Donald Trump ha firmato l'accordo di pace per Gaza a Sharm el Sheik. Poco dopo e' toccato al presidente egiziano al Sisi, con cui co-presiede il vertice egiziano sul futuro della Striscia, al presidente turco Erdogan e al premier del Qatar, tutti Paesi mediatori dell'accordo. Il pubblico ha tributato un applauso. "E' un giorno incredibile per il Medio Oriente, ci sono voluti tre mila anni per arrivare fin qui", ha aggiunto.
"I primi passi verso la pace sono sempre i più difficili, e oggi li abbiamo compiuti insieme. Tutto lo slancio ora è rivolto verso una pace grande, gloriosa e duratura", ha detto Trump nel discorso ai leader riuniti a Sharm, secondo le anticipazioni della Casa Bianca.
"Abbiamo dimostrato come ciò (la pace, ndr) sia possibile: con nazioni responsabili che mettono da parte le loro differenze, cercano un terreno comune e perseguono un mondo migliore per tutti noi. Oggi, per la prima volta nella vita, abbiamo un'opportunità irripetibile di lasciarci alle spalle vecchie faide e odi acerrimi e di dichiarare che il nostro futuro non sarà governato dalle lotte delle generazioni passate", ha aggiunto.
Un giornalista ha chiesto a Trump quale fosse il suo messaggio ad Hamas in seguito alle notizie secondo cui il gruppo svolgerà un ruolo di forza di polizia palestinese: "Abbiamo dato loro l'approvazione per un periodo di tempo", ha detto il presidente americano. "Vogliono porre fine ai problemi e lo hanno detto apertamente, e abbiamo dato loro l'approvazione per un periodo di tempo. Penso che andrà tutto bene", ha aggiunto.
"Finalmente abbiamo la pace in Medio Oriente", ha detto Trump ai leader a Sharm El Sheikh.
Secondo Trump "la fase due dell'accordo a Gaza è già iniziata". "L'Egitto ha fatto un gran lavoro per l'accordo a Gaza", ha spiegato nel bilaterale con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. "È un leader potente", ha aggiunto il presidente americano, spiegando di volere al-Sisi all'interno del consiglio per la pace per Gaza. "Molti leader vogliono farne parte", ha detto ancora.
Il presidente è stato accolto da al-Sisi sulla pista dell'aeroporto di Sharm el-Sheikh, ai piedi della scaletta dell'Air Force One. Dopo essersi fermati brevemente a parlare, i due leader sono saliti assieme a bordo di un'auto con le bandierine dei loro Paesi, con cui si sono diretti al centro congressi sede del summit di pace per Gaza.
Negli incontri con i leader al summit di pace per Gaza, al-Sisi ha annunciato una conferenza al Cairo a novembre per "la rapida ripresa e la ricostruzione". Come riferisce la presidenza egiziana, l'obiettivo è "costruire sullo slancio generato" da questo vertice. Al-Sisi ne ha parlato anche nel bilaterale con Trump, auspicando il sostegno degli Stati Uniti a questa iniziativa.
Un confronto sui prossimi passi nella stabilizzazione e ricostruzione della Striscia di Gaza a partire dall'urgenza immediata di un rapido aumento dell'accesso umanitario per rispondere agli enormi bisogni della società civile: su questo, a quanto si apprende, si è incentrato un incontro, a margine della cerimonia di firma del piano di pace per Gaza, a cui hanno partecipato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e, tra gli altri il presidente egiziano al-Sisi, il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani, il primo Ministro canadese Michael Carney, il re di Giordania Abdullah II e il ministro degli Esteri Saudita Faisal bin Farhan Al Saud.
Al vertice sono accreditati 232 giornalisti e corrispondenti di media stranieri, come ha spiegato Diaa Rashwan, il presidente del Servizio di informazione statale egiziano in una nota: 14 testate statunitensi, 32 europee, 22 asiatiche e 17 di Paesi arabi.
Al vertice Trump ha salutato Abu Mazen. Il presidente palestinese è stato uno degli ultimi leader ad arrivare. Quello con Abu Mazen è stato quello durato di più tra i saluti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump con i leader al summit di pace a Sharm el-Sheikh. Il leader palestinese, penultimo in questa cerimonia prima soltanto del presidente della Fifa Giovanni Infantino, è stato accompagnato dal presidente francese Emmanuel Macron fino al palco dove Trump ha stretto la mano uno a uno ai capi di Stato e di governo nonché ai vertici delle organizzazioni internazionali e regionali invitate. Abu Mazen ha parlato circa un minuto e mezzo con Trump, che per lo più si è limitato ad ascoltare annuendo. Poi i due si sono salutati sorridendo.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi al centro, con al fianco da una parte il ministro degli Esteri Saudita Faisal bin Farhan Al Saud e il re di Giordania Abdullah II, e dall'altra il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan: è lo schieramento della foto di famiglia al summit di pace di Sharm el-Sheikh, in cui hanno posato gli oltre trenta leader di Paesi e organizzazioni internazionali e regionali invitati. Unica donna la premier Giorgia Meloni, posizionata all'estremità sinistra del palco, accanto al primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Defilato, sulla destra, il presidente dell'Anp Abu Mazen, al fianco del primo ministro ungherese Viktor Orban.
di Napoli Magazine
13/10/2025 - 20:59
Donald Trump ha firmato l'accordo di pace per Gaza a Sharm el Sheik. Poco dopo e' toccato al presidente egiziano al Sisi, con cui co-presiede il vertice egiziano sul futuro della Striscia, al presidente turco Erdogan e al premier del Qatar, tutti Paesi mediatori dell'accordo. Il pubblico ha tributato un applauso. "E' un giorno incredibile per il Medio Oriente, ci sono voluti tre mila anni per arrivare fin qui", ha aggiunto.
