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COMUNE DI MILANO - Il consulente per la sicurezza Gabrielli: "L'inseguimento a Ramy non è stato svolto nella modalità corretta"
09.01.2025 11:04 di Napoli Magazine

“E’ sempre facile fare il professore del giorno dopo, bisogna trovarsi in determinate situazioni ma è ovvio che quello non è la modalità corretta con cui si conduce un inseguimento perché c’è pur sempre una targa, un veicolo. Esiste un principio fondamentale ed è quello della proporzionalità delle azioni che devono essere messe in campo per ottenere un determinato risultato: io posso addirittura utilizzare un’arma se è in pericolo una vita, ma se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in una condizione di pericolo. Questo è un elementare principio di civiltà giuridica”. Lo ha detto Franco Gabrielli, ex capo della Polizia, oggi consulente per la sicurezza del Comune di Milano, a 24 Mattino su Radio 24.

 

Ramy – Gabrielli, ex capo della Polizia, consulente sicurezza Comune di Milano: basta curve da stadio sulle forze dell’ordine

"Noto come al solito le curve da stadio, da un lato abbiamo una eccessiva criminalizzazione degli operatori delle forze dell'ordine. Vorrei ricordare che queste immagini sono state fornite dall'arma e quindi a dimostrazione secondo me del fatto che i cittadini devono essere consapevoli che le nostre forze di polizia sono fondamentalmente delle forze di polizia sane. Poi se ci sono dei comportamenti errati, se ci sono comportamenti che in qualche modo devono essere non solo stigmatizzati ma anche laddove integrano fattispecie di reati perseguibili, questo è un altro discorso. Non ci dividiamo sempre da chi fa la difesa a prescindere, che ad esempio dal mio punto di vista è un atteggiamento pericoloso perché la difesa a prescindere introduce un elemento di senso di impunità, e dall'altra l'accusa a prescindere cioè la criminalizzazione a prescindere e il fatto che le forze di polizia siano sempre o debbano essere sempre sul banco degli imputati". 

 

Ramy – Gabrielli, ex capo della Polizia, consulente sicurezza Comune di Milano: disordini Corvetto acqua fresca rispetto a quello che accadrà

C’è un problema di sicurezza legato all’immigrazione a Milano? “Sì e credo che bisogna finirla con atteggiamenti buonisti per un verso e cattivisti per l'altro. Io denuncio da molto tempo come in questo Paese non si sia mai affrontato seriamente il tema dell'integrazione e quello che stiamo vedendo. Le vicende di Piazza Corvetto, dal mio punto di vista sono solo acqua fresca rispetto a situazioni che noi saremo costretti a vivere in futuro se non si metterà mano a politiche serie e strutturate di integrazione. C'è questo dato dell'immigrazione clandestina che è un elemento e che secondo me va posto in evidenza. Ma qui il problema non è solo l'immigrazione clandestina, qui è anche il problema di persone che vengono nel nostro Paese e che hanno titolo a starci, perché sono regolarmente soggiornanti ma vivono una condizione di marginalità e di esclusione che poi li spinge verso una deriva che è una deriva d’illegalità, di antagonismo nei confronti della nostra società. Questo riguarda, non solo le grandi città, ma l'intero territorio nazionale”. 

 

Sicurezza – Gabrielli, ex capo della Polizia, consulente sicurezza Comune di Milano: Con Piantedosi non in grande sintonia

“Non condivido molte delle scelte che hanno un'impronta eccessivamente sicuritaria come questa proliferazione dei reati e d’inasprimento delle pene, peraltro di un sistema nel quale ormai siamo al collasso. Noi abbiamo oltre 61 mila detenuti per 50 mila posti, 90 mila persone che sono in pena alternativa ed altre 90 mila persone che hanno la pena sospesa, e quindi che dobbiamo inasprire di più! Da questo punto di vista, non mi sento proprio in grande sintonia. Per il resto è ovvio è un professionista, conosce il mestiere e credo che sia meglio di tanti altri”.

 

Milano – Gabrielli, ex capo della Polizia, consulente sicurezza Comune di Milano: A Milano non servono più uomini ma più coordinamento

A Milano servono più uomini delle forze dell’ordine? “Serve un maggiore coordinamento, noi siamo un paese che ha un numero importante di forze dell’Ordine, la legge 121 del 1981 che regola l’amministrazione della Pubblica sicurezza nel nostro paese è una legge non sempre attuabile nella sua completezza”. Lo ha detto Franco Gabrielli, ex capo della Polizia, oggi consulente per la sicurezza del Comune di Milano, a 24 Mattino su Radio 24.

