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LA SPIEGAZIONE – Ventura: "Non tollero menzogne, mi sono dimesso dal Chievo non per i risultati ma perchè io e la società volevamo raggiungere la salvezza con due strade diverse"
13.11.2018 22:01 di Napoli Magazine

NAPOLI - "Stavolta non tollero menzogne, mi sono dimesso dal Chievo non per i risultati (sarei andato via anche in caso di vittoria col Bologna) ma perchè io e la società volevamo raggiungere la salvezza attraverso due strade diverse. E ho rinunciato a due anni di contratto senza chiedere nè pretendere alcunchè". La verità di Gian Piero Ventura sulle sue dimissioni arriva in una dichiarazione all'Ansa. "Sono arrivato al Chievo perché il presidente Campedelli è un amico e perché il momento di difficoltà della squadra coincideva con la mia grande voglia di riprendere ad allenare. Ho poi deciso di interrompere il rapporto, non per i risultati, ma quando ho avuto la certezza che, benché volessimo raggiungere lo stesso obiettivo, cioè la salvezza, io e la società volevamo perseguirla attraverso strade diverse. A quel punto, nè io potevo pretendere che loro sposassero le mie idee, nè loro potevano pensare che io condividessi il loro percorso. Ho rinunciato a due anni di contratto consensualmente".

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LA SPIEGAZIONE – Ventura: "Non tollero menzogne, mi sono dimesso dal Chievo non per i risultati ma perchè io e la società volevamo raggiungere la salvezza con due strade diverse"

di Napoli Magazine

13/11/2024 - 22:01

NAPOLI - "Stavolta non tollero menzogne, mi sono dimesso dal Chievo non per i risultati (sarei andato via anche in caso di vittoria col Bologna) ma perchè io e la società volevamo raggiungere la salvezza attraverso due strade diverse. E ho rinunciato a due anni di contratto senza chiedere nè pretendere alcunchè". La verità di Gian Piero Ventura sulle sue dimissioni arriva in una dichiarazione all'Ansa. "Sono arrivato al Chievo perché il presidente Campedelli è un amico e perché il momento di difficoltà della squadra coincideva con la mia grande voglia di riprendere ad allenare. Ho poi deciso di interrompere il rapporto, non per i risultati, ma quando ho avuto la certezza che, benché volessimo raggiungere lo stesso obiettivo, cioè la salvezza, io e la società volevamo perseguirla attraverso strade diverse. A quel punto, nè io potevo pretendere che loro sposassero le mie idee, nè loro potevano pensare che io condividessi il loro percorso. Ho rinunciato a due anni di contratto consensualmente".