"È stata un'esperienza fantastica, tutto il Comitato italiano paralimpico mi ha aggregata nel gruppo, anche gli altri che sono venuti a tifarmi davanti ad 80.000 persone. Mi hanno sostenuta e mi hanno chiesto cosa non era andato perché nel salto in lungo le emozioni mi hanno giocato un brutto scherzo. È stato difficile gestire l'ansia poi ho guardato la sabbia mi sono detta: lì devo arrivare". Così Giuliana Filippi, la più giovane atleta della squadra paralimpica italiana a Parigi 2024, durante il suo intervento al Festival dello sport di Trento. "Per chi non lo sapesse io ero piccolina quando sono entrata nello sport paralimpico e non avevo fiducia in me stessa, mi vergognavo della mia disabilità. Ora invece non la voglio nemmeno più chiamare disabilità", ha aggiunto l'atleta azzurra
di Napoli Magazine
13/10/2024 - 11:04
"È stata un'esperienza fantastica, tutto il Comitato italiano paralimpico mi ha aggregata nel gruppo, anche gli altri che sono venuti a tifarmi davanti ad 80.000 persone. Mi hanno sostenuta e mi hanno chiesto cosa non era andato perché nel salto in lungo le emozioni mi hanno giocato un brutto scherzo. È stato difficile gestire l'ansia poi ho guardato la sabbia mi sono detta: lì devo arrivare". Così Giuliana Filippi, la più giovane atleta della squadra paralimpica italiana a Parigi 2024, durante il suo intervento al Festival dello sport di Trento. "Per chi non lo sapesse io ero piccolina quando sono entrata nello sport paralimpico e non avevo fiducia in me stessa, mi vergognavo della mia disabilità. Ora invece non la voglio nemmeno più chiamare disabilità", ha aggiunto l'atleta azzurra