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COMUNE DI MILANO - Il consulente per la sicurezza Gabrielli: "L'inseguimento a Ramy non è stato svolto nella modalità corretta"

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09/01/2025 - 11:04

“E’ sempre facile fare il professore del giorno dopo, bisogna trovarsi in determinate situazioni ma è ovvio che quello non è la modalità corretta con cui si conduce un inseguimento perché c’è pur sempre una targa, un veicolo. Esiste un principio fondamentale ed è quello della proporzionalità delle azioni che devono essere messe in campo per ottenere un determinato risultato: io posso addirittura utilizzare un’arma se è in pericolo una vita, ma se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in una condizione di pericolo. Questo è un elementare principio di civiltà giuridica”. Lo ha detto Franco Gabrielli, ex capo della Polizia, oggi consulente per la sicurezza del Comune di Milano, a 24 Mattino su Radio 24.

 

Ramy – Gabrielli, ex capo della Polizia, consulente sicurezza Comune di Milano: basta curve da stadio sulle forze dell’ordine

"Noto come al solito le curve da stadio, da un lato abbiamo una eccessiva criminalizzazione degli operatori delle forze dell'ordine. Vorrei ricordare che queste immagini sono state fornite dall'arma e quindi a dimostrazione secondo me del fatto che i cittadini devono essere consapevoli che le nostre forze di polizia sono fondamentalmente delle forze di polizia sane. Poi se ci sono dei comportamenti errati, se ci sono comportamenti che in qualche modo devono essere non solo stigmatizzati ma anche laddove integrano fattispecie di reati perseguibili, questo è un altro discorso. Non ci dividiamo sempre da chi fa la difesa a prescindere, che ad esempio dal mio punto di vista è un atteggiamento pericoloso perché la difesa a prescindere introduce un elemento di senso di impunità, e dall'altra l'accusa a prescindere cioè la criminalizzazione a prescindere e il fatto che le forze di polizia siano sempre o debbano essere sempre sul banco degli imputati". 

 

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C’è un problema di sicurezza legato all’immigrazione a Milano? “Sì e credo che bisogna finirla con atteggiamenti buonisti per un verso e cattivisti per l'altro. Io denuncio da molto tempo come in questo Paese non si sia mai affrontato seriamente il tema dell'integrazione e quello che stiamo vedendo. Le vicende di Piazza Corvetto, dal mio punto di vista sono solo acqua fresca rispetto a situazioni che noi saremo costretti a vivere in futuro se non si metterà mano a politiche serie e strutturate di integrazione. C'è questo dato dell'immigrazione clandestina che è un elemento e che secondo me va posto in evidenza. Ma qui il problema non è solo l'immigrazione clandestina, qui è anche il problema di persone che vengono nel nostro Paese e che hanno titolo a starci, perché sono regolarmente soggiornanti ma vivono una condizione di marginalità e di esclusione che poi li spinge verso una deriva che è una deriva d’illegalità, di antagonismo nei confronti della nostra società. Questo riguarda, non solo le grandi città, ma l'intero territorio nazionale”. 

 

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“Non condivido molte delle scelte che hanno un'impronta eccessivamente sicuritaria come questa proliferazione dei reati e d’inasprimento delle pene, peraltro di un sistema nel quale ormai siamo al collasso. Noi abbiamo oltre 61 mila detenuti per 50 mila posti, 90 mila persone che sono in pena alternativa ed altre 90 mila persone che hanno la pena sospesa, e quindi che dobbiamo inasprire di più! Da questo punto di vista, non mi sento proprio in grande sintonia. Per il resto è ovvio è un professionista, conosce il mestiere e credo che sia meglio di tanti altri”.

 

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A Milano servono più uomini delle forze dell’ordine? “Serve un maggiore coordinamento, noi siamo un paese che ha un numero importante di forze dell’Ordine, la legge 121 del 1981 che regola l’amministrazione della Pubblica sicurezza nel nostro paese è una legge non sempre attuabile nella sua completezza”. Lo ha detto Franco Gabrielli, ex capo della Polizia, oggi consulente per la sicurezza del Comune di Milano, a 24 Mattino su Radio 24.