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Ciclismo: Paolo Bettini celebra l'oro olimpico di Atene 20 anni dopo
08.07.2024 19:34 di Napoli Magazine

Il 14 agosto 2004 non fu un giorno come tutti gli altri per Paolo Bettini, corridore azzurro di punta alle Olimpiadi di Atene, nella prova in linea su strada di ciclismo. Il ‘Grillo’, specialista delle classiche e fra le altre cose vincitore di due Giri di Lombardia, di altrettante Liegi-Bastogne-Liegi, oltre che di una Milano-Sanremo, ai piedi del Partenone, non fallì l’appuntamento con il successo, rinverdendo l’impresa del compianto Fabio Casartelli, oro a Barcellona nel 1992. Bettini fece il vuoto in salita e si impose allo sprint sul portoghese Sérgio Paulinho, l'unico che quel giorno riuscì a rimanere alla sua ruota. Un’impresa memorabile, quella di Paolo il grande, una delle tante, che viene celebrata a Roma, nella sede dell’ambasciata greca 20 anni dopo. Una consolazione in un momento poco fortunato per il ciclismo italiano, un modo come un altro per riportare in auge il passato prossimo, ma anche per non dimenticare un’impresa che rimarrà scolpita nella storia dello sport. L’ex corridore di Cecina, che è stato anche bi-campione del mondo dei professionisti su strada e in seguito commissario tecnico degli azzurri, ripercorre in anteprima all’ANSA aneddoti e ricordi, lasciandosi andare a delle previsioni in vista dell’appuntamento olimpico a Parigi delle prossime settimane.

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Ciclismo: Paolo Bettini celebra l'oro olimpico di Atene 20 anni dopo

di Napoli Magazine

08/07/2024 - 19:34

Il 14 agosto 2004 non fu un giorno come tutti gli altri per Paolo Bettini, corridore azzurro di punta alle Olimpiadi di Atene, nella prova in linea su strada di ciclismo. Il ‘Grillo’, specialista delle classiche e fra le altre cose vincitore di due Giri di Lombardia, di altrettante Liegi-Bastogne-Liegi, oltre che di una Milano-Sanremo, ai piedi del Partenone, non fallì l’appuntamento con il successo, rinverdendo l’impresa del compianto Fabio Casartelli, oro a Barcellona nel 1992. Bettini fece il vuoto in salita e si impose allo sprint sul portoghese Sérgio Paulinho, l'unico che quel giorno riuscì a rimanere alla sua ruota. Un’impresa memorabile, quella di Paolo il grande, una delle tante, che viene celebrata a Roma, nella sede dell’ambasciata greca 20 anni dopo. Una consolazione in un momento poco fortunato per il ciclismo italiano, un modo come un altro per riportare in auge il passato prossimo, ma anche per non dimenticare un’impresa che rimarrà scolpita nella storia dello sport. L’ex corridore di Cecina, che è stato anche bi-campione del mondo dei professionisti su strada e in seguito commissario tecnico degli azzurri, ripercorre in anteprima all’ANSA aneddoti e ricordi, lasciandosi andare a delle previsioni in vista dell’appuntamento olimpico a Parigi delle prossime settimane.