Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il Professore della Luiss, Alessandro Orsini: "Io ho avuto la grandissima fortuna di andare al San Paolo quando c’era ancora Platini. La prima partita che ho visto allo stadio fu un Napoli-Juventus che finì 0 a 0 con mio dispiacere. Sono andato via da Napoli a 15 anni, ho fatto in tempo a vedere il primo e il secondo scudetto. Ho finito il liceo classico a Latina e ho studiato all’Università a Roma. Sono un napoletano a tutto tondo sia come tifoso che come cittadino. Il mio profilo Wikipedia in Italia? Era caduto nelle mani dei miei detrattori e dietro quel profilo c’era anche un ricercatore della NATO. La cosa fu denunciata da Il Fatto Quotidiano. Il mio profilo in lingua inglese è stato fatto in maniera imparziale, mentre in Italia era stata creata una pagina solo per offendermi, denigrarmi e danneggiare la mia immagine pubblica con informazioni false e tendenziose. Quindi la pagina è stata chiusa, perché io ho richiesto l’intervento dei miei legali. Io non sono un Putiniano. Io ho giurato fedeltà alla sociologia, disciplina che insegno, che prescrive che uno studioso non debba farsi influenzare dalle emozioni e dai sentimenti. Putin ha commesso dei crimini di guerra, così come li ha commessi Zelensky. Anche il governo di Kyev ha ucciso migliaia di civili russi ed ucraini. Io non giustifico assolutamente Putin, ma non giustifico neanche Zelensky. Io sono napoletano e appartengo ad una cultura della pace, della tolleranza, dell'apertura. Cerco di introdurre ogni giorno alcuni elementi della cultura partenopea nel dibattito pubblico sulla politica internazionale. Uno dei principi che costituisce la nostra cultura è quella del principio della sacralità della vita umana e della tolleranza. I napoletani sono ossessionati dalla buona educazione e dalle buone maniere: questo molte persone non lo sanno. Netanyahu è un criminale di guerra senza dubbi, ma ovviamente non sono a favore di Hamas. Io sono schierato con un insieme di principi che contenuti nella Costituzione Italiana ed anche nella cultura partenopea. Quindi il principio di non fare politiche che accrescano dal punto di vista statistico le probabilità della guerra, per me è un punto fermo. Se la NATO mette in atto delle politiche per avvicinarsi all’Ucraina, si accrescono le probabilità della guerra. Ho dedicato tutta la mia vita a lottare contro l’antisemitismo. Netanyahu non c’entra nulla con l’Olocausto, non l’ha vissuto: lo usa per mettere in atto delle politiche criminali. Il Giorno della Memoria deve essere separato da quello che sta succedendo a Gaza. Un fatto accaduto nel 2024 non può modificare un fatto avvenuto nel 1943: devono essere due cose separate. Io ho dato della criminale politica a Giorgia Meloni, perché è coinvolta nel crimine politico del genocidio. Ho documentato le mie parole con fatti e decisioni formali in seno all’ONU prese da Giorgia Meloni. Sto scrivendo un libro che uscirà ad aprile, in cui parlerò anche di Giorgia Meloni e il suo coinvolgimento nello sterminio di Gaza. Farò una conferenza a Firenze in cui presenterò i risultati di questa mia ricerca accademica. Ho studiato tutte le decisioni formali di Giorgia Meloni nei confronti di Gaza e sono giunto alla conclusione che la Premier ha avuto un ruolo importante nel sostenere Netanyahu nello sterminio dei palestinesi a Gaza. Il mondo si sta sviluppando in una direzione in cui poche persone hanno sempre più soldi. Un tempo per detenere un potere così grande dovevi passare attraverso il consenso popolare, oggi non è più così. Il voto vale quasi niente, si governa sempre più a colpi di decreto. Sono contento della vittoria contro la Juventus, ma voglio bene anche agli juventini: a tutti i napoletani tocca di avere uno juventino in famiglia. Sono un tifoso del Napoli non praticante. Nel tifo per il Napoli c’è anche tanta sofferenza, mi ricordo ancora tutti i pomeriggi che ho passato in depressione quando ero ragazzo. Da napoletano ho un po’ di invidia per le squadre che vincono sempre. Peggio una sconfitta del Napoli o le dichiarazioni di Calenda? Le sconfitte del Napoli sono una cosa seria, le dichiarazioni di Calenda no".
