CASTEL DI SANGRO - Alessandro Buongiorno, neo difensore del Napoli, si è presentato in conferenza stampa ai tifosi un giorno dopo il suo debutto nell’amichevole vinta 4-0 contro l’Egnatia allo stadio Patini nel ritiro estivo a Castel di Sangro.
Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Quest'anno ci sono state squadre che mi hanno voluto, come l'anno scorso, ero legato al Torino ma era il momento di compiere questo step per la mia crescita professionale, in primis già dalle prime voci non si è fatto mancare l'affetto che ho sentito da parte di tutti i tifosi, anche col mister, col direttore, abbiamo avuto modo durante l'estate di parlarci, di sentirci durante gli Europei e tutto questo mi ha spinto a venire qua. Avevamo il giorno libero dalla Nazionale ed era il mio compleanno, ero con alcuni amici, ci siamo incontrati per caso col mister, abbiamo parlato, mi ha spiegato le sue idee, quello che avrebbe voluto fare qui, poi ci siamo sentiti un paio di volte mentre ero in Germania e le chiacchierate con lui mi hanno gasato molto e fatto sentire importante, mi hanno dato fiducia e non vedo l'ora di ripagare sul campo questa fiducia che lui ha riposto in me. Spero di poter migliorare ancora, crescere tanto, poter vincere tanto con questa maglia, sono sogni che mi sono prefissato. Per quanto riguarda il modo di giocare, ho giocato un po' in tutte le posizioni, centrale nella difesa a 3, braccetto a sinistra, nella difesa a 4 da difensore mancino, nell'ultima stagione in cui forse ho fatto meglio ho giocato da centrale, ruolo che rispecchia di più le mie caratteristiche. Le sensazioni di questi primi giorni sono state assolutamente positive, c'è una atmosfera all'interno del gruppo di chi vuole riscattarsi dalla scorsa stagione che è stata sotto le aspettative e c'è voglia di far bene da parte di tutti, di impegnarsi al massimo e cercare di vincere tutte le partite, io cerco sempre di dare una mano ai compagni, di essere positivo sia dentro che fuori dal campo, a Torino non ero capitano ma cercavo di mostrare queste cose essendo io di Torino, tutto parte da questi atteggiamenti, poi escono fuori le qualità che ognuno ha. Questo spirito e questa leadership devono venire fuori e spiccare in ognuno di noi, ognuno deve sentirsi responsabile e sacrificarsi per gli altri. Per quanto riguarda i traguardi, non mi piace fare proclami, anche perchè ne ha già parlato il mister, mi prefiggo l'obiettivo di cercare di dare tutto in ogni partita, fare bene, migliorarci giorno per giorno lavorando, lavoriamo tanto, ci impegnamo negli allenamenti, e, come secondo obiettivo, non deludere i tifosi, non nel senso di non sbagliare mai perchè è impossibile non farlo ma vorrei che i tifosi fossero consapevoli che stiamo dando tutto dentro e fuori dal campo e stiamo veramente sudando per questa maglia. Nella mia testa, e penso anche i miei compagni come me, ci prefiggiamo questo. Da piccolo guardavo tanti video di Maldini e Nesta, cercavo di replicare quello che facevano, di recente mi sono ispirato anche a Sergio Ramos per la sua leadership in campo, questa sua aura dentro e fuori dal campo mi ha sempre spinto ad osservarlo e ad imitarne i comportamenti. Tra i motivi della mia scelta c'è stato il fatto che ho sentito veramente l'affetto da parte di tutti fin dall'inizio, ho sentito il mister carico e motivato, col direttor ci siamo confrontati, il presidente ha fatto un investimento importante per me. Io penso a migliorarmi, a cercare di poter aiutare la squadra nel migliore dei modi per poter vincere col Napoli. Cosa mi ha spinto ad accettare Napoli? L'ho spiegato. Perchè ho rifiutato la Juventus? Ci sono state tante squadre che mi hanno cercato e in questo momento, per me ragazzo nato e cresciuto nel Torino, ho letto i nomi a Superga, mi sembrava in questo momento della carriera di tradire un po' me stesso, è stato una delle motivazioni. Qui veramente l'affetto della gente si fa sentire, sono stato due, tre giorni a Napoli prima del ritiro e si poteva toccare con mano la passione che la gente ha per il Napoli e per il calcio, si può percepire e sono stato contento e sono contento