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PRESS CONFERENCE - Empoli, Nicola: "Servirà una grande prestazione contro il Napoli di Calzona"
19.04.2024 13:24 di Napoli Magazine

EMPOLI - Davide Nicola, allenatore dell'Empoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Napoli: "Come affrontare il Napoli di Calzona? Incontriamo i campioni d'Italia, già basta la soddisfazione di incontrare una squadra del genere, ancora prima di parlare magari della qualità dei loro singoli giocatori. In questo momento siamo nella condizione di voler recuperare quel punto che abbiamo perso, a prescindere dall'avversario dobbiamo mettere tutto noi stessi perchè si entra nelle ultime sei partite, nell'ultimo mese pieno dove la differenza la fa anche e soprattutto la voglia di lottare sotto ogni punto di vista. La differenza con il Napoli dello scorso anno diventa difficile, perché si parla di una macchina perfetta, quest'anno con Calzona ha ridimostrato tutti quei principi, quei movimenti che erano già tipici del Napoli e quindi, da questo punto di vista, abbiamo cercato di guardarli con attenzione per cercare di capire come aggredirli, come riuscire a dimostrare le nostre qualità. Fazzini? L'ho visto bene, Jacopo è un giovane giocatore che ha una prospettiva incredibile. In questo momento lo sto vedendo bene anche da un punto di vista fisico. E' in grado di poter giocare nel ruolo di mezzala o appena sotto ad una punta, con un ruolo di trequartista d'inserimento, cosa che ha già fatto e ha dimostrato anche la capacità di avere l'ultimo passaggio. Io sono assolutamente contento di Jacopo. Quello che mi interessa è che chiunque sia chiamato in causa dall'inizio o che subentri, voglia determinare. Credo che Jacopo abbia sia l'entusiasmo che le qualità per poterlo fare. Come affrontare il Napoli, squadra in cui oltre Osimhen e Kvaratskhelia, anche Politano sta facendo bene? Politano è un giocatore conosciuto nella Serie A, aggiungerei Raspadori, Simeone. Il Napoli ha tanti giocatori di qualità, ed è la dimostrazione che poi alla fine le squadre hanno 11 che partono e poi soprattutto altri 5 che possono subentrare per poter dar manforte e aumentare o mantenere il livello di qualità elevato. Il Napoli ha la capacità di gestire il gioco, è una squadra molto forte nella aggressione, nella riaggressione, sa rischiare, è abile negli attacchi laterali e nell'attacco della profondità. Quando Osimhen ha molto campo è molto abile da questo punto di vista, ma questo non vuol dire che non dobbiamo avere un baricentro adeguato. Noi dovremmo saper leggere i momenti della partita, essere attenti sui duelli individuali, avere la giusta responsabilità e personalità per poter accettare anche 40-50 metri di porta, l'importante è essere convinti che con l'aiuto di reparto e del duello individuale si possa essere competitivi. Politano ha capacità balistiche importanti, Kvaratskhelia ha la qualità, come Politano, di non sostare solo nelle posizioni di partenza ma .di convergere verso il fronte della porta. Hanno tiro, hanno soprattutto l'uno contro uno e da questo punto di vista, bisognerà essere bravi a dargli la giusta pressione, controllare lo spazio interno quando entrano dentro, inseguire e seguire qualsiasi tipo di inserimento, ma questo fa parte della fase difensiva, poi dovremo essere molto bravi a capire che anche noi possiamo avere delle situazioni in cui possiamo metterli in difficoltà  e quindi ricercare quel tipo di situazioni e soprattutto fare un'unica cosa col nostro pubblico e gasarci, da un punto di vista sia della fase difensiva, quindi il gusto e la voglia e la soddisfazione di andare a lottare su ogni pallone e di non rinunciare mai a giocare. Com'è stata emotivamente questa settimana in vista della partita contro il Napoli? Sicuramente quando non si porta via nessun punto non fa mai piacere, soprattutto ai giocatori che lavorano duramente ogni settimana per poter andare a lottare per portare via dei punti. Quello che ci interessa oltre alla nostra identità è anche la possibilità di raccogliere dei punti. La parte del fastidio e del disagio di non aver portato via qualcosa in una gara in cui l' avremmo meritato, non deve  mai combattere con l'aspettativa  che ne dà la singola partita. Nel loro campionato, anche sotto la mia gestione, punti sono stati probabilmente