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CGIL - Landini: "Referendum? Vogliamo cancellare le leggi balorde e rimettere al centro le persone"
05.06.2025 15:02 di Napoli Magazine

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il segretario della CGIL, Maurizio Landini: "È importante andare a votare perché l'effetto è quello di cancellare delle leggi sbagliate e di dare dei diritti a delle persone che hanno bisogno di lavorare per vivere. Tutto ciò vuol dire cambiare la legge che permette di fare dei licenziamenti illegittimi. Noi vogliamo ripristinare il diritto al lavoro per tutti mentre oggi questo diritto vale solo per tutti coloro che lavoravano prima del 2015. Quando si verifica un licenziamento ingiusto, è giusto che la persona torni nel posto di lavoro dove lavorava e viveva. Noi vogliamo tutelare anche i lavoratori delle piccole imprese. Noi vogliamo che sia il giudice a decidere in caso di licenziamento ingiusto la soluzione per ridurre il danno e affrontare la situazione. Gli altri due referendum riguardano il livello di precarietà che i giovani vivono nel mondo del lavoro. La liberalizzazione dei contratti a termine di lavoro è stata fatto dall’attuale governo in carica. Non ci sono più regole, il contratto può essere fatto senza vincoli ed è diventata la forma normale di assunzione. Una persona con un contratto a termine è sempre sotto ricatto. Noi chiediamo di riportare questo contratto alla sua funzione. Per noi l’assunzione e la forma di contratto che permette alle persone di poter vivere e per avere certezze di costruirsi un futuro è il contratto a tempo indeterminato. Il quarto referendum riguarda il problema degli appalti e dei morti sul luogo di lavoro. Nel nostro paese la media delle vittime sul luogo di lavoro è di 3 persone al giorno, ovvero circa mille persone che perdono la vita lavorando ogni anno. Molti degli infortuni e delle vittime sul lavoro riguardano lavoratori in condizioni precarie e coloro che lavorano in piccole imprese in appalto e in subappalto con grandi imprese. Noi chiediamo di cambiare il fatto che la grande azienda che appalta, una volta che ha appaltato non ha più la responsabilità di ciò che succede. Gli appalti avvengono in una logica di massimo ribasso per risparmiare dei soldi e mantenere dei profitti a discapito della salute, della sicurezza e della condizioni di chi lavora. L’obiettivo è di portare a votare più del 50% dei cittadini italiani, altrimenti il referendum non è valido. Se dovessimo raggiungere il quorum, la novità sarebbe che la grande azienda che decide di appaltare una società rimarrebbe la responsabilità di quello che succede anche sul piano della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il quinto referendum non lo abbiamo promosso noi come CGIL, ma lo sosteniamo ediamo a tutti l’indicazione di votare sì ed è quello sulla cittadinanza. La legge dice che una persona per ottenere la cittadinanza italiana oltre a superare degli esami e a conoscere la lingua italiana deve avere la residenza continuativa, non deve evadere il fisco, non deve avere pendenze giuridiche e penali e deve avere un contratto di lavoro per un determinato periodo di tempo. Tutto ciò comporta che devono passare dieci anni prima di ottenere il diritto alla cittadinanza. Noi vogliamo ritornare alla legge in vigore già dal 1992 quando erano sufficienti cinque anni ed è quello che avviene nella maggioranza dei paesi europei. Siccome ci sono in Italia molte persone che lavorano qui e che rispettano le leggi e le regole del nostro paese e che non hanno ancora la cittadinanza che aspettano per almeno cinque anni, consideriamo che questo sia errore. La sostanza dei referendum è di rimettere al centro i diritti della persona, di chi lavora e limitare la logica del mercato e del profitto che ha aumentato lo sfruttamento e ha reso il lavoro precario, sottopagato e in molti casi mortale. C’è un modello di fare impresa e di organizzare la vita delle persone che  attraverso il referendum vogliamo cambiare, mettendo nelle condizioni i singoli cittadini di andare a votare. Votare è importante perché sono i cittadini con il loro voto che decidono. Se raggiungiamo il quorum queste leggi verranno cambiate e messe in vigore già dal giorno dopo del voto. Le leggi nuove saranno messe in vigore e saranno cancellate quelle vecchie, dando più diritti alle persone. Né il governo né il parlamento può fare qualcosa, noi non dobbiamo delegare niente a nessuno. Con questo voto le persone possono decidere e diventare essi stessi parlamentari, cancellando le leggi balorde che il Parlamento e i governi hanno fatto negli anni e non vogliono cambiare. Noi non guardiamo al colore dei governi, ma le leggi che hanno fatto e se sono sbagliate, noi chiediamo di cambiarle. Io devo tutelare tutti i lavoratori e mi interessa che tutti loro abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele. Noi vogliamo cancellare sia  le leggi balorde fatte dal governo Renzi sia quelle fatte dal governo Meloni. In questo referendum non voti un partito, voti per te, per i tuoi diritti e le tue tutele. Noi vogliamo rimettere al centro la persona e il sindacato deve fare questo mestiere. Questo vuol dire dare la possibilità alle future generazioni di costruirsi un futuro. La legge deve mettere al centro il diritto, non il profitto e il mercato. Questi anni in cui sono avvenuti queste cose li stiamo pagando e le persone che lavorano sono sempre più poveri. Con il voto possiamo decidere le leggi di questo paese ma è necessario che vada a votare il 50% degli italiani più uno. Noi riprendiamo la parola e rimettiamo al centro la nostra condizione e i nostri bisogni. Chi lavora deve aver la possibilità di farlo senza essere precario, con uno stipendio dignitoso e senza morire sul lavoro. A voi dico: andate a votare! Non andare a votare vuol dire non cambiare nulla e lasciare le cose così come sono. Noi abbiamo bisogno di dire al governo e all’opposizione che è arrivato il momento di rimettere al centro le persone e la loro dignità".

