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CONVEGNO - "La giustizia dell’acqua – geopolitica, legalità e innovazione tecnologica" al Palazzo di Giustizia di Napoli
19.12.2025 18:27 di Napoli Magazine
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Si è tenuto nella giornata di venerdì 19 dicembre, a cura dell’Ufficio studi e relazioni internazionali della Corte d’Appello, il convegno La giustizia dell’acqua – geopolitica, legalità e innovazione tecnologica, moderato dal Consigliere della Corte d’Appello Nicola Russo.           

La giornata di lavori ha visto gli indirizzi di saluto della Presidente della Corte d’Appello, Maria Rosaria Covelli, che ha rimarcato: “L’acqua costituisce un bene comune essenziale per la vita e per lo sviluppo delle comunità, ma è anche una risorsa limitata, la cui disponibilità, gestione e controllo sono sempre più spesso al centro di tensioni e conflitti
I profili costituzionali, normativi e giurisprudenziali convergono nel delineare un quadro in cui la giustizia dell’acqua non è un concetto astratto, ma un principio operativo che richiede l’interazione tra diritto, amministrazione pubblica, tutela civica e responsabilità sociale. Il ruolo del giudice è duplice: da un lato garantire l’effettività delle tutele previste dalla legge e dai principi costituzionali; dall’altro contribuire a definire soglie interpretative coerenti con l’obiettivo di salvaguardare l’interesse collettivo alla conservazione della risorsa idrica”.            

Queste considerazioni – ha precisato la Presidente - assumono un rilievo specifico se riferite alla Regione Campania, territorio caratterizzato da una significativa presenza di acque interne e rivierasche, ma anche da una marcata vulnerabilità ambientale. La gestione delle risorse idriche, la tutela dei corsi d’acqua, delle falde e delle aree costiere rappresentano questioni centrali per la salute dei cittadini, per la sicurezza del territorio e per uno sviluppo realmente sostenibile”. 
             
Il Procuratore Generale, Aldo Policastro ha delineato i profili di tutela delle acque dolci e delle acque salate, legate ai concetti di sopravvivenza e di difesa delle infrastrutture. Riguardo il primo aspetto ne ha sottolineato le “difficoltà di controllo e di intervento giurisdizionale”.   

         
Ha poi sottolineato come “i grandi bacini siano oggi oggetto di conflitti internazionali” e che “l’accesso all’acqua garantito a tutti in modo equo è uno strumento di sopravvivenza”.          


Riguardo l’acqua salata: “Il mare non è importante solo sotto il profilo della sua valenza come risorsa, ma anche sotto quello della connettività. La geopolitica non può non considerare il mare come punto strategico. È fondamentale che le Organizzazioni internazionali rivestano un ruolo di centralità rispetto alle dispute sull’acqua”.    

L’avvocato Alfredo Sorge – che ha evidenziato l’importanza di eventi che aprano il Palazzo di Giustizia a riflessioni ad ampio spettro - è intervenuto in rappresentanza del Presidente del COA di Napoli, Carmine Foreste: “L’acqua, elemento primigenio, sta scivolando pericolosamente dall’alveo dei beni comuni a quello delle merci rare. È compito dell'Avvocatura ergersi a difesa della natura pubblica di questa risorsa, affinché la sua gestione non risponda a logiche di profitto, ma a imperativi di giustizia sociale”.      
L’avvocato ha inoltre affermato: “ll panorama internazionale ci restituisce l'immagine di una risorsa che è causa di idro-conflitti e tensioni transfrontaliere. Dobbiamo superare la dottrina della sovranità territoriale assoluta per giungere a un Diritto Internazionale dell’Acqua che riconosca i bacini come patrimonio comune dell'umanità. Se l’acqua è precondizione per l’esercizio di ogni altro diritto civile e politico, la sua negazione non è solo un illecito amministrativo, ma una violazione della dignità umana stessa. Dobbiamo essere i custodi di un'idea di progresso che non lasci indietro nessuno. Vogliamo che Napoli diventi il laboratorio di una nuova dottrina del diritto idrico”.    