portati via anche contro altre squadre. Se attribuiamo una importanza maggiore ad una singola partita, la sconfitta o il non aver raccolto punti ci sembra più pesante e invece noi siamo nella condizione di dover fare le ultime sei partite a partire da quella col Napoli e pensare che possiamo raccogliere punti contro chiunque, certo è che da questo punto di vista si alza il coefficiente di difficoltà, la voglia di lottare per poter ottenere qualcosa che nessuno ti regalerà. Dipende da noi e dalla nostra voglia di andare in campo e dare tutto noi stessi e come dico sempre, quando entri in campo e fai quello che hai preparato, perchè ad oggi questa squadra ha sempre fatto nel bene e nel male quello che ha preparato in campo, ha sempre dimostrato coraggio, voglia di lottare su ogni pallone. Bisogna alzare il livello di attenzione, essere determinanti nei singoli episodi, perchè nel calcio la differenza la fa l'episodio e la capacità di arrivare con il giusto livello di attenzione, di determinazione, a leggere quel tipo di episodio, d'ora in poi farà ancora di più la differenza. Ciò non toglie che sapevamo benissimo il percorso che dovevamo fare e quello che ci costa per poter fare questo percorso e quindi non è il momento di pensare a quello che è stato, è il momento di guardare sempre avanti di partita in partita e credere che possiamo farcela. Da un punto di vista mentale questo è l'aspetto più gratificante per chi fa il nostro lavoro. Era una cosa disperata, difficile, lotti, lotti, lotti, ti dimostri che è possibile. C'è da lottare, soprattutto domani perchè incontriamo un coefficiente di difficoltà superiore da un punto di vista tecnico, ma ciò non toglie che possiamo fare ampiamente la nostra partita. In percentuale domani quanto serve di aspetto caratteriale e mentale e di preparazione strategica e tattica alla partita? Non è scindibile, i giocatori interpretano dei ruoli e io non vedo l'ora che sia domani, perchè vivo per le partite, mi piacciono gli allenamenti perchè sono una preparazione alla partita, ma poi se non ci fosse la partita io non potrei fare questo lavoro. Non vedo l'ora che arrivi questa partita, di trasmettere ai miei giocatori l'idea che è la sfida ad essere stimolante, non il risultato in sè. Il risultato è una cosa determinata e alle volte non sempre corretta, però l'episodio te lo porti dalla tua parte se hai un atteggiamento mentale particolare, se hai la capacità di credere costantemente in quello che fai, se non ti fai distrarre da niente e da nessuno. Dipende da noi la prestazione e noi dobbiamo fare una grande prestazione, ritornare indietro mettendo una sottolineatura sul fatto che possiamo controllare quello e quindi quello significa tutto per un giocatore, per una squadra che va in campo ad incontrare un avversario. La lotta in campo, la voglia, la garra, le idee di gioco applicarle costantemente. Per un'ora e mezza esiste solo quello e quello noi vogliamo fare. Come sta  fisicamente la squadra? Mi rendo conto che a voi interessa la novità, a me invece la globalità delle cose. Fisicamente i ragazzi non sono mai stati a questo  livello, basta consultare i dati, noi lavoriamo sistematicamente. Il punto di vista fisico è legato al punto di vista tattico e soprattutto mentale. Sono sicuro che oggettivamente stiano lavorando molto e manifestano dei dati importanti, legato all'entusiamo, alla voglia di credere  in un sogno particolare, l'interesse individuale  nel raggiungere personalmente una soddisfazione, una gratificazione per se stesso e per l'ambiente che si rappresenta fanno sempre la differenza. Le novità ci potranno essere, se non ci sono all'inizio ci sono a partita in corso, se ci sono a partita in corso, rivedrete quelli che avete visto nella partita precedente. Sostanzialmente siamo in una squadra che sta impiegando molti effettivi, che però in questo momento in certi reparti non ne ha molti  e quindi c'è da rimboccarsi le maniche e fare tutto con estremo piacere di fare. Io credo solo in questo. Se abbiamo posto attenzione per essere più cinici sotto porta? I tiri in porta sono un dato generico, posso fare anche 20 tiri in porta e non prenderla mai. C'è gente che ne fa 5 in tutta la partita e la prende per 5 volte e magari ti fa 4 gol, quindi, da un punto di vista qualitativo bisogna capire da dove e come