"Milano-Cortina 2026: un modello italiano per la tutela della salute" è il titolo del convegno in programma il prossimo 18 dicembre presso l'Università di Roma "Foro Italico" a Roma e che si inserisce nel percorso di preparazione ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. Non solo record e grandi personaggi ma la fotografia delle capacità di un Paese chiamato a organizzare i Giochi invernali per la terza volta nella sua storia. Focus quindi su salute, tecnologia e organizzazione. Il convegno, promosso dal prof. Fabio Pigozzi professore ordinario di Medicina interna dell'ateneo e presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport, nonché presidente di Nado Italia, approfondirà il ruolo strategico di ricerca, prevenzione e innovazione nella preparazione ai Giochi, con interventi di rappresentanti del movimento olimpico, della Fondazione Milano Cortina 2026, del mondo accademico e delle istituzioni sanitarie. Ai saluti del rettore Massimo Sacchetti e del presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò seguirà una lectio di Francesco Ricci Bitti, membro d'onore del Cio. Subito dopo la tavola rotonda a cui parteciperanno Francesco Botrè, direttore del laboratorio antidoping Fmsi di Roma; Maurizio Casasco, presidente della Fmsi; Rossana Ciuffetti, direttrice della scuola dello sport - Sport e Salute SpA; Davide Croce, Olympic Hospital Advisor Manager Milano Cortina 2026; Eugenio Gaudio, presidente della Fondazione Roma Sapienza; Giuseppe Massazza, chief medical officer dei Giochi di Milano Cortina; Alberto Zoli direttore generale Asst Niguarda e lo stesso Pigozzi. "Milano-Cortina 2026 rappresenta uno dei più impegnativi stress test per il sistema sanitario italiano. Ospedali, reti d'emergenza, servizi territoriali, infrastrutture e comunità locali saranno chiamati a rispondere a standard straordinariamente elevati - si legge nella nota di presentazione dell'evento - Di fatto un'opportunità unica per costruire un patrimonio duraturo di innovazione, competenze, tecnologie e modelli organizzativi. La health legacy è, infatti, la vera eredità che i Giochi possono lasciare al Paese: un cambiamento concreto nel modo di tutelare la salute, prevenire i rischi e promuovere il benessere collettivo".
di Napoli Magazine
17/12/2025 - 14:06
"Milano-Cortina 2026: un modello italiano per la tutela della salute" è il titolo del convegno in programma il prossimo 18 dicembre presso l'Università di Roma "Foro Italico" a Roma e che si inserisce nel percorso di preparazione ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. Non solo record e grandi personaggi ma la fotografia delle capacità di un Paese chiamato a organizzare i Giochi invernali per la terza volta nella sua storia. Focus quindi su salute, tecnologia e organizzazione. Il convegno, promosso dal prof. Fabio Pigozzi professore ordinario di Medicina interna dell'ateneo e presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport, nonché presidente di Nado Italia, approfondirà il ruolo strategico di ricerca, prevenzione e innovazione nella preparazione ai Giochi, con interventi di rappresentanti del movimento olimpico, della Fondazione Milano Cortina 2026, del mondo accademico e delle istituzioni sanitarie. Ai saluti del rettore Massimo Sacchetti e del presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò seguirà una lectio di Francesco Ricci Bitti, membro d'onore del Cio. Subito dopo la tavola rotonda a cui parteciperanno Francesco Botrè, direttore del laboratorio antidoping Fmsi di Roma; Maurizio Casasco, presidente della Fmsi; Rossana Ciuffetti, direttrice della scuola dello sport - Sport e Salute SpA; Davide Croce, Olympic Hospital Advisor Manager Milano Cortina 2026; Eugenio Gaudio, presidente della Fondazione Roma Sapienza; Giuseppe Massazza, chief medical officer dei Giochi di Milano Cortina; Alberto Zoli direttore generale Asst Niguarda e lo stesso Pigozzi. "Milano-Cortina 2026 rappresenta uno dei più impegnativi stress test per il sistema sanitario italiano. Ospedali, reti d'emergenza, servizi territoriali, infrastrutture e comunità locali saranno chiamati a rispondere a standard straordinariamente elevati - si legge nella nota di presentazione dell'evento - Di fatto un'opportunità unica per costruire un patrimonio duraturo di innovazione, competenze, tecnologie e modelli organizzativi. La health legacy è, infatti, la vera eredità che i Giochi possono lasciare al Paese: un cambiamento concreto nel modo di tutelare la salute, prevenire i rischi e promuovere il benessere collettivo".