Luca Mascolo, presidente Ente Idrico Campano, fra i relatori: “Il convegno odierno è stato un momento fondamentale di confronto su una risorsa strategica che non è infinita e che va governata con responsabilità, visione industriale e giustizia sociale. Dal 2019 stiamo lavorando per superare la frammentazione storica del servizio idrico in Campania, costruendo finalmente un sistema integrato, efficiente e trasparente, sia sul piano amministrativo che tecnico. Abbiamo ereditato centinaia di gestioni frammentate, prive di una logica industriale. Oggi, attraverso i piani d’ambito e di distretto, stiamo mettendo ordine e producendo risultati concreti. Per il grande progetto di recupero del fiume Sarno e del territorio che bagna, parliamo di oltre 100 scarichi abusivi chiusi, chilometri di reti fognarie realizzate, interventi di depurazione che hanno restituito la balneabilità a tratti di costa come quello di Castellammare di Stabia e un lavoro profondo sul bacino del Sarno”.

Ma la giustizia dell’acqua – ha proseguito - non è solo infrastruttura: è anche legalità, repressione degli scarichi illegali, tutela dell’ambiente e capacità di valorizzare una risorsa che a Napoli è di qualità eccellente, tra le migliori d’Italia. Serve una gestione moderna, pubblica ma industrialmente solida, capace di competere e di far comprendere ai cittadini il valore dell’acqua, contrastando sprechi e inefficienze. In un contesto di cambiamenti climatici, il riutilizzo delle acque depurate diventa una priorità strategica. Per questo è indispensabile una forte sinergia istituzionale: un tavolo permanente tra tutti gli enti competenti per lavorare insieme alla tutela dell’acqua, dell’ambiente e del futuro dei nostri territori. Questa è la vera giustizia dell’acqua”.

Sono intervenuti Roberto Natali, ambasciatore – direttore esecutivo di AB Aqua, Filippo Verre, ricercatore su studi idrostrategici presso l’Università di Lund – presidente di AB AQUA, Giuseppe Aulicino, ammiraglio, direttore marittimo della Campania e capo del compartimento marittimo di Napoli, Giulio Vanacore, magistrato – Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Maurizio Montalto, avvocato, presidente del cda IISPA, Armando Di Nardo, docente di Gestione sostenibile dei sistemi idrici.

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CONVEGNO - "La giustizia dell’acqua – geopolitica, legalità e innovazione tecnologica" al Palazzo di Giustizia di Napoli

di Napoli Magazine

19/12/2025 - 18:27

Si è tenuto nella giornata di venerdì 19 dicembre, a cura dell’Ufficio studi e relazioni internazionali della Corte d’Appello, il convegno La giustizia dell’acqua – geopolitica, legalità e innovazione tecnologica, moderato dal Consigliere della Corte d’Appello Nicola Russo.           

La giornata di lavori ha visto gli indirizzi di saluto della Presidente della Corte d’Appello, Maria Rosaria Covelli, che ha rimarcato: “L’acqua costituisce un bene comune essenziale per la vita e per lo sviluppo delle comunità, ma è anche una risorsa limitata, la cui disponibilità, gestione e controllo sono sempre più spesso al centro di tensioni e conflitti
I profili costituzionali, normativi e giurisprudenziali convergono nel delineare un quadro in cui la giustizia dell’acqua non è un concetto astratto, ma un principio operativo che richiede l’interazione tra diritto, amministrazione pubblica, tutela civica e responsabilità sociale. Il ruolo del giudice è duplice: da un lato garantire l’effettività delle tutele previste dalla legge e dai principi costituzionali; dall’altro contribuire a definire soglie interpretative coerenti con l’obiettivo di salvaguardare l’interesse collettivo alla conservazione della risorsa idrica”.            

Queste considerazioni – ha precisato la Presidente - assumono un rilievo specifico se riferite alla Regione Campania, territorio caratterizzato da una significativa presenza di acque interne e rivierasche, ma anche da una marcata vulnerabilità ambientale. La gestione delle risorse idriche, la tutela dei corsi d’acqua, delle falde e delle aree costiere rappresentano questioni centrali per la salute dei cittadini, per la sicurezza del territorio e per uno sviluppo realmente sostenibile”. 
             
Il Procuratore Generale, Aldo Policastro ha delineato i profili di tutela delle acque dolci e delle acque salate, legate ai concetti di sopravvivenza e di difesa delle infrastrutture. Riguardo il primo aspetto ne ha sottolineato le “difficoltà di controllo e di intervento giurisdizionale”.   