arrivi a tirare e noi abbiamo aumentato di molto l'efficacia, in 20 partite, la media di 0,5 gol a partita e in 12 partite la media si è alzata a 1,2, quindi questa squadra ha raddoppiato non solo in termini di gioco non solo le occasioni create ma anche i gol fatti. Ciò non toglie che noi dobbiamo costruirci i nostri numeri, non abbiamo situazioni in cui negli ultimi dieci anni  la gente abbia fatto venti gol a stagione. Lavoriamo su giocatori che abbiano voglia di lanciarsi o affermarsi e da questo punti di vista io credo ciecamente in questi ragazzi perchè li vedo ogni giorno. Da un punto di vista invece tattico, la possibilità di creare i presupposti per una produzione di gioco più elevata sta nella capacità che hai quando sei basso di sapere attaccare immediatamente la profondità, che non significa esclusivamente attraverso un lancio diretto ma attraverso una combinazione di gioco che preveda anche con pochi passaggi, massimo tre. Questa squadra da un punto di vista di richieste ora ne ha delle altre, perchè era una squadra abituata a giocare più il pallone sui piedi, a me piace invece giocarlo ma attaccando gli spazi, quindi noi continuiamo a lavorare esclusivamente su quello che pensiamo sia giusto che possa produrre dei risultati, il resto lo deve fare la voglia di approdare a qualcosa di straordinario. Caprile? E' un ruolo particolare. Abbiamo scelto di dargli fiducia per quello che abbiamo visto in campo, gli allenamenti di Vincenzo (Sicignano, ndr) lo aiutano molto, la fiducia riposta in lui lo ha aiutato. Pur essendo così giovane deve passare attraverso anche ad errori, sennò non apprende e questo tipo di partite aiutano  e servono per crescere e maturare e per fare un ulteriore step di qualità. Da questo punto di vista, scelgo di dare massima fiducia ai giocatori che alleno perchè sono convinto che solo attraverso questo tipo di atteggiamento e con il lavoro in campo tu possa crescere. Caprile deve fare quello che ha sempre fatto e possibilmente farlo ancora con più coraggio. L'errore lo accetto, ciò che non accetto è quando uno non dà tutto se stesso per ottenere un miglioramento o per ottenere un interesse di squadra, ad oggi questo problema non ce l'abbiamo e andiamo avanti".

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EMPOLI - Davide Nicola, allenatore dell'Empoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Napoli: "Come affrontare il Napoli di Calzona? Incontriamo i campioni d'Italia, già basta la soddisfazione di incontrare una squadra del genere, ancora prima di parlare magari della qualità dei loro singoli giocatori. In questo momento siamo nella condizione di voler recuperare quel punto che abbiamo perso, a prescindere dall'avversario dobbiamo mettere tutto noi stessi perchè si entra nelle ultime sei partite, nell'ultimo mese pieno dove la differenza la fa anche e soprattutto la voglia di lottare sotto ogni punto di vista. La differenza con il Napoli dello scorso anno diventa difficile, perché si parla di una macchina perfetta, quest'anno con Calzona ha ridimostrato tutti quei principi, quei movimenti che erano già tipici del Napoli e quindi, da questo punto di vista, abbiamo cercato di guardarli con attenzione per cercare di capire come aggredirli, come riuscire a dimostrare le nostre qualità. Fazzini? L'ho visto bene, Jacopo è un giovane giocatore che ha una prospettiva incredibile. In questo momento lo sto vedendo bene anche da un punto di vista fisico. E' in grado di poter giocare nel ruolo di mezzala o appena sotto ad una punta, con un ruolo di trequartista d'inserimento, cosa che ha già fatto e ha dimostrato anche la capacità di avere l'ultimo passaggio. Io sono assolutamente contento di Jacopo. Quello che mi interessa è che chiunque sia chiamato in causa dall'inizio o che subentri, voglia determinare. Credo che Jacopo abbia sia l'entusiasmo che le qualità per poterlo fare. Come affrontare il Napoli, squadra in cui oltre Osimhen e Kvaratskhelia, anche Politano sta facendo bene? Politano è un giocatore conosciuto nella Serie A, aggiungerei Raspadori, Simeone. Il Napoli ha tanti giocatori di qualità, ed è la dimostrazione che poi alla fine le squadre hanno 11 che partono e poi soprattutto altri 5 che possono subentrare per poter dar manforte e aumentare o mantenere il livello di qualità elevato. Il Napoli ha