La storia di Martina Morandi – atleta professionista della UYBA Volley di Busto Arsizio – e il progetto TatticaMENTE della Fondazione Morandi, dedicato alla sensibilizzazione sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) nell’ambito sportivo, sono stati al centro del servizio realizzato da Marco Fantasia per Rai Sport e premiato dall’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI).
La cerimonia di premiazione si svolgerà nelle prossime settimane nell’ambito dell’edizione 2024 del premio “Lo sport e chi lo racconta”, dedicato alla memoria del maestro Franco Zuccalà.
Una storia, quella di Martina, che ha inizio alle scuole elementari, quando incontra le prime difficoltà nell’espressione e nella lettura ad alta voce. Le prese in giro e l’isolamento non l’hanno però fermata: dopo la diagnosi di dislessia e disgrafia, insieme ai suoi genitori e sotto consiglio dei medici, ha cercato un modo per acquisire sicurezza e superare le sue difficoltà. Una strada che l’ha portata sul campo di pallavolo: qui Martina ha trovato lo spazio per esprimere sé stessa e le sue necessità, individuando soluzioni che le hanno permesso di crescere come atleta.
Dall’esperienza di Martina sul campo sportivo, la Fondazione Morandi – fondata da Matteo Morandi insieme a sua moglie Paola, a seguito di un incidente quasi fatale del figlio Mattia – ha avviato il progetto TatticaMENTE, un’iniziativa volta a creare conoscenza nel mondo dello sport sugli atleti affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e offrire strumenti concreti agli allenatori per supportare al meglio gli atleti che convivono con queste difficoltà.
Obiettivo del progetto è aiutare i ragazzi a non percepire queste loro caratteristiche come un limite, ma a riconoscerle come un’opportunità per attivare e valorizzare il loro potenziale.
Grazie alla collaborazione con il Consorzio Vero Volley di Monza — una delle principali realtà pallavolistiche italiane e internazionali — il progetto è attualmente in fase di sviluppo e applicazione sul campo. Il lavoro prevede il coinvolgimento attivo di allenatori e neuropsicologi, con lo scopo di sviluppare tattiche e strategie specifiche per l’allenamento, raccogliere feedback e perfezionare le pratiche attraverso un approccio evidence-based.
Tra i suoi obiettivi principali ci sono la formazione degli allenatori — veri e propri educatori, soprattutto nel settore giovanile —, il miglioramento della comunicazione tra staff tecnico, atleti DSA e squadra, e la definizione di un protocollo scientifico corredato da materiali divulgativi e linee guida replicabili in diversi contesti sportivi.
"Sono stato veramente molto lieto di ricevere il premio che l’Unione Stampa Sportiva Italiana ha attribuito a questo servizio nell’ambito dell’edizione 2024 del premio giornalistico “Lo sport e chi lo racconta”, intitolata al grande collega e maestro Franco Zuccalà — ha dichiarato il giornalista Marco Fantasia — Non tanto per la soddisfazione personale, certamente enorme, quanto per il piacere di aver visto riconosciuti temi e storie che meritavano di essere portati alla ribalta. La storia di Martina si intreccia con quella di suo fratello Mattia: due episodi che, anziché far chiudere la famiglia in sé stessa, ottengono l’effetto opposto, con una generosa apertura al mondo di raro ed enorme impatto. Martina, Mattia e i loro genitori sono l’esempio di come la reazione a un problema familiare possa portare al bene collettivo".
di Napoli Magazine
03/03/2025 - 17:31
La storia di Martina Morandi – atleta professionista della UYBA Volley di Busto Arsizio – e il progetto TatticaMENTE della Fondazione Morandi, dedicato alla sensibilizzazione sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) nell’ambito sportivo, sono stati al centro del servizio realizzato da Marco Fantasia per Rai Sport e premiato dall’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI).
La cerimonia di premiazione si svolgerà nelle prossime settimane nell’ambito dell’edizione 2024 del premio “Lo sport e chi lo racconta”, dedicato alla memoria del maestro Franco Zuccalà.
Una storia, quella di Martina, che ha inizio alle scuole elementari, quando incontra le prime difficoltà nell’espressione e nella lettura ad alta voce. Le prese in giro e l’isolamento non l’hanno però fermata: dopo la diagnosi di dislessia e disgrafia, insieme ai suoi genitori e sotto consiglio dei medici, ha cercato un modo per acquisire sicurezza e superare le sue difficoltà. Una strada che l’ha portata sul campo di pallavolo: qui Martina ha trovato lo spazio per esprimere sé stessa e le sue necessità, individuando soluzioni che le hanno permesso di crescere come atleta.
Dall’esperienza di Martina sul campo sportivo, la Fondazione Morandi – fondata da Matteo Morandi insieme a sua moglie Paola, a seguito di un incidente quasi fatale del figlio Mattia – ha avviato il progetto TatticaMENTE, un’iniziativa volta a creare conoscenza nel mondo dello sport sugli atleti affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e offrire strumenti concreti agli allenatori per supportare al meglio gli atleti che convivono con queste difficoltà.
Obiettivo del progetto è aiutare i ragazzi a non percepire queste loro caratteristiche come un limite, ma a riconoscerle come un’opportunità per attivare e valorizzare il loro potenziale.
Grazie alla collaborazione con il Consorzio Vero Volley di Monza — una delle principali realtà pallavolistiche italiane e internazionali — il progetto è attualmente in fase di sviluppo e applicazione sul campo. Il lavoro prevede il coinvolgimento attivo di allenatori e neuropsicologi, con lo scopo di sviluppare tattiche e strategie specifiche per l’allenamento, raccogliere feedback e perfezionare le pratiche attraverso un approccio evidence-based.
Tra i suoi obiettivi principali ci sono la formazione degli allenatori — veri e propri educatori, soprattutto nel settore giovanile —, il miglioramento della comunicazione tra staff tecnico, atleti DSA e squadra, e la definizione di un protocollo scientifico corredato da materiali divulgativi e linee guida replicabili in diversi contesti sportivi.
"Sono stato veramente molto lieto di ricevere il premio che l’Unione Stampa Sportiva Italiana ha attribuito a questo servizio nell’ambito dell’edizione 2024 del premio giornalistico “Lo sport e chi lo racconta”, intitolata al grande collega e maestro Franco Zuccalà — ha dichiarato il giornalista Marco Fantasia — Non tanto per la soddisfazione personale, certamente enorme, quanto per il piacere di aver visto riconosciuti temi e storie che meritavano di essere portati alla ribalta. La storia di Martina si intreccia con quella di suo fratello Mattia: due episodi che, anziché far chiudere la famiglia in sé stessa, ottengono l’effetto opposto, con una generosa apertura al mondo di raro ed enorme impatto. Martina, Mattia e i loro genitori sono l’esempio di come la reazione a un problema familiare possa portare al bene collettivo".