La campionessa europea dei 60 metri, Zaynab Dosso, ha parlato in conferenza stampa a Nanchino, dove nella notte italiana iniziano i Mondiali indoor di atletica: "L'oro di Apeldoorn mi ha dato motivazioni, sono una Zaynab più consapevole", ha detto. Al suo fianco il primatista mondiale del salto con l'asta, Armand Duplantis. Non nega l'emozione, l'azzurra, accanto allo svedese dominatore della sua specialità e sempre più icona dell'atletica mondiale. "Tutto è iniziato a Glasgow nella scorsa stagione, quel bronzo mi ha proiettata in un mondo completamente diverso dal mio ambiente. L'oro di Apeldoorn mi ha dato ancora più motivazioni per fare belle cose - ha detto ancora Dosso -. Sono felice di tornare a gareggiare e vedere fin dove posso spingermi. Non è un peso avere il miglior tempo dell'anno (7.01), anzi mi tranquillizza. Mi fa pensare a tutto il lavoro fatto. Sì, sono una Zaynab molto più consapevole adesso". Alla domanda sul clima che si respira nel team azzurro, Dosso ha risposto: "Tanti giovani hanno iniziato a credere di poter sognare in grande. Prima avevamo paura, ci ponevamo limiti. Poi è arrivata Tokyo ed è stato 'wow'. Ora spero che siano i miei risultati a ispirare la nuova generazione: vorrei diventare la prima azzurra sotto i 7 secondi nei 60 e sotto gli 11 secondi nei 100".
di Napoli Magazine
20/03/2025 - 21:42
La campionessa europea dei 60 metri, Zaynab Dosso, ha parlato in conferenza stampa a Nanchino, dove nella notte italiana iniziano i Mondiali indoor di atletica: "L'oro di Apeldoorn mi ha dato motivazioni, sono una Zaynab più consapevole", ha detto. Al suo fianco il primatista mondiale del salto con l'asta, Armand Duplantis. Non nega l'emozione, l'azzurra, accanto allo svedese dominatore della sua specialità e sempre più icona dell'atletica mondiale. "Tutto è iniziato a Glasgow nella scorsa stagione, quel bronzo mi ha proiettata in un mondo completamente diverso dal mio ambiente. L'oro di Apeldoorn mi ha dato ancora più motivazioni per fare belle cose - ha detto ancora Dosso -. Sono felice di tornare a gareggiare e vedere fin dove posso spingermi. Non è un peso avere il miglior tempo dell'anno (7.01), anzi mi tranquillizza. Mi fa pensare a tutto il lavoro fatto. Sì, sono una Zaynab molto più consapevole adesso". Alla domanda sul clima che si respira nel team azzurro, Dosso ha risposto: "Tanti giovani hanno iniziato a credere di poter sognare in grande. Prima avevamo paura, ci ponevamo limiti. Poi è arrivata Tokyo ed è stato 'wow'. Ora spero che siano i miei risultati a ispirare la nuova generazione: vorrei diventare la prima azzurra sotto i 7 secondi nei 60 e sotto gli 11 secondi nei 100".