della scelta che ho fatto. Margini di miglioramento ci sono sempre, stiamo cercando di capire tutti i concetti che il mister vuole siano utilizzati in campo, le posizioni, i movimenti che vuole nella fase di possesso e di non possesso, vediamo tanti video, cerco di confrontarmi con lui e con i collaboratori. Ora c'è un periodo in cui si deve apprendere quello che il mister chiede, con volontà e voglia di fare si riesce ad apprendere in fretta, poi il mister è molto chiaro nelle sue richieste, in quello che vuole che facciamo, quindi assolutamente, c'è da migliorare e c'è da crescere ma siamo sulla strada giusta. Avere difensori che fanno gol penso sia importatissimo, l'anno scorso sono arrivato a quota 3 e spero di migliorare il mio score, essere pericolosi sui calci piazzati e sulle palle inattive è fondamentale soprattutto nelle partite in cui non riesci a creare per fare gol, stiamo lavorando su tanti concetti e su tante cose e il mister è molto chiaro in tutto quello che chiede, non c'è confusione ma solo voglia di assimilare questi concetti il più velocemente possibile. In questi tre anni ho dimostrato propensione alla fase difensiva, ma soprattutto nell'ultimo anno con Juric abbiamo lavorato molto sulla fase di possesso, i movimenti che da centrale e da braccetto devo fare, il girare la testa per vedere il compagno e servirlo, sono migliorato in questo, col mister ci sarà modo di lavorare su questo aspetto e sulla fase difensiva, non si smette mai di imparare e di crescere, lavoreremo tanto per dare il massimo. Bisognerà capire il mister cosa vuole, ma sono movimenti che l'anno scorso facevo parecchie volte e in base alle richieste del mister farò quello che mi chiederà con la possibilità di poter fare anche questi movimenti a dar fastidio agli avversari, a rompere le linee avversarie, ma tutto starà alla volontà del mister. Torino-Napoli 3-0? Pensavo a difendere. In ogni partita da sempre cerco sempre di dare il massimo per aiutare la squadra a raggiungere il risultato, a vincere e a giocare bene. Se mi avessero detto che sarei andato al Napoli, avrei fatto quello che ho fatto, avrei pensato, cercando di cogliere le potenzialità e di capire tutto il quadro prima di compiere la scelta. Mi sento pronto, ma secondo me ognuno deve sentirsi un leader, voler aiutare il compagno, sacrificarsi per gli altri, sapere quello che deve fare, essere responsabile per sè e dare una mano agli altri. Io cercherò di trasmettere questa cosa, ma sempre con parole positive, con aiuti, perchè penso che la cosa più bella che possa succedere, quando durante una partita ci sono momenti di difficoltà, è importante sapere che ci sono compagni e allenatori che stanno dalla tua parte e che ti aiutano, questo ti aiuta a tirare fuori qualcosa in più e di dare di più durante le partite oltre che avere unione di gruppo che porta ad avere risultati maggiori. Sono stato subito contento di essere contattato dal Napoli, dal mister, di aver parlato col direttore che è venuto varie volte a Milano per parlare con me e col mio procuratore, sono contento della scelta che ho fatto. Se penso di poter continuare sulla scia di Kim? Non mi piace fare paragoni, è stato un giocatore importante per il Napoli e spero di esserlo anche io, io cerco di aiutare la squadra per raggiungere i migliori risultati possibili, cercando di dare un apporto tecnico in campo e dal punto di vista della leadership, spero di fare bene e darò il mio massimo per farlo. L'attaccante con cui ho avuto più difficoltà? Osimhen è stato ostico, conosciamo tutti la sua forza e la sua velocità, è stato molto difficile da marcare, per il gioco che avevamo nel Torino molto uomo contro uomo, contro Lukaku è stato molto difficile, essendo lui grosso fisicamente, riuscendo a coprire palla non è facile, ci sono tanti attaccanti forti, alcuni sono in giornata no, altri tirano fuori il jolly, è sempre difficile ma la cosa che conta è quella di studiarli molto, cerco di osservare molto i loro movimenti e il modo in cui i compagni gli servono i palloni. Castel di Sangro? Ci stiamo trovando strabene, siamo contenti di essere qui, è un posto bellissimo".