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CGIL - Landini: "Referendum? Vogliamo cancellare le leggi balorde e rimettere al centro le persone"

di Napoli Magazine

05/06/2025 - 15:02

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il segretario della CGIL, Maurizio Landini: "È importante andare a votare perché l'effetto è quello di cancellare delle leggi sbagliate e di dare dei diritti a delle persone che hanno bisogno di lavorare per vivere. Tutto ciò vuol dire cambiare la legge che permette di fare dei licenziamenti illegittimi. Noi vogliamo ripristinare il diritto al lavoro per tutti mentre oggi questo diritto vale solo per tutti coloro che lavoravano prima del 2015. Quando si verifica un licenziamento ingiusto, è giusto che la persona torni nel posto di lavoro dove lavorava e viveva. Noi vogliamo tutelare anche i lavoratori delle piccole imprese. Noi vogliamo che sia il giudice a decidere in caso di licenziamento ingiusto la soluzione per ridurre il danno e affrontare la situazione. Gli altri due referendum riguardano il livello di precarietà che i giovani vivono nel mondo del lavoro. La liberalizzazione dei contratti a termine di lavoro è stata fatto dall’attuale governo in carica. Non ci sono più regole, il contratto può essere fatto senza vincoli ed è diventata la forma normale di assunzione. Una persona con un contratto a termine è sempre sotto ricatto. Noi chiediamo di riportare questo contratto alla sua funzione. Per noi l’assunzione e la forma di contratto che permette alle persone di poter vivere e per avere certezze di costruirsi un futuro è il contratto a tempo indeterminato. Il quarto referendum riguarda il problema degli appalti e dei morti sul luogo di lavoro. Nel nostro paese la media delle vittime sul luogo di lavoro è di 3 persone al giorno, ovvero circa mille persone che perdono la vita lavorando ogni anno. Molti degli infortuni e delle vittime sul lavoro riguardano lavoratori in condizioni precarie e coloro che lavorano in piccole imprese in appalto e in subappalto con grandi imprese. Noi chiediamo di cambiare il fatto che la grande azienda che appalta, una volta che ha appaltato non ha più la responsabilità di ciò che succede. Gli appalti avvengono in una logica di massimo ribasso per risparmiare dei soldi e mantenere dei profitti a discapito della salute, della sicurezza e della condizioni di chi lavora. L’obiettivo è di portare a votare più del 50% dei cittadini italiani, altrimenti il referendum non è valido. Se dovessimo raggiungere il quorum, la novità sarebbe che la grande azienda che decide di appaltare una società rimarrebbe la responsabilità di quello che succede anche sul piano della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il quinto referendum non lo abbiamo promosso noi come CGIL, ma lo sosteniamo ediamo a tutti l’indicazione di votare sì ed è quello sulla cittadinanza. La legge dice che una persona per ottenere la cittadinanza italiana oltre a superare degli esami e a conoscere la lingua italiana deve avere