La Champions League non può mai essere considerata un “fastidio”. Eppure per il Napoli non è facile distogliere l’attenzione da un campionato che lo vede capolista solitaria. Tuffarsi in Europa, per di più alle prese con una mezza impresa da realizzare, può togliere energie fisiche e nervose. Ma la Champions è la Champions, e non ci si può tirare indietro. C’è un secondo posto da acciuffare: ottavi da raggiungere, ma non sarà facile. Vincere stasera contro lo Shakhtar, ripetersi tra 15 giorni col Feyenoord, e sperare che gli ucraini non facciano punti all’ultimo turno, contro il City già sicuro della qualificazione.

DI SICURO c’è che il Napoli si gode il riconfermato primato solitario in classifica. Stasera, però, è già tempo di scontro decisivo con lo Shakhtar Donetsk, per recuperare il terreno perduto per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Ma in campionato le cose vanno diversamente: la soddisfazione per la vittoria sul Milan è grande in tutto l’ambiente. La gara con i rossoneri era particolarmente temuta, anche perché in linea di massima gli azzurri non riuscivano mai a brillare quando il campionato riprende dopo gli impegni delle Nazionali. La musica, però, sembra essere cambiata. Bisognerà cercare di accordare gli strumenti giusti anche in Europa, dove il secondo posto è appeso a un filo. Potrebbe non bastare vincere stasera contro lo Shakhtar e poi di nuovo col Feyenoord. Premesso che al Napoli servirebbe vincere 1-0 o con almeno due gol di scarto, tutto dipenderà dall’ultima giornata. Anche se gli azzurri dovessero ottenere sei punti nelle ultime due gare, allo Shakhtar basterà fare almeno un punto contro il City in casa, nell’ultima giornata del girone. Impresa che sulla carta sembra ostica, ma in realtà non lo è perché gli inglesi già oggi sono qualificati, e con i probabili tre punti di stasera col Feyenoord (sempre che lo Shakhtar non ne faccia a Napoli) saranno certi anche del primato. Situazione complessa, ma i trentamila circa del San Paolo proveranno a incoraggiare la squadra, che altrimenti dovrà rassegnarsi a ripartire dall’Europa League.