"I primi passi verso la pace sono sempre i più difficili, e oggi li abbiamo compiuti insieme. Tutto lo slancio ora è rivolto verso una pace grande, gloriosa e duratura", ha detto Trump nel discorso ai leader riuniti a Sharm, secondo le anticipazioni della Casa Bianca.
"Abbiamo dimostrato come ciò (la pace, ndr) sia possibile: con nazioni responsabili che mettono da parte le loro differenze, cercano un terreno comune e perseguono un mondo migliore per tutti noi. Oggi, per la prima volta nella vita, abbiamo un'opportunità irripetibile di lasciarci alle spalle vecchie faide e odi acerrimi e di dichiarare che il nostro futuro non sarà governato dalle lotte delle generazioni passate", ha aggiunto.
Un giornalista ha chiesto a Trump quale fosse il suo messaggio ad Hamas in seguito alle notizie secondo cui il gruppo svolgerà un ruolo di forza di polizia palestinese: "Abbiamo dato loro l'approvazione per un periodo di tempo", ha detto il presidente americano. "Vogliono porre fine ai problemi e lo hanno detto apertamente, e abbiamo dato loro l'approvazione per un periodo di tempo. Penso che andrà tutto bene", ha aggiunto.
"Finalmente abbiamo la pace in Medio Oriente", ha detto Trump ai leader a Sharm El Sheikh.
Secondo Trump "la fase due dell'accordo a Gaza è già iniziata". "L'Egitto ha fatto un gran lavoro per l'accordo a Gaza", ha spiegato nel bilaterale con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. "È un leader potente", ha aggiunto il presidente americano, spiegando di volere al-Sisi all'interno del consiglio per la pace per Gaza. "Molti leader vogliono farne parte", ha detto ancora.
Il presidente è stato accolto da al-Sisi sulla pista dell'aeroporto di Sharm el-Sheikh, ai piedi della scaletta dell'Air Force One. Dopo essersi fermati brevemente a parlare, i due leader sono saliti assieme a bordo di un'auto con le bandierine dei loro Paesi, con cui si sono diretti al centro congressi sede del summit di pace per Gaza.
Negli incontri con i leader al summit di pace per Gaza, al-Sisi ha annunciato una conferenza al Cairo a novembre per "la rapida ripresa e la ricostruzione". Come riferisce la presidenza egiziana, l'obiettivo è "costruire sullo slancio generato" da questo vertice. Al-Sisi ne ha parlato anche nel bilaterale con Trump, auspicando il sostegno degli Stati Uniti a questa iniziativa.
Un confronto sui prossimi passi nella stabilizzazione e ricostruzione della Striscia di Gaza a partire dall'urgenza immediata di un rapido aumento dell'accesso umanitario per rispondere agli enormi bisogni della società civile: su questo, a quanto si apprende, si è incentrato un incontro, a margine della cerimonia di firma del piano di pace per Gaza, a cui hanno partecipato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e, tra gli altri il presidente egiziano al-Sisi, il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani, il primo Ministro canadese Michael Carney, il re di Giordania Abdullah II e il ministro degli Esteri Saudita Faisal bin Farhan Al Saud.
Al vertice sono accreditati 232 giornalisti e corrispondenti di media stranieri, come ha spiegato Diaa Rashwan, il presidente del Servizio di informazione statale egiziano in una nota: 14 testate statunitensi, 32 europee, 22 asiatiche e 17 di Paesi arabi.
Al vertice Trump ha salutato Abu Mazen. Il presidente palestinese è stato uno degli ultimi leader ad arrivare. Quello con Abu Mazen è stato quello durato di più tra i saluti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump con i leader al summit di pace a Sharm el-Sheikh. Il leader palestinese, penultimo in questa cerimonia prima soltanto del presidente della Fifa Giovanni Infantino, è stato accompagnato dal presidente francese Emmanuel Macron fino al palco dove Trump ha stretto la mano uno a uno ai capi di Stato e di governo nonché ai vertici delle organizzazioni internazionali e regionali invitate. Abu Mazen ha parlato circa un minuto e mezzo con Trump, che per lo più si è limitato ad ascoltare annuendo. Poi i due si sono salutati sorridendo.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi al centro, con al fianco da una parte il ministro degli Esteri Saudita Faisal bin Farhan Al Saud e il re di Giordania Abdullah II, e dall'altra il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan: è lo schieramento della foto di famiglia al summit di pace di Sharm el-Sheikh, in cui hanno posato gli oltre trenta leader di Paesi e organizzazioni internazionali e regionali invitati. Unica donna la premier Giorgia Meloni, posizionata all'estremità sinistra del palco, accanto al primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Defilato, sulla destra, il presidente dell'Anp Abu Mazen, al fianco del primo ministro ungherese Viktor Orban.