la residenza continuativa, non deve evadere il fisco, non deve avere pendenze giuridiche e penali e deve avere un contratto di lavoro per un determinato periodo di tempo. Tutto ciò comporta che devono passare dieci anni prima di ottenere il diritto alla cittadinanza. Noi vogliamo ritornare alla legge in vigore già dal 1992 quando erano sufficienti cinque anni ed è quello che avviene nella maggioranza dei paesi europei. Siccome ci sono in Italia molte persone che lavorano qui e che rispettano le leggi e le regole del nostro paese e che non hanno ancora la cittadinanza che aspettano per almeno cinque anni, consideriamo che questo sia errore. La sostanza dei referendum è di rimettere al centro i diritti della persona, di chi lavora e limitare la logica del mercato e del profitto che ha aumentato lo sfruttamento e ha reso il lavoro precario, sottopagato e in molti casi mortale. C’è un modello di fare impresa e di organizzare la vita delle persone che  attraverso il referendum vogliamo cambiare, mettendo nelle condizioni i singoli cittadini di andare a votare. Votare è importante perché sono i cittadini con il loro voto che decidono. Se raggiungiamo il quorum queste leggi verranno cambiate e messe in vigore già dal giorno dopo del voto. Le leggi nuove saranno messe in vigore e saranno cancellate quelle vecchie, dando più diritti alle persone. Né il governo né il parlamento può fare qualcosa, noi non dobbiamo delegare niente a nessuno. Con questo voto le persone possono decidere e diventare essi stessi parlamentari, cancellando le leggi balorde che il Parlamento e i governi hanno fatto negli anni e non vogliono cambiare. Noi non guardiamo al colore dei governi, ma le leggi che hanno fatto e se sono sbagliate, noi chiediamo di cambiarle. Io devo tutelare tutti i lavoratori e mi interessa che tutti loro abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele. Noi vogliamo cancellare sia  le leggi balorde fatte dal governo Renzi sia quelle fatte dal governo Meloni. In questo referendum non voti un partito, voti per te, per i tuoi diritti e le tue tutele. Noi vogliamo rimettere al centro la persona e il sindacato deve fare questo mestiere. Questo vuol dire dare la possibilità alle future generazioni di costruirsi un futuro. La legge deve mettere al centro il diritto, non il profitto e il mercato. Questi anni in cui sono avvenuti queste cose li stiamo pagando e le persone che lavorano sono sempre più poveri. Con il voto possiamo decidere le leggi di questo paese ma è necessario che vada a votare il 50% degli italiani più uno. Noi riprendiamo la parola e rimettiamo al centro la nostra condizione e i nostri bisogni. Chi lavora deve aver la possibilità di farlo senza essere precario, con uno stipendio dignitoso e senza morire sul lavoro. A voi dico: andate a votare! Non andare a votare vuol dire non cambiare nulla e lasciare le cose così come sono. Noi abbiamo bisogno di dire al governo e all’opposizione che è arrivato il momento di rimettere al centro le persone e la loro dignità".