Rosa Petrazzuolo
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
29/07/2024 - 16:24
CASTEL DI SANGRO - Alessandro Buongiorno, neo difensore del Napoli, si è presentato in conferenza stampa ai tifosi un giorno dopo il suo debutto nell’amichevole vinta 4-0 contro l’Egnatia allo stadio Patini nel ritiro estivo a Castel di Sangro.
Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Quest'anno ci sono state squadre che mi hanno voluto, come l'anno scorso, ero legato al Torino ma era il momento di compiere questo step per la mia crescita professionale, in primis già dalle prime voci non si è fatto mancare l'affetto che ho sentito da parte di tutti i tifosi, anche col mister, col direttore, abbiamo avuto modo durante l'estate di parlarci, di sentirci durante gli Europei e tutto questo mi ha spinto a venire qua. Avevamo il giorno libero dalla Nazionale ed era il mio compleanno, ero con alcuni amici, ci siamo incontrati per caso col mister, abbiamo parlato, mi ha spiegato le sue idee, quello che avrebbe voluto fare qui, poi ci siamo sentiti un paio di volte mentre ero in Germania e le chiacchierate con lui mi hanno gasato molto e fatto sentire importante, mi hanno dato fiducia e non vedo l'ora di ripagare sul campo questa fiducia che lui ha riposto in me. Spero di poter migliorare ancora, crescere tanto, poter vincere tanto con questa maglia, sono sogni che mi sono prefissato. Per quanto riguarda il modo di giocare, ho giocato un po' in tutte le posizioni, centrale nella difesa a 3, braccetto a sinistra, nella difesa a 4 da difensore mancino, nell'ultima stagione in cui forse ho fatto meglio ho giocato da centrale, ruolo che rispecchia di più le mie caratteristiche. Le sensazioni di questi primi giorni sono state assolutamente positive, c'è una atmosfera all'interno del gruppo di chi vuole riscattarsi dalla scorsa stagione che è stata sotto le aspettative e c'è voglia di far bene da parte di tutti, di impegnarsi al massimo e cercare di vincere tutte le partite, io cerco sempre di dare una mano ai compagni, di essere positivo sia dentro che fuori dal campo, a Torino non ero capitano ma cercavo di mostrare queste cose essendo io di Torino, tutto parte da questi atteggiamenti, poi escono fuori le qualità che ognuno ha. Questo spirito e questa leadership devono venire fuori e spiccare in ognuno di noi, ognuno deve sentirsi responsabile e sacrificarsi per gli altri. Per quanto riguarda i traguardi, non mi piace fare proclami, anche perchè ne ha già parlato il mister, mi prefiggo l'obiettivo di cercare di dare tutto in ogni partita, fare bene, migliorarci giorno per giorno lavorando, lavoriamo tanto, ci impegnamo negli allenamenti, e, come secondo obiettivo, non deludere i tifosi, non nel senso di non sbagliare mai perchè è impossibile non farlo ma vorrei che i tifosi fossero consapevoli che stiamo dando tutto dentro e fuori dal campo e stiamo veramente sudando per questa maglia. Nella mia testa, e penso anche i miei compagni come me, ci prefiggiamo questo. Da piccolo guardavo tanti video di Maldini e Nesta, cercavo di replicare quello che facevano, di recente mi sono ispirato anche a Sergio Ramos per la sua leadership in campo, questa sua aura dentro e fuori dal campo mi ha sempre spinto ad osservarlo e ad imitarne i comportamenti. Tra i motivi della mia scelta c'è stato il fatto che ho sentito veramente l'affetto da parte di tutti fin dall'inizio, ho sentito il mister carico e motivato, col direttor ci siamo confrontati, il presidente ha fatto un investimento importante per me. Io penso a migliorarmi, a cercare di poter aiutare la squadra nel migliore dei modi per poter vincere col Napoli. Cosa mi ha spinto ad accettare Napoli? L'ho spiegato. Perchè ho rifiutato la Juventus? Ci sono state tante squadre che mi hanno cercato e in questo momento, per me ragazzo nato e cresciuto nel Torino, ho letto i nomi a Superga, mi sembrava in questo momento della carriera di tradire un po' me stesso, è stato una delle motivazioni. Qui veramente l'affetto della gente si fa sentire, sono stato due, tre giorni a Napoli prima del ritiro e si poteva toccare con mano la passione che la gente ha per il Napoli e per il calcio, si può percepire e sono stato contento e sono contento