Il mondo dello sport piange la scomparsa di Antonio Bailetti, icona azzurra del ciclismo. Il Presidente del Coni Luciano Buonfiglio - si legga in una nota - interpretando i sentimenti della Federazione Ciclistica Italiana e dell'intero movimento sportivo, si unisce al cordoglio della famiglia. Nato a Bosco di Nanto il 29 settembre 1937, ai Giochi di Roma 1960 ha vinto la medaglia d'oro nella 100 km a squadre, condividendo il primo gradino del podio con Ottavio Cogliati, Giacomo Fornoni e Livio Trapè. Un traguardo che coronò la sua brillante stagione tra i dilettanti. Professionista dal 1961 al 1969, 'Tony' ha conquistato due tappe del Giro d'Italia e altrettante al Tour de France, affiancando capitani come Balmamion (vincitore proprio dei Giri d'Italia del 1962 e 1963), Gimondi, Adorni e Merckx in squadre come la Carpano, la Bianchi, la Salvarani e la Faemino. Passista veloce di notevoli qualità, si ritirò nel 1969 in seguito a un incidente avvenuto in una competizione al Velodromo Vigorelli di Milano. Nel 2015 il Comitato Olimpico Nazionale Italiano gli ha conferito il Collare d'Oro al merito sportivo, la massima onorificenza dello sport italiano.
di Napoli Magazine
07/09/2025 - 21:55
Il mondo dello sport piange la scomparsa di Antonio Bailetti, icona azzurra del ciclismo. Il Presidente del Coni Luciano Buonfiglio - si legga in una nota - interpretando i sentimenti della Federazione Ciclistica Italiana e dell'intero movimento sportivo, si unisce al cordoglio della famiglia. Nato a Bosco di Nanto il 29 settembre 1937, ai Giochi di Roma 1960 ha vinto la medaglia d'oro nella 100 km a squadre, condividendo il primo gradino del podio con Ottavio Cogliati, Giacomo Fornoni e Livio Trapè. Un traguardo che coronò la sua brillante stagione tra i dilettanti. Professionista dal 1961 al 1969, 'Tony' ha conquistato due tappe del Giro d'Italia e altrettante al Tour de France, affiancando capitani come Balmamion (vincitore proprio dei Giri d'Italia del 1962 e 1963), Gimondi, Adorni e Merckx in squadre come la Carpano, la Bianchi, la Salvarani e la Faemino. Passista veloce di notevoli qualità, si ritirò nel 1969 in seguito a un incidente avvenuto in una competizione al Velodromo Vigorelli di Milano. Nel 2015 il Comitato Olimpico Nazionale Italiano gli ha conferito il Collare d'Oro al merito sportivo, la massima onorificenza dello sport italiano.