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L'INFETTIVOLOGO - Bassetti: "Pensare ad un lockdown in Italia è anacronistico, la chiusura totale di marzo-aprile non avverrà più"
19.09.2020 12:26 di Napoli Magazine

NAPOLI - Scrive su Facebook l'infettivologo Matteo Bassetti a proposito dell'emergenza Coronavrus in Italia: "Arrivare a pensare solo lontanamente ad un lockdown e` anacronistico. Valutiamo caso per caso, poi non lo chiamerei cosi` ma rinforzo delle misure di contenimento. La chiusura totale di marzo-aprile non avverra` mai piu`, oggi l'Italia non e` in pericolo: 200 persone in terapia intensiva su 50mila casi vuole dire 0,5% del totale di pazienti che hanno una malattia piu` grave. Alcune Regioni italiane mi dicono che hanno problemi di posti letto in terapia intensiva. Forse perche´ nei mesi di calo dei casi invece di fare le 'formiche' hanno fatto le 'cicale': pochi casi non possono mettere in difficolta` un reparto di terapia intensiva. Ora occorre tamponare chi ne ha bisogno, se ci sono realta` dove scoppiano focolai si puo` intervenire con inasprimento delle misure di controllo e di contenimento. Ma non guardiamo al lockdown deciso in Israele, e` una situazione completamente diversa dalla nostra. Anche in Francia e in Inghilterra stanno inasprendo le misure di contenimento ma non chiudono nulla. Minacciare chiusure domani non fa ottenere nulla, occorre spiegare alle persone cosa fare. Dobbiamo far si` che tutti si convincano della bonta` delle misure che proponiamo, dialogare di piu` e imporre di meno".

 

Arrivare a pensare solo lontanamente ad un lockdown e` anacronistico. Valutiamo caso per caso, poi non lo chiamerei...

Pubblicato da Matteo Bassetti su Sabato 19 settembre 2020
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19/09/2024 - 12:26

NAPOLI - Scrive su Facebook l'infettivologo Matteo Bassetti a proposito dell'emergenza Coronavrus in Italia: "Arrivare a pensare solo lontanamente ad un lockdown e` anacronistico. Valutiamo caso per caso, poi non lo chiamerei cosi` ma rinforzo delle misure di contenimento. La chiusura totale di marzo-aprile non avverra` mai piu`, oggi l'Italia non e` in pericolo: 200 persone in terapia intensiva su 50mila casi vuole dire 0,5% del totale di pazienti che hanno una malattia piu` grave. Alcune Regioni italiane mi dicono che hanno problemi di posti letto in terapia intensiva. Forse perche´ nei mesi di calo dei casi invece di fare le 'formiche' hanno fatto le 'cicale': pochi casi non possono mettere in difficolta` un reparto di terapia intensiva. Ora occorre tamponare chi ne ha bisogno, se ci sono realta` dove scoppiano focolai si puo` intervenire con inasprimento delle misure di controllo e di contenimento. Ma non guardiamo al lockdown deciso in Israele, e` una situazione completamente diversa dalla nostra. Anche in Francia e in Inghilterra stanno inasprendo le misure di contenimento ma non chiudono nulla. Minacciare chiusure domani non fa ottenere nulla, occorre spiegare alle persone cosa fare. Dobbiamo far si` che tutti si convincano della bonta` delle misure che proponiamo, dialogare di piu` e imporre di meno".

 

Arrivare a pensare solo lontanamente ad un lockdown e` anacronistico. Valutiamo caso per caso, poi non lo chiamerei...

Pubblicato da Matteo Bassetti su Sabato 19 settembre 2020