di Napoli Magazine
28/01/2025 - 15:14
Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il Professore della Luiss, Alessandro Orsini: "Io ho avuto la grandissima fortuna di andare al San Paolo quando c’era ancora Platini. La prima partita che ho visto allo stadio fu un Napoli-Juventus che finì 0 a 0 con mio dispiacere. Sono andato via da Napoli a 15 anni, ho fatto in tempo a vedere il primo e il secondo scudetto. Ho finito il liceo classico a Latina e ho studiato all’Università a Roma. Sono un napoletano a tutto tondo sia come tifoso che come cittadino. Il mio profilo Wikipedia in Italia? Era caduto nelle mani dei miei detrattori e dietro quel profilo c’era anche un ricercatore della NATO. La cosa fu denunciata da Il Fatto Quotidiano. Il mio profilo in lingua inglese è stato fatto in maniera imparziale, mentre in Italia era stata creata una pagina solo per offendermi, denigrarmi e danneggiare la mia immagine pubblica con informazioni false e tendenziose. Quindi la pagina è stata chiusa, perché io ho richiesto l’intervento dei miei legali. Io non sono un Putiniano. Io ho giurato fedeltà alla sociologia, disciplina che insegno, che prescrive che uno studioso non debba farsi influenzare dalle emozioni e dai sentimenti. Putin ha commesso dei crimini di guerra, così come li ha commessi Zelensky. Anche il governo di Kyev ha ucciso migliaia di civili russi ed ucraini. Io non giustifico assolutamente Putin, ma non giustifico neanche Zelensky. Io sono napoletano e appartengo ad una cultura della pace, della tolleranza, dell'apertura. Cerco di introdurre ogni giorno alcuni elementi della cultura partenopea nel dibattito pubblico sulla politica internazionale. Uno dei principi che costituisce la nostra cultura è quella del principio della sacralità della vita umana e della tolleranza. I napoletani sono ossessionati dalla buona educazione e dalle buone maniere: questo molte persone non lo sanno. Netanyahu è un criminale di guerra senza dubbi, ma ovviamente non sono a favore di Hamas. Io sono schierato con un insieme di principi che contenuti nella Costituzione Italiana ed anche nella cultura partenopea. Quindi il principio di non fare politiche che accrescano dal punto di vista statistico le probabilità della guerra, per me è un punto fermo. Se la NATO mette in atto delle politiche per avvicinarsi all’Ucraina, si accrescono le probabilità della guerra. Ho dedicato tutta la mia vita a lottare contro l’antisemitismo. Netanyahu non c’entra nulla con l’Olocausto, non l’ha vissuto: lo usa per mettere in atto delle politiche criminali. Il Giorno della Memoria deve essere separato da quello che sta succedendo a Gaza. Un fatto accaduto nel 2024 non può modificare un fatto avvenuto nel 1943: devono essere due cose separate. Io ho dato della criminale politica a Giorgia Meloni, perché è coinvolta nel crimine politico del genocidio. Ho documentato le mie parole con fatti e decisioni formali in seno all’ONU prese da Giorgia Meloni. Sto scrivendo un libro che uscirà ad aprile, in cui parlerò anche di Giorgia Meloni e il suo coinvolgimento nello sterminio di Gaza. Farò una conferenza a Firenze in cui presenterò i risultati di questa mia ricerca accademica. Ho studiato tutte le decisioni formali di Giorgia Meloni nei confronti di Gaza e sono giunto alla conclusione che la Premier ha avuto un ruolo importante nel sostenere Netanyahu nello sterminio dei palestinesi a Gaza. Il mondo si sta sviluppando in una direzione in cui poche persone hanno sempre più soldi. Un tempo per detenere un potere così grande dovevi passare attraverso il consenso popolare, oggi non è più così. Il voto vale quasi niente, si governa sempre più a colpi di decreto. Sono contento della vittoria contro la Juventus, ma voglio bene anche agli juventini: a tutti i napoletani tocca di avere uno juventino in famiglia. Sono un tifoso del Napoli non praticante. Nel tifo per il Napoli c’è anche tanta sofferenza, mi ricordo ancora tutti i pomeriggi che ho passato in depressione quando ero ragazzo. Da napoletano ho un po’ di invidia per le squadre che vincono sempre. Peggio una sconfitta del Napoli o le dichiarazioni di Calenda? Le sconfitte del Napoli sono una cosa seria, le dichiarazioni di Calenda no".