli azzurri. Mi aspetto partite molto tattiche. In Champions, poi, 'camiseta' e tradizione hanno sempre il loro peso".

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IL PENSIERO - Vieri: "L'impronta di Spalletti sul gioco del Napoli è riconoscibilissima, giocai insieme a Giuntoli, Kim ha personalità, Osimhen è tra i migliori al mondo, Kvaratskhelia mi ricorda Best, mentre Lobotka è come Xavi"

di Napoli Magazine

29/03/2024 - 08:52

NAPOLI - Christian 'Bobo' Vieri, ex attaccante, tra le altre, di Lazio, Inter e Atletico Madrid, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato anche del Napoli: "Il Napoli è una macchina perfetta. Mai visto un club presentarsi così forte dopo una vera e propria rivoluzione tecnica. Giuntoli è un direttore sportivo vecchia maniera, va a pescare i giocatori in prima persona. Sono felice per lui, abbiamo giocato insieme negli Allievi del Prato: era un vecchio libero, tutto botte e cazzotti. Spalletti? Mio padre Bob lo stima moltissimo, e mio fratello mi parlava molto bene di Luciano già ai tempi dell’Ancona. Le squadre di Spalletti giocano bene a calcio, è sempre stato così. La sua impronta è riconoscibilissima. Ha maturato un’esperienza totale, e sa leggere perfettamente ogni dettaglio nei vari momenti della gara e della stagione in generale. Nomino quattro calciatori del Napoli, che poi a mio avviso sono anche i primi quattro personaggi di questa serie A. Al primo posto c’è Kim. Non sapevo nemmeno chi fosse, e qui ripenso a Giuntoli. Mi ha colpito molto la personalità del coreano. È sempre ordinato, disciplinato. Ti viene addosso e ti legna, tanta roba. Poi, naturalmente, c’è Kvaratskhelia: sembra George Best. Dico, poi, Osimhen, devastante. L’Italia lo ha completato sotto tutti i punti di vista, e oggi è fra i tre attaccanti più forti del mondo. Infine, non bisogna trascurare Lobotka, che mi ricorda Xavi, uno che sbagliava un passaggio ogni 10-12 mesi. Champions? Per me non sarebbe una sorpresa, anche se dovrà stare molto attento al Milan. Prevedo un doppio confronto complicatissimo per gli azzurri. Mi aspetto partite molto tattiche. In Champions, poi, 'camiseta' e tradizione hanno sempre il loro peso".