Nel 2023, il turismo italiano ha proseguito la sua crescita, riconfermandosi il settore trainante dell’economia italiana.
Stando ai dati elaborati dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, infatti, in virtù di una spesa turistica record pari a 155 miliardi di euro, lo scorso anno il comparto ha generato un valore aggiunto di 368 miliardi di euro, pari a circa il 18% del PIL considerando il valore economico diretto e indiretto con rilevanti effetti indotti negli investimenti e nell’occupazione. In particolare, la spesa turistica nazionale ha un effetto moltiplicatore di 2,5, generando un valore aggiunto complessivo di 250 miliardi di euro, pari al 12% del PIL; laddove, invece, la spesa turistica internazionale ha un effetto moltiplicatore di 1,65 sul valore aggiunto, determinando un aumento pari al 6% del PIL, minore rispetto a quello generato dalla spesa nazionale, ma altrettanto significativo. Inoltre, la spesa turistica totale genera o supporta circa 50 posti di lavoro per ogni milione di euro speso. Lo rende noto il Ministero del Turismo nel corso della prima giornata del secondo Forum Internazionale del Turismo, promosso e organizzato dal dicastero.
“Abbiamo dedicato molta attenzione al Sud, che nel 2024 sta crescendo più del doppio rispetto al Nord, anche grazie al turismo – ha inoltre aggiunto il ministro del Turismo Daniela Santanchè nel corso del suo intervento di apertura –. A fronte di una spesa che rappresenta il 20% delle presenze totali, infatti, nel Meridione si registra un incremento di valore aggiunto, interamente attribuibile all’effetto della crescita del turismo, pari a circa il 15% del PIL”.
di Napoli Magazine
08/11/2024 - 17:48
Nel 2023, il turismo italiano ha proseguito la sua crescita, riconfermandosi il settore trainante dell’economia italiana.
Stando ai dati elaborati dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, infatti, in virtù di una spesa turistica record pari a 155 miliardi di euro, lo scorso anno il comparto ha generato un valore aggiunto di 368 miliardi di euro, pari a circa il 18% del PIL considerando il valore economico diretto e indiretto con rilevanti effetti indotti negli investimenti e nell’occupazione. In particolare, la spesa turistica nazionale ha un effetto moltiplicatore di 2,5, generando un valore aggiunto complessivo di 250 miliardi di euro, pari al 12% del PIL; laddove, invece, la spesa turistica internazionale ha un effetto moltiplicatore di 1,65 sul valore aggiunto, determinando un aumento pari al 6% del PIL, minore rispetto a quello generato dalla spesa nazionale, ma altrettanto significativo. Inoltre, la spesa turistica totale genera o supporta circa 50 posti di lavoro per ogni milione di euro speso. Lo rende noto il Ministero del Turismo nel corso della prima giornata del secondo Forum Internazionale del Turismo, promosso e organizzato dal dicastero.
“Abbiamo dedicato molta attenzione al Sud, che nel 2024 sta crescendo più del doppio rispetto al Nord, anche grazie al turismo – ha inoltre aggiunto il ministro del Turismo Daniela Santanchè nel corso del suo intervento di apertura –. A fronte di una spesa che rappresenta il 20% delle presenze totali, infatti, nel Meridione si registra un incremento di valore aggiunto, interamente attribuibile all’effetto della crescita del turismo, pari a circa il 15% del PIL”.