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LUTTO - Enrico Mentana ricorda Luigi Necco: "Arguto e mai banale, la sua passione era coinvolgente, la sua allegria contagiosa"
13.03.2018 13:54 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il giornalista Enrico Mentana, direttore del TG LA7, scrive su Facebook ricordando Luigi Necco: "Quarant'anni fa le partite di campionato si vedevano solo allo stadio, e la tv trasmetteva unicamente la telecronaca registrata di un tempo dell'incontro più importante, alle 7 di sera. Le partite si giocavano tutte insieme alle 3 del pomeriggio, e in radio Tutto il calcio minuto per minuto partiva con i secondi tempi. Per vedere i gol, e neanche tutti, bisognava aspettare la Domenica Sportiva, a tarda sera. Poi arrivò Novantesimo Minuto, e fu la prima rivoluzione. Subito i gol, le azioni più importanti e i primi commenti. Ma all'italiana, e cioè non con la freddezza tecnica degli esperti, ma con quelle che sarebbero state le maschere della nuova commedia dell'arte di Paolo Valenti: come nelle commedie goldoniane ogni città aveva le sue, Marcello Giannini da Firenze, Cesare Castellotti da Torino, Tonino Carino da Ascoli, Giorgio Bubba da Genova, e via ricordando. Ma il vero personaggio era lui, Luigi Necco da Napoli, il più capace a immedesimarsi nello spirito della sua città, sorridente e disordinato, arguto e mai banale, con dietro una rappresentanza allegra e focosa del tifo del San Paolo. Luigi, che se n'è andato oggi a 84 anni, era un giornalista attento e impegnato, colto e civile, ma senza l'alterigia di chi considerava il calcio o la cronaca materie minori. La sua passione era coinvolgente, la sua allegria contagiosa. Oggi tutti gli sportivi possono guardare le partite, e gli inviati non sono più i loro occhi, i portatori delle loro emozioni. Abbiamo tanto di più, ma abbiamo anche perso tanto".

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LUTTO - Enrico Mentana ricorda Luigi Necco: "Arguto e mai banale, la sua passione era coinvolgente, la sua allegria contagiosa"

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13/03/2024 - 13:54

NAPOLI - Il giornalista Enrico Mentana, direttore del TG LA7, scrive su Facebook ricordando Luigi Necco: "Quarant'anni fa le partite di campionato si vedevano solo allo stadio, e la tv trasmetteva unicamente la telecronaca registrata di un tempo dell'incontro più importante, alle 7 di sera. Le partite si giocavano tutte insieme alle 3 del pomeriggio, e in radio Tutto il calcio minuto per minuto partiva con i secondi tempi. Per vedere i gol, e neanche tutti, bisognava aspettare la Domenica Sportiva, a tarda sera. Poi arrivò Novantesimo Minuto, e fu la prima rivoluzione. Subito i gol, le azioni più importanti e i primi commenti. Ma all'italiana, e cioè non con la freddezza tecnica degli esperti, ma con quelle che sarebbero state le maschere della nuova commedia dell'arte di Paolo Valenti: come nelle commedie goldoniane ogni città aveva le sue, Marcello Giannini da Firenze, Cesare Castellotti da Torino, Tonino Carino da Ascoli, Giorgio Bubba da Genova, e via ricordando. Ma il vero personaggio era lui, Luigi Necco da Napoli, il più capace a immedesimarsi nello spirito della sua città, sorridente e disordinato, arguto e mai banale, con dietro una rappresentanza allegra e focosa del tifo del San Paolo. Luigi, che se n'è andato oggi a 84 anni, era un giornalista attento e impegnato, colto e civile, ma senza l'alterigia di chi considerava il calcio o la cronaca materie minori. La sua passione era coinvolgente, la sua allegria contagiosa. Oggi tutti gli sportivi possono guardare le partite, e gli inviati non sono più i loro occhi, i portatori delle loro emozioni. Abbiamo tanto di più, ma abbiamo anche perso tanto".