"Siamo consapevoli di quanto sia necessario riscoprire la bellezza del Rosario nelle famiglie e nelle case. Questa preghiera è di aiuto nella costruzione della pace ed è importante proporla ai giovani perché la sentano non ripetitiva e monotona, ma un atto di amore che non si stanca mai di effondersi". Lo scrive il Papa in un messaggio all'arcivescovo prelato di Pompei, mons. Tommaso Caputo, in occasione del 150° anniversario dell'arrivo del quadro della Vergine del Rosario nella cittadina campana. Il Rosario è "fonte di consolazione per gli ammalati e i sofferenti" ma anche "catena di amore che si fa abbraccio per gli ultimi e gli emarginati, quali furono, agli occhi di Bartolo Longo, soprattutto gli orfani e i figli dei carcerati. Pertanto, incoraggio a proseguire con rinnovato impegno, mediante le molteplici iniziative del Santuario, la grande storia di carità da lui iniziata: essa è l'eredità spirituale più bella che ha lasciato il Beato Fondatore", scrive ancora il Papa. "Possa anche oggi, all'umanità bisognosa di ritrovare la via della concordia e della fraternità, parlare ancora il Signore mediante il messaggio della Madonna di Pompei". Papa Francesco, ricordando infine il suo pellegrinaggio a Pompei del 21 marzo 2015, conclude: "Invoco ogni grazia per la terra campana, in modo speciale per quanti sperimentano situazioni di disagio".
di Napoli Magazine
10/11/2024 - 11:52
"Siamo consapevoli di quanto sia necessario riscoprire la bellezza del Rosario nelle famiglie e nelle case. Questa preghiera è di aiuto nella costruzione della pace ed è importante proporla ai giovani perché la sentano non ripetitiva e monotona, ma un atto di amore che non si stanca mai di effondersi". Lo scrive il Papa in un messaggio all'arcivescovo prelato di Pompei, mons. Tommaso Caputo, in occasione del 150° anniversario dell'arrivo del quadro della Vergine del Rosario nella cittadina campana. Il Rosario è "fonte di consolazione per gli ammalati e i sofferenti" ma anche "catena di amore che si fa abbraccio per gli ultimi e gli emarginati, quali furono, agli occhi di Bartolo Longo, soprattutto gli orfani e i figli dei carcerati. Pertanto, incoraggio a proseguire con rinnovato impegno, mediante le molteplici iniziative del Santuario, la grande storia di carità da lui iniziata: essa è l'eredità spirituale più bella che ha lasciato il Beato Fondatore", scrive ancora il Papa. "Possa anche oggi, all'umanità bisognosa di ritrovare la via della concordia e della fraternità, parlare ancora il Signore mediante il messaggio della Madonna di Pompei". Papa Francesco, ricordando infine il suo pellegrinaggio a Pompei del 21 marzo 2015, conclude: "Invoco ogni grazia per la terra campana, in modo speciale per quanti sperimentano situazioni di disagio".