"Ogni anno sanno sorprendere con dei percorsi in cui viene inserita qualche novità, quest'anno la novità è la partenza dall'Albania che sarà un qualcosa di eccezionale. Come sempre il Giro d'Italia è la corsa più bella del mondo nel Paese più bello, ma sarà anche la corsa più dura perché sappiamo che comunque i nostri percorsi non sono mai banali e non ci sarà mai un vincitore per caso". Così Cordiano Dagnoni, presidente della Federiciclismo, a margine della presentazione della 108/a edizione del Giro d'Italia, all'Auditorium di Roma. Dagnoni, parlando poi delle possibilità azzurre, sottolinea di essere "molto confidente nei nostri ragazzi che possono puntare alle tappe. Milan per le tappe veloci, Ganna e Affini che comunque è il campione europeo per le crono, ma anche Tiberi che può fare classifica perché sta maturando. I nostri ragazzi, a differenza di tanti altri fenomeni esteri, crescono con una maturazione più lenta, ma confidiamo che sia l'anno giusto per poterli vedere sul podio", prosegue. Infine una battuta sulle elezioni della Federciclismo definite come "la mia corsa. Io mi diverto a guardare le corse degli altri ma questa sarà la mia, sono molto sereno nel senso che a differenza degli altri due competitor mi presento con un lavoro fatto in questi quattro anni che è qualcosa di concreto e di valutabile, mentre gli altri si propongono ancora con solo delle idee e delle ipotesi. La gamba c'è e anche la determinazione", conclude.
di Napoli Magazine
13/01/2025 - 21:45
"Ogni anno sanno sorprendere con dei percorsi in cui viene inserita qualche novità, quest'anno la novità è la partenza dall'Albania che sarà un qualcosa di eccezionale. Come sempre il Giro d'Italia è la corsa più bella del mondo nel Paese più bello, ma sarà anche la corsa più dura perché sappiamo che comunque i nostri percorsi non sono mai banali e non ci sarà mai un vincitore per caso". Così Cordiano Dagnoni, presidente della Federiciclismo, a margine della presentazione della 108/a edizione del Giro d'Italia, all'Auditorium di Roma. Dagnoni, parlando poi delle possibilità azzurre, sottolinea di essere "molto confidente nei nostri ragazzi che possono puntare alle tappe. Milan per le tappe veloci, Ganna e Affini che comunque è il campione europeo per le crono, ma anche Tiberi che può fare classifica perché sta maturando. I nostri ragazzi, a differenza di tanti altri fenomeni esteri, crescono con una maturazione più lenta, ma confidiamo che sia l'anno giusto per poterli vedere sul podio", prosegue. Infine una battuta sulle elezioni della Federciclismo definite come "la mia corsa. Io mi diverto a guardare le corse degli altri ma questa sarà la mia, sono molto sereno nel senso che a differenza degli altri due competitor mi presento con un lavoro fatto in questi quattro anni che è qualcosa di concreto e di valutabile, mentre gli altri si propongono ancora con solo delle idee e delle ipotesi. La gamba c'è e anche la determinazione", conclude.