la capacità di gestire il gioco, è una squadra molto forte nella aggressione, nella riaggressione, sa rischiare, è abile negli attacchi laterali e nell'attacco della profondità. Quando Osimhen ha molto campo è molto abile da questo punto di vista, ma questo non vuol dire che non dobbiamo avere un baricentro adeguato. Noi dovremmo saper leggere i momenti della partita, essere attenti sui duelli individuali, avere la giusta responsabilità e personalità per poter accettare anche 40-50 metri di porta, l'importante è essere convinti che con l'aiuto di reparto e del duello individuale si possa essere competitivi. Politano ha capacità balistiche importanti, Kvaratskhelia ha la qualità, come Politano, di non sostare solo nelle posizioni di partenza ma .di convergere verso il fronte della porta. Hanno tiro, hanno soprattutto l'uno contro uno e da questo punto di vista, bisognerà essere bravi a dargli la giusta pressione, controllare lo spazio interno quando entrano dentro, inseguire e seguire qualsiasi tipo di inserimento, ma questo fa parte della fase difensiva, poi dovremo essere molto bravi a capire che anche noi possiamo avere delle situazioni in cui possiamo metterli in difficoltà  e quindi ricercare quel tipo di situazioni e soprattutto fare un'unica cosa col nostro pubblico e gasarci, da un punto di vista sia della fase difensiva, quindi il gusto e la voglia e la soddisfazione di andare a lottare su ogni pallone e di non rinunciare mai a giocare. Com'è stata emotivamente questa settimana in vista della partita contro il Napoli? Sicuramente quando non si porta via nessun punto non fa mai piacere, soprattutto ai giocatori che lavorano duramente ogni settimana per poter andare a lottare per portare via dei punti. Quello che ci interessa oltre alla nostra identità è anche la possibilità di raccogliere dei punti. La parte del fastidio e del disagio di non aver portato via qualcosa in una gara in cui l' avremmo meritato, non deve  mai combattere con l'aspettativa  che ne dà la singola partita. Nel loro campionato, anche sotto la mia gestione, punti sono stati probabilmente portati via anche contro altre squadre. Se attribuiamo una importanza maggiore ad una singola partita, la sconfitta o il non aver raccolto punti ci sembra più pesante e invece noi siamo nella condizione di dover fare le ultime sei partite a partire da quella col Napoli e pensare che possiamo raccogliere punti contro chiunque, certo è che da questo punto di vista si alza il coefficiente di difficoltà, la voglia di lottare per poter ottenere qualcosa che nessuno ti regalerà. Dipende da noi e dalla nostra voglia di andare in campo e dare tutto noi stessi e come dico sempre, quando entri in campo e fai quello che hai preparato, perchè ad oggi questa squadra ha sempre fatto nel bene e nel male quello che ha preparato in campo, ha sempre dimostrato coraggio, voglia di lottare su ogni pallone. Bisogna alzare il livello di attenzione, essere determinanti nei singoli episodi, perchè nel calcio la differenza la fa l'episodio e la capacità di arrivare con il giusto livello di attenzione, di determinazione, a leggere quel tipo di episodio, d'ora in poi farà ancora di più la differenza. Ciò non toglie che sapevamo benissimo il percorso che dovevamo fare e quello che ci costa per poter fare questo percorso e quindi non è il momento di pensare a quello che è stato, è il momento di guardare sempre avanti di partita in partita e credere che possiamo farcela. Da un punto di vista mentale questo è l'aspetto più gratificante per chi fa il nostro lavoro. Era una cosa disperata, difficile, lotti, lotti, lotti, ti dimostri che è possibile. C'è da lottare, soprattutto domani perchè incontriamo un coefficiente di difficoltà superiore da un punto di vista tecnico, ma ciò non toglie che possiamo fare ampiamente la nostra partita. In percentuale domani quanto serve di aspetto caratteriale e mentale e di preparazione strategica e tattica alla partita? Non è scindibile, i giocatori interpretano dei ruoli e io non vedo l'ora che sia domani, perchè vivo per le partite, mi piacciono gli allenamenti perchè sono una preparazione alla partita, ma poi se non ci fosse la partita io non potrei fare questo lavoro. Non vedo l'ora che arrivi questa partita, di trasmettere ai miei giocatori l'idea che è la sfida ad essere