         
Ha poi sottolineato come “i grandi bacini siano oggi oggetto di conflitti internazionali” e che “l’accesso all’acqua garantito a tutti in modo equo è uno strumento di sopravvivenza”.          


Riguardo l’acqua salata: “Il mare non è importante solo sotto il profilo della sua valenza come risorsa, ma anche sotto quello della connettività. La geopolitica non può non considerare il mare come punto strategico. È fondamentale che le Organizzazioni internazionali rivestano un ruolo di centralità rispetto alle dispute sull’acqua”.    

L’avvocato Alfredo Sorge – che ha evidenziato l’importanza di eventi che aprano il Palazzo di Giustizia a riflessioni ad ampio spettro - è intervenuto in rappresentanza del Presidente del COA di Napoli, Carmine Foreste: “L’acqua, elemento primigenio, sta scivolando pericolosamente dall’alveo dei beni comuni a quello delle merci rare. È compito dell'Avvocatura ergersi a difesa della natura pubblica di questa risorsa, affinché la sua gestione non risponda a logiche di profitto, ma a imperativi di giustizia sociale”.      
L’avvocato ha inoltre affermato: “ll panorama internazionale ci restituisce l'immagine di una risorsa che è causa di idro-conflitti e tensioni transfrontaliere. Dobbiamo superare la dottrina della sovranità territoriale assoluta per giungere a un Diritto Internazionale dell’Acqua che riconosca i bacini come patrimonio comune dell'umanità. Se l’acqua è precondizione per l’esercizio di ogni altro diritto civile e politico, la sua negazione non è solo un illecito amministrativo, ma una violazione della dignità umana stessa. Dobbiamo essere i custodi di un'idea di progresso che non lasci indietro nessuno. Vogliamo che Napoli diventi il laboratorio di una nuova dottrina del diritto idrico”.    

Luca Mascolo, presidente Ente Idrico Campano, fra i relatori: “Il convegno odierno è stato un momento fondamentale di confronto su una risorsa strategica che non è infinita e che va governata con responsabilità, visione industriale e giustizia sociale. Dal 2019 stiamo lavorando per superare la frammentazione storica del servizio idrico in Campania, costruendo finalmente un sistema integrato, efficiente e trasparente, sia sul piano amministrativo che tecnico. Abbiamo ereditato centinaia di gestioni frammentate, prive di una logica industriale. Oggi, attraverso i piani d’ambito e di distretto, stiamo mettendo ordine e producendo risultati concreti. Per il grande progetto di recupero del fiume Sarno e del territorio che bagna, parliamo di oltre 100 scarichi abusivi chiusi, chilometri di reti fognarie realizzate, interventi di depurazione che hanno restituito la balneabilità a tratti di costa come quello di Castellammare di Stabia e un lavoro profondo sul bacino del Sarno”.

Ma la giustizia dell’acqua – ha proseguito - non è solo infrastruttura: è anche legalità, repressione degli scarichi illegali, tutela dell’ambiente e capacità di valorizzare una risorsa che a Napoli è di qualità eccellente, tra le migliori d’Italia. Serve una gestione moderna, pubblica ma industrialmente solida, capace di competere e di far comprendere ai cittadini il valore dell’acqua, contrastando sprechi e inefficienze. In un contesto di cambiamenti climatici, il riutilizzo delle acque depurate diventa una priorità strategica. Per questo è indispensabile una forte sinergia istituzionale: un tavolo permanente tra tutti gli enti competenti per lavorare insieme alla tutela dell’acqua, dell’ambiente e del futuro dei nostri territori. Questa è la vera giustizia dell’acqua”.

Sono intervenuti Roberto Natali, ambasciatore – direttore esecutivo di AB Aqua, Filippo Verre, ricercatore su studi idrostrategici presso l’Università di Lund – presidente di AB AQUA, Giuseppe Aulicino, ammiraglio, direttore marittimo della Campania e capo del compartimento marittimo di Napoli, Giulio Vanacore, magistrato – Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Maurizio Montalto, avvocato, presidente del cda IISPA, Armando Di Nardo, docente di Gestione sostenibile dei sistemi idrici.