della scelta che ho fatto. Margini di miglioramento ci sono sempre, stiamo cercando di capire tutti i concetti che il mister vuole siano utilizzati in campo, le posizioni, i movimenti che vuole nella fase di possesso e di non possesso, vediamo tanti video, cerco di confrontarmi con lui e con i collaboratori. Ora c'è un periodo in cui si deve apprendere quello che il mister chiede, con volontà e voglia di fare si riesce ad apprendere in fretta, poi il mister è molto chiaro nelle sue richieste, in quello che vuole che facciamo, quindi assolutamente, c'è da migliorare e c'è da crescere ma siamo sulla strada giusta. Avere difensori che fanno gol penso sia importatissimo, l'anno scorso sono arrivato a quota 3 e spero di migliorare il mio score, essere pericolosi sui calci piazzati e sulle palle inattive è fondamentale soprattutto nelle partite in cui non riesci a creare per fare gol, stiamo lavorando su tanti concetti e su tante cose e il mister è molto chiaro in tutto quello che chiede, non c'è confusione ma solo voglia di assimilare questi concetti il più velocemente possibile. In questi tre anni ho dimostrato propensione alla fase difensiva, ma soprattutto nell'ultimo anno con Juric abbiamo lavorato molto sulla fase di possesso, i movimenti che da centrale e da braccetto devo fare, il girare la testa per vedere il compagno e servirlo, sono migliorato in questo, col mister ci sarà modo di lavorare su questo aspetto e sulla fase difensiva, non si smette mai di imparare e di crescere, lavoreremo tanto per dare il massimo. Bisognerà capire il mister cosa vuole, ma sono movimenti che l'anno scorso facevo parecchie volte e in base alle richieste del mister farò quello che mi chiederà con la possibilità di poter fare anche questi movimenti a dar fastidio agli avversari, a rompere le linee avversarie, ma tutto starà alla volontà del mister. Torino-Napoli 3-0? Pensavo a difendere. In ogni partita da sempre cerco sempre di dare il massimo per aiutare la squadra a raggiungere il risultato, a vincere e a giocare bene. Se mi avessero detto che sarei andato al Napoli, avrei fatto quello che ho fatto, avrei pensato, cercando di cogliere le potenzialità e di capire tutto il quadro prima di compiere la scelta. Mi sento pronto, ma secondo me ognuno deve sentirsi un leader, voler aiutare il compagno, sacrificarsi per gli altri, sapere quello che deve fare, essere responsabile per sè e dare una mano agli altri. Io cercherò di trasmettere questa cosa, ma sempre con parole positive, con aiuti, perchè penso che la cosa più bella che possa succedere, quando durante una partita ci sono momenti di difficoltà, è importante sapere che ci sono compagni e allenatori che stanno dalla tua parte e che ti aiutano, questo ti aiuta a tirare fuori qualcosa in più e di dare di più durante le partite oltre che avere unione di gruppo che porta ad avere risultati maggiori. Sono stato subito contento di essere contattato dal Napoli, dal mister, di aver parlato col direttore che è venuto varie volte a Milano per parlare con me e col mio procuratore, sono contento della scelta che ho fatto. Se penso di poter continuare sulla scia di Kim? Non mi piace fare paragoni, è stato un giocatore importante per il Napoli e spero di esserlo anche io, io cerco di aiutare la squadra per raggiungere i migliori risultati possibili, cercando di dare un apporto tecnico in campo e dal punto di vista della leadership, spero di fare bene e darò il mio massimo per farlo. L'attaccante con cui ho avuto più difficoltà? Osimhen è stato ostico, conosciamo tutti la sua forza e la sua velocità, è stato molto difficile da marcare, per il gioco che avevamo nel Torino molto uomo contro uomo, contro Lukaku è stato molto difficile, essendo lui grosso fisicamente, riuscendo a coprire palla non è facile, ci sono tanti attaccanti forti, alcuni sono in giornata no, altri tirano fuori il jolly, è sempre difficile ma la cosa che conta è quella di studiarli molto, cerco di osservare molto i loro movimenti e il modo in cui i compagni gli servono i palloni. Castel di Sangro? Ci stiamo trovando strabene, siamo contenti di essere qui, è un posto bellissimo".
Rosa Petrazzuolo
Napoli Magazine
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