stimolante, non il risultato in sè. Il risultato è una cosa determinata e alle volte non sempre corretta, però l'episodio te lo porti dalla tua parte se hai un atteggiamento mentale particolare, se hai la capacità di credere costantemente in quello che fai, se non ti fai distrarre da niente e da nessuno. Dipende da noi la prestazione e noi dobbiamo fare una grande prestazione, ritornare indietro mettendo una sottolineatura sul fatto che possiamo controllare quello e quindi quello significa tutto per un giocatore, per una squadra che va in campo ad incontrare un avversario. La lotta in campo, la voglia, la garra, le idee di gioco applicarle costantemente. Per un'ora e mezza esiste solo quello e quello noi vogliamo fare. Come sta  fisicamente la squadra? Mi rendo conto che a voi interessa la novità, a me invece la globalità delle cose. Fisicamente i ragazzi non sono mai stati a questo  livello, basta consultare i dati, noi lavoriamo sistematicamente. Il punto di vista fisico è legato al punto di vista tattico e soprattutto mentale. Sono sicuro che oggettivamente stiano lavorando molto e manifestano dei dati importanti, legato all'entusiamo, alla voglia di credere  in un sogno particolare, l'interesse individuale  nel raggiungere personalmente una soddisfazione, una gratificazione per se stesso e per l'ambiente che si rappresenta fanno sempre la differenza. Le novità ci potranno essere, se non ci sono all'inizio ci sono a partita in corso, se ci sono a partita in corso, rivedrete quelli che avete visto nella partita precedente. Sostanzialmente siamo in una squadra che sta impiegando molti effettivi, che però in questo momento in certi reparti non ne ha molti  e quindi c'è da rimboccarsi le maniche e fare tutto con estremo piacere di fare. Io credo solo in questo. Se abbiamo posto attenzione per essere più cinici sotto porta? I tiri in porta sono un dato generico, posso fare anche 20 tiri in porta e non prenderla mai. C'è gente che ne fa 5 in tutta la partita e la prende per 5 volte e magari ti fa 4 gol, quindi, da un punto di vista qualitativo bisogna capire da dove e come arrivi a tirare e noi abbiamo aumentato di molto l'efficacia, in 20 partite, la media di 0,5 gol a partita e in 12 partite la media si è alzata a 1,2, quindi questa squadra ha raddoppiato non solo in termini di gioco non solo le occasioni create ma anche i gol fatti. Ciò non toglie che noi dobbiamo costruirci i nostri numeri, non abbiamo situazioni in cui negli ultimi dieci anni  la gente abbia fatto venti gol a stagione. Lavoriamo su giocatori che abbiano voglia di lanciarsi o affermarsi e da questo punti di vista io credo ciecamente in questi ragazzi perchè li vedo ogni giorno. Da un punto di vista invece tattico, la possibilità di creare i presupposti per una produzione di gioco più elevata sta nella capacità che hai quando sei basso di sapere attaccare immediatamente la profondità, che non significa esclusivamente attraverso un lancio diretto ma attraverso una combinazione di gioco che preveda anche con pochi passaggi, massimo tre. Questa squadra da un punto di vista di richieste ora ne ha delle altre, perchè era una squadra abituata a giocare più il pallone sui piedi, a me piace invece giocarlo ma attaccando gli spazi, quindi noi continuiamo a lavorare esclusivamente su quello che pensiamo sia giusto che possa produrre dei risultati, il resto lo deve fare la voglia di approdare a qualcosa di straordinario. Caprile? E' un ruolo particolare. Abbiamo scelto di dargli fiducia per quello che abbiamo visto in campo, gli allenamenti di Vincenzo (Sicignano, ndr) lo aiutano molto, la fiducia riposta in lui lo ha aiutato. Pur essendo così giovane deve passare attraverso anche ad errori, sennò non apprende e questo tipo di partite aiutano  e servono per crescere e maturare e per fare un ulteriore step di qualità. Da questo punto di vista, scelgo di dare massima fiducia ai giocatori che alleno perchè sono convinto che solo attraverso questo tipo di atteggiamento e con il lavoro in campo tu possa crescere. Caprile deve fare quello che ha sempre fatto e possibilmente farlo ancora con più coraggio. L'errore lo accetto, ciò che non accetto è quando uno non dà tutto se stesso per ottenere un miglioramento o per ottenere un interesse di squadra, ad oggi questo problema non ce l'abbiamo e andiamo avanti".