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Ciclismo: al via il Giro d'Italia, Durazzo-Tirana la prima tappa
08.05.2025 18:50 di Napoli Magazine

Per la quindicesima volta della sua storia, il Giro d'Italia si parte dall'estero, domani in Albania, per una prima tappa già molto interessante. I 184 corridori iscritti alla corsa rosa saranno subito immersi in questa tappa breve (164 km) ma esplosiva tra Durazzo e la capitale Tirana. Il terreno, che comprende in particolare la salita di Gracen (13,5 km al 5,2%) e la doppia salita della costa di Surrel (4,9-5,4%), è perfetto per corridori come Wout Van Aert, Tom Pidcock o Mads Pedersen che sognano di indossare la maglia rosa e di indossarla il giorno successivo durante la prima delle prove a cronometro in programma in questa 108/a edizione del Giro. "Ho già indossato la maglia di leader al Tour de France e alla Vuelta, sarebbe un sogno avere anche la maglia rosa al Giro", sottolinea Van Aert. Il belga della Visma-Lease a Bike, non è al meglio, è reduce da una infezione patita all'Amstel Gold Race dello scorso 20 aprile. L'Italia affida le sue speranze ad Antonio Tiberi e Giulio Ciccone. L'abruzzese, messosi in grande evidenza con il secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, punta a fre bene nelle tappe. "Ho lavorato bene, sto molto bene, l'obiettivo è di fare bene nelle tappe - dice Ciccone - Abbiamo una squadra costruita per le tappe avendo anche Mads Pedersen, a me è quello che riesce meglio, la condizione è alta il mio obiettivo principale è quello. Poi in tre settimane sulla strada non si sa mai, ma per me l'obiettivo principale sono le tappe". Al suo primo Giro Pidcock si dice interessato al 'rosa' per il suo primo Giro alla guida della giovane squadra svizzera Q36.5. L'inglese arriva con "grandi ambizioni". Anche i candidati alla vittoria finale, come Primoz Roglic o Juan Ayuso, potrebbero essere tentati di mettere il naso alla finestra venerdì. "Sto bene, sono felice e pronto a rivivere le emozioni del 2023", sottolinea Roglic, uno dei cinque ex vincitori del Giro alla partenza con Nairo Quintana (2014), Richard Carapaz (2019), Egan Bernal (2021) e Jai Hindley (2022). Se le prime due settimane promettono di essere animate, con in particolare la 9a tappa tra Gubbio e Siena che comprende 30 km di sentieri di ghiaia delle Strade Bianche, e l'11a tappa con la salita dell'Alpe San Pellegrino (1.623 m), il Giro dovrebbe decidersi negli ultimi giorni, con le due tappe di montagna di Champoluc e Sestriere, prima del gran finale a Roma con il passaggio a Città del Vaticano per l'omaggio a papa Francesco e al nuovo Pontefice. In assenza del vincitore uscente Tadej Pogacar, di Jonas Vingegaard e di Remco Evenepoel, il favorito resta Primoz Roglic che può diventare, a 35 anni, il più 'anziano' vincitore del Giro d'Italia. Lo sloveno può contare sul supporto dell'australiano Jai Hindley, vincitore nel 2022, e del colombiano Dani Martinez. Il suo principale rivale dovrebbe essere Juan Ayuso. A soli 22 anni, lo spagnolo vanta già 13 vittorie, di cui cinque quest'anno con la classifica generale del Tirreno-Adriatico. Tra i principali outsider, si possono citare i fratelli Adam e Simon Yates, l'ecuadoriano Richard Carapaz, il basco Mikel Landa o ancora il francese Romain Bardet.

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Ciclismo: al via il Giro d'Italia, Durazzo-Tirana la prima tappa

di Napoli Magazine

08/05/2025 - 18:50

Per la quindicesima volta della sua storia, il Giro d'Italia si parte dall'estero, domani in Albania, per una prima tappa già molto interessante. I 184 corridori iscritti alla corsa rosa saranno subito immersi in questa tappa breve (164 km) ma esplosiva tra Durazzo e la capitale Tirana. Il terreno, che comprende in particolare la salita di Gracen (13,5 km al 5,2%) e la doppia salita della costa di Surrel (4,9-5,4%), è perfetto per corridori come Wout Van Aert, Tom Pidcock o Mads Pedersen che sognano di indossare la maglia rosa e di indossarla il giorno successivo durante la prima delle prove a cronometro in programma in questa 108/a edizione del Giro. "Ho già indossato la maglia di leader al Tour de France e alla Vuelta, sarebbe un sogno avere anche la maglia rosa al Giro", sottolinea Van Aert. Il belga della Visma-Lease a Bike, non è al meglio, è reduce da una infezione patita all'Amstel Gold Race dello scorso 20 aprile. L'Italia affida le sue speranze ad Antonio Tiberi e Giulio Ciccone. L'abruzzese, messosi in grande evidenza con il secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, punta a fre bene nelle tappe. "Ho lavorato bene, sto molto bene, l'obiettivo è di fare bene nelle tappe - dice Ciccone - Abbiamo una squadra costruita per le tappe avendo anche Mads Pedersen, a me è quello che riesce meglio, la condizione è alta il mio obiettivo principale è quello. Poi in tre settimane sulla strada non si sa mai, ma per me l'obiettivo principale sono le tappe". Al suo primo Giro Pidcock si dice interessato al 'rosa' per il suo primo Giro alla guida della giovane squadra svizzera Q36.5. L'inglese arriva con "grandi ambizioni". Anche i candidati alla vittoria finale, come Primoz Roglic o Juan Ayuso, potrebbero essere tentati di mettere il naso alla finestra venerdì. "Sto bene, sono felice e pronto a rivivere le emozioni del 2023", sottolinea Roglic, uno dei cinque ex vincitori del Giro alla partenza con Nairo Quintana (2014), Richard Carapaz (2019), Egan Bernal (2021) e Jai Hindley (2022). Se le prime due settimane promettono di essere animate, con in particolare la 9a tappa tra Gubbio e Siena che comprende 30 km di sentieri di ghiaia delle Strade Bianche, e l'11a tappa con la salita dell'Alpe San Pellegrino (1.623 m), il Giro dovrebbe decidersi negli ultimi giorni, con le due tappe di montagna di Champoluc e Sestriere, prima del gran finale a Roma con il passaggio a Città del Vaticano per l'omaggio a papa Francesco e al nuovo Pontefice. In assenza del vincitore uscente Tadej Pogacar, di Jonas Vingegaard e di Remco Evenepoel, il favorito resta Primoz Roglic che può diventare, a 35 anni, il più 'anziano' vincitore del Giro d'Italia. Lo sloveno può contare sul supporto dell'australiano Jai Hindley, vincitore nel 2022, e del colombiano Dani Martinez. Il suo principale rivale dovrebbe essere Juan Ayuso. A soli 22 anni, lo spagnolo vanta già 13 vittorie, di cui cinque quest'anno con la classifica generale del Tirreno-Adriatico. Tra i principali outsider, si possono citare i fratelli Adam e Simon Yates, l'ecuadoriano Richard Carapaz, il basco Mikel Landa o ancora il francese Romain Bardet.