Attualità
IL MESSAGGIO - Papa Leone XIV: "L'informazione libera è un pilastro che sorregge la costruzione delle nostre società"
09.10.2025 13:08 di Napoli Magazine
aA

"L'informazione libera è un pilastro che sorregge la costruzione delle nostre società e, per questo, siamo chiamati a difenderla e garantirla". Lo ha detto il Papa a Minds, associazione delle principali agenzie di stampa nel mondo tra le quali l'ANSA.

I giornalisti delle agenzie di stampa sono "chiamati ad essere i primi sul campo", "il vostro servizio è prezioso e deve essere un antidoto al proliferare dell'informazione 'spazzatura'". "Con il vostro lavoro, paziente e rigoroso, voi potete essere un argine a chi, attraverso l'arte antica della menzogna, punta a creare contrapposizioni per comandare dividendo; un baluardo di civiltà rispetto alle sabbie mobili dell'approssimazione e della post-verità", ha sottolineato Leone. 

Fare giornalismo "non è un crimine" e bisogna ringraziare chi sta sul campo per informare anche a costo della vita, ha detto il Papa nell'udienza a Minds. "Ogni giorno ci sono reporter che rischiano personalmente perché la gente possa sapere come stanno le cose. E in un tempo come il nostro, di conflitti violenti e diffusi, quelli che cadono sul campo - ha detto Papa Leone - sono molti: vittime della guerra e dell'ideologia della guerra, che vorrebbe impedire ai giornalisti di esserci. Non dobbiamo dimenticarli! Se oggi sappiamo che cosa è successo a Gaza, in Ucraina e in ogni altra terra insanguinata dalle bombe, lo dobbiamo in buona parte a loro". Il Papa sottolinea che "queste testimonianze estreme sono l'apice del tributo di quotidiana fatica di tantissimi che lavorano perché l'informazione non sia inquinata da altri fini, contrari alla verità e alla dignità della persona". Il Papa rinnova dunque l'appello a liberare i giornalisti "ingiustamente perseguitati e imprigionati per aver cercato di raccontare. Ribadisco oggi questa richiesta. Fare il giornalista non può mai essere considerato un crimine, ma un diritto da proteggere".

Il Papa chiede ai giornalisti, e in particolare alle agenzie di stampa, di "liberare la comunicazione dall'inquinamento cognitivo che la corrompe, dalla concorrenza sleale, dal degrado del cosiddetto click bait. Le agenzie di stampa sono in prima linea, chiamate ad agire nell'attuale contesto comunicativo secondo principi, purtroppo non sempre condivisi, che coniugano la sostenibilità economica dell'impresa con la tutela del diritto ad una informazione corretta e plurale", ha detto Leone.

"Non siamo destinati a vivere in un mondo dove la verità non è più distinguibile dalla finzione". E allora, secondo il Papa, "dobbiamo porci degli importanti interrogativi. Gli algoritmi generano contenuti e dati in una dimensione e con una velocità che non si era mai vista prima. Ma chi li governa? L'intelligenza artificiale sta cambiando il modo con cui ci informiamo e comunichiamo, ma chi la guida e a quali fini? Dobbiamo vigilare perché la tecnologia - è l'appello di Prevost - non si sostituisca all'uomo, e perché l'informazione e gli algoritmi che oggi la governano non siano nelle mani di pochi". Per il Pontefice "l'economia della comunicazione non può e non deve separare il proprio destino dalla condivisone della verità. Trasparenza delle fonti e della proprietà, accountability, qualità, obiettività sono le chiavi per restituire ai cittadini il loro ruolo di protagonisti del sistema, convincendoli a pretendere un'informazione degna di questo nome". Infine l'appello alle agenzie stampa di Minds: "Mi raccomando: non svendete mai la vostra autorevolezza!".

ULTIMISSIME ATTUALITÀ
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL MESSAGGIO - Papa Leone XIV: "L'informazione libera è un pilastro che sorregge la costruzione delle nostre società"

di Napoli Magazine

09/10/2025 - 13:08

"L'informazione libera è un pilastro che sorregge la costruzione delle nostre società e, per questo, siamo chiamati a difenderla e garantirla". Lo ha detto il Papa a Minds, associazione delle principali agenzie di stampa nel mondo tra le quali l'ANSA.

I giornalisti delle agenzie di stampa sono "chiamati ad essere i primi sul campo", "il vostro servizio è prezioso e deve essere un antidoto al proliferare dell'informazione 'spazzatura'". "Con il vostro lavoro, paziente e rigoroso, voi potete essere un argine a chi, attraverso l'arte antica della menzogna, punta a creare contrapposizioni per comandare dividendo; un baluardo di civiltà rispetto alle sabbie mobili dell'approssimazione e della post-verità", ha sottolineato Leone. 

Fare giornalismo "non è un crimine" e bisogna ringraziare chi sta sul campo per informare anche a costo della vita, ha detto il Papa nell'udienza a Minds. "Ogni giorno ci sono reporter che rischiano personalmente perché la gente possa sapere come stanno le cose. E in un tempo come il nostro, di conflitti violenti e diffusi, quelli che cadono sul campo - ha detto Papa Leone - sono molti: vittime della guerra e dell'ideologia della guerra, che vorrebbe impedire ai giornalisti di esserci. Non dobbiamo dimenticarli! Se oggi sappiamo che cosa è successo a Gaza, in Ucraina e in ogni altra terra insanguinata dalle bombe, lo dobbiamo in buona parte a loro". Il Papa sottolinea che "queste testimonianze estreme sono l'apice del tributo di quotidiana fatica di tantissimi che lavorano perché l'informazione non sia inquinata da altri fini, contrari alla verità e alla dignità della persona". Il Papa rinnova dunque l'appello a liberare i giornalisti "ingiustamente perseguitati e imprigionati per aver cercato di raccontare. Ribadisco oggi questa richiesta. Fare il giornalista non può mai essere considerato un crimine, ma un diritto da proteggere".

Il Papa chiede ai giornalisti, e in particolare alle agenzie di stampa, di "liberare la comunicazione dall'inquinamento cognitivo che la corrompe, dalla concorrenza sleale, dal degrado del cosiddetto click bait. Le agenzie di stampa sono in prima linea, chiamate ad agire nell'attuale contesto comunicativo secondo principi, purtroppo non sempre condivisi, che coniugano la sostenibilità economica dell'impresa con la tutela del diritto ad una informazione corretta e plurale", ha detto Leone.

"Non siamo destinati a vivere in un mondo dove la verità non è più distinguibile dalla finzione". E allora, secondo il Papa, "dobbiamo porci degli importanti interrogativi. Gli algoritmi generano contenuti e dati in una dimensione e con una velocità che non si era mai vista prima. Ma chi li governa? L'intelligenza artificiale sta cambiando il modo con cui ci informiamo e comunichiamo, ma chi la guida e a quali fini? Dobbiamo vigilare perché la tecnologia - è l'appello di Prevost - non si sostituisca all'uomo, e perché l'informazione e gli algoritmi che oggi la governano non siano nelle mani di pochi". Per il Pontefice "l'economia della comunicazione non può e non deve separare il proprio destino dalla condivisone della verità. Trasparenza delle fonti e della proprietà, accountability, qualità, obiettività sono le chiavi per restituire ai cittadini il loro ruolo di protagonisti del sistema, convincendoli a pretendere un'informazione degna di questo nome". Infine l'appello alle agenzie stampa di Minds: "Mi raccomando: non svendete mai la vostra autorevolezza!".