EMOZIONI AZZURRE
EMOZIONI AZZURRE - Jolanda De Rienzo: "Numeri curiosi, alti e bassi di un Napoli double face"
09.04.2014 00:14 di Napoli Magazine

NAPOLI - Le due facce di questo Napoli: capace di regalarci partite perfette come quella contro la Juve, ma che fatica con le piccole e stupisce il suo pubblico, nel bene e nel male. Ne consegue una stagione fatta di alti e bassi, di punti persi e di altri impensabilmente guadagnati; un terzo posto, che salvo colpi di scena, porterà Benitez ed i suoi in Champions League ma non prima dei preliminari. Così c'è già chi tira le somme, prima ancora della finale di Coppa Italia, chi parla di stagione fallimentare. Eppure non si tenevano a freno gli entusiasmi ad inizio anno per il nuovo Napoli spagnolo dal gioco spregiudicato. Alla 32esima giornata gli azzurri hanno raccolto 64 punti, uno in più dello scorso anno, in un campionato meno competitivo, bisogna dirlo, ma combattendo in Europa fino alla fine. I goal subiti del Napoli 2012/2013 erano 30 (36 a fine stagione) mentre ad ora la difesa di Benitez ha incassato 33 reti. La fase difensiva quindi, il neo di un Napoli dall'attacco a cinque stelle. Ma al di là della delusione della squadra e dei tifosi per una corsa al secondo posto finita troppo presto, cosa non ha funzionato? In un nuovo corso bisogna dare il tempo ad allenatore e giocatori stranieri di comprendere a pieno il campionato italiano, dove i tatticismi sono dietro l'angolo, anche dell'avversario che non ti aspetti, e dove la concentrazione e la carica agonistica devono rimanere costanti. Il Napoli tutto ciò l'ha pagato a sue spese, ma gli interpreti di questo nuovo progetto hanno delle garanzie che vanno al di là della delusione per la sconfitta post Parma. Partendo proprio dalla difesa sopracitata, la crescita di Fernandez ad esempio, che l'anno prossimo potrebbe sedere in panchina per fare spazio ad un giocatore d'esperienza, come lo stesso Albiol che è diventato il perno del reparto. La sorpresa Ghoulam come quella dello stesso Henrique, arrivati nel mercato di riparazione dopo l'emergenza infortuni causa "iella nera" (perdonate la concessione letteraria). Un centrocampo magari da rimodellare in funzione delle richieste di Rafa ed un attacco che ad ora ha siglato 59 reti e che di classe ne ha da vendere. Insomma, anche se 20 punti dalla Juve e 12 dalla Roma sono effettivamente troppi, il progetto Napoli sta progredendo e chissà che, con un trofeo in bacheca, il 3 maggio si possa ricucire qualche strappo al cuore dei napoletani. La voglia di vincere c'è, bisogna unirla all'astuzia ed alla carica, ora mister Benitez lo sa, ora lo sanno i suoi uomini.





Jolanda De Rienzo



Napoli Magazine



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09/04/2024 - 00:14

NAPOLI - Le due facce di questo Napoli: capace di regalarci partite perfette come quella contro la Juve, ma che fatica con le piccole e stupisce il suo pubblico, nel bene e nel male. Ne consegue una stagione fatta di alti e bassi, di punti persi e di altri impensabilmente guadagnati; un terzo posto, che salvo colpi di scena, porterà Benitez ed i suoi in Champions League ma non prima dei preliminari. Così c'è già chi tira le somme, prima ancora della finale di Coppa Italia, chi parla di stagione fallimentare. Eppure non si tenevano a freno gli entusiasmi ad inizio anno per il nuovo Napoli spagnolo dal gioco spregiudicato. Alla 32esima giornata gli azzurri hanno raccolto 64 punti, uno in più dello scorso anno, in un campionato meno competitivo, bisogna dirlo, ma combattendo in Europa fino alla fine. I goal subiti del Napoli 2012/2013 erano 30 (36 a fine stagione) mentre ad ora la difesa di Benitez ha incassato 33 reti. La fase difensiva quindi, il neo di un Napoli dall'attacco a cinque stelle. Ma al di là della delusione della squadra e dei tifosi per una corsa al secondo posto finita troppo presto, cosa non ha funzionato? In un nuovo corso bisogna dare il tempo ad allenatore e giocatori stranieri di comprendere a pieno il campionato italiano, dove i tatticismi sono dietro l'angolo, anche dell'avversario che non ti aspetti, e dove la concentrazione e la carica agonistica devono rimanere costanti. Il Napoli tutto ciò l'ha pagato a sue spese, ma gli interpreti di questo nuovo progetto hanno delle garanzie che vanno al di là della delusione per la sconfitta post Parma. Partendo proprio dalla difesa sopracitata, la crescita di Fernandez ad esempio, che l'anno prossimo potrebbe sedere in panchina per fare spazio ad un giocatore d'esperienza, come lo stesso Albiol che è diventato il perno del reparto. La sorpresa Ghoulam come quella dello stesso Henrique, arrivati nel mercato di riparazione dopo l'emergenza infortuni causa "iella nera" (perdonate la concessione letteraria). Un centrocampo magari da rimodellare in funzione delle richieste di Rafa ed un attacco che ad ora ha siglato 59 reti e che di classe ne ha da vendere. Insomma, anche se 20 punti dalla Juve e 12 dalla Roma sono effettivamente troppi, il progetto Napoli sta progredendo e chissà che, con un trofeo in bacheca, il 3 maggio si possa ricucire qualche strappo al cuore dei napoletani. La voglia di vincere c'è, bisogna unirla all'astuzia ed alla carica, ora mister Benitez lo sa, ora lo sanno i suoi uomini.





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