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IL COMMENTO - Baggio racconta l'aggressione: "Mi hanno colpito alla testa e rinchiuso in una stanza, mi sono sentito davvero impotente"
22.06.2024 08:47 di Napoli Magazine

La Repubblica si è soffermata sulle parole che Roberto Baggio, ex attaccante di Juventus e Brescia tra le altre, avrebbe rivelato a Vittorio Petrone, suo storico procuratore: “Volevo proteggere i miei e mi hanno colpito in testa, mi sono sentito impotente. Era appena iniziato l’intervallo della partita. Improvvisamente mi sono trovato davanti questi individui con i passamontagna. Pensavo fossero solo in due, per questo li ho affrontati. Ho tentato di colpirli per difendere mia moglie e i miei figli. Ma dopo sono arrivati anche gli altri: prima altri due, poi un quinto. Inoltre ho visto che fuori c’era un’altra persona, il palo. Mi hanno immobilizzato e colpito. Sono finito a terra. Non riesco a dimenticare quella sensazione di impotenza. Ora non provo paura, ma tanta rabbia. Per fortuna la violenza subita ha generato solo alcuni punti di sutura, lividi e molto spavento. L’aggressione è stata fulminea, ora potenzieremo ulteriormente i sistemi di rilevazione in tutto il perimetro. Stiamo ricevendo un affetto straordinario e per questo desideriamo ringraziare tutti", ha concluso commosso. Il procuratore Petrone ci tiene a sottolineare un altro aspetto: "Quanto è accaduto a Roberto è stato già vissuto da molte altre famiglie. Solo quando vieni colpito ti rendi conto di quali ferite lasci un episodio di violenza e sopraffazione subito in casa propria. Roberto mi ha ancora una volta stupito per la lucidità e la forza d’animo. Sono certo che sarà ancora una volta lui il pilastro a cui tutta la famiglia potrà appoggiarsi, per lasciarsi alle spalle questa brutale aggressione"".

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IL COMMENTO - Baggio racconta l'aggressione: "Mi hanno colpito alla testa e rinchiuso in una stanza, mi sono sentito davvero impotente"

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22/06/2024 - 08:47

La Repubblica si è soffermata sulle parole che Roberto Baggio, ex attaccante di Juventus e Brescia tra le altre, avrebbe rivelato a Vittorio Petrone, suo storico procuratore: “Volevo proteggere i miei e mi hanno colpito in testa, mi sono sentito impotente. Era appena iniziato l’intervallo della partita. Improvvisamente mi sono trovato davanti questi individui con i passamontagna. Pensavo fossero solo in due, per questo li ho affrontati. Ho tentato di colpirli per difendere mia moglie e i miei figli. Ma dopo sono arrivati anche gli altri: prima altri due, poi un quinto. Inoltre ho visto che fuori c’era un’altra persona, il palo. Mi hanno immobilizzato e colpito. Sono finito a terra. Non riesco a dimenticare quella sensazione di impotenza. Ora non provo paura, ma tanta rabbia. Per fortuna la violenza subita ha generato solo alcuni punti di sutura, lividi e molto spavento. L’aggressione è stata fulminea, ora potenzieremo ulteriormente i sistemi di rilevazione in tutto il perimetro. Stiamo ricevendo un affetto straordinario e per questo desideriamo ringraziare tutti", ha concluso commosso. Il procuratore Petrone ci tiene a sottolineare un altro aspetto: "Quanto è accaduto a Roberto è stato già vissuto da molte altre famiglie. Solo quando vieni colpito ti rendi conto di quali ferite lasci un episodio di violenza e sopraffazione subito in casa propria. Roberto mi ha ancora una volta stupito per la lucidità e la forza d’animo. Sono certo che sarà ancora una volta lui il pilastro a cui tutta la famiglia potrà appoggiarsi, per lasciarsi alle spalle